The Last Dance, O’Neal ammette: “non farei mai un documentario del genere”
Il celebre Shaquille O’Neal, uno dei giocatori di basket più noti e conosciuti al mondo, ha recentemente ammesso sui social che non farebbe mai una “docu-serie” incentrata su di lui simile a “The Last Dance“, serie Netflix che invece ci racconta le gesta di Micheal Jordan e dei Chicago Bulls alle finali del 1998.
Parlando in video, il gigante Shaq ha infatti affermato che dopo la recente scomparsa di Kobe Bryant non sarebbe più lo stesso ricordare la sua esperienza ai Los Angeles Lakers…una perdita quindi che rappresenta un vero e proprio squarcio (più che una ferita), ancora assolutamente aperto, per l’ex numero 34 di L.A.
O’Neal non sarebbe per nulla disposto a parlare davanti alle telecamere di situazioni in cui era presente anche il suo “fratellino” Kobe, scomparso tragicamente all’inizio dell’anno in un incidente in elicottero, con cui ha in passato (quando entrambi giocavano con la maglia del Lakers) avuto anche qualche lieve “frizione” all’interno dello spogliatoio.
La situazione particolarmente tesa in casa Lakers poco prima della metà degli anni 2000, ed il perduto feeling tra Bryant e O’Neal, avevano portato i due a “separarsi”, con Shaq deciso a mollare la franchigia dei Los Angeles Lakers nel 2004 per andare in quella dei Miami Heat, altra squadra dell’NBA con cui vincerà il 4° anello (l’ultimo) della sua straordinaria carriera da cestista professionista.
The Last Dance – L’opinione di O’Neal
La paura di Shaq è proprio questa: che in un eventuale trasmissione come un documentario basato sulla sua attività da giocatore possano venire fuori discorsi del passato, che riguardano Kobe, e che O’Neal (non potendo più presenziare Bryant in persona) non vuole assolutamente ricordare, men che meno in una Docu-Serie che sarebbe poi vista anche da milioni di persone in tutto il mondo.
La ferita e lo strazio procurati dalla morte prematura di Black Mamba, hanno portato Shaq a rivelare che dalla sua scomparsa non ha più neanche piacere di guardare i 3 anelli vinti proprio insieme a Kobe durante le stagioni a Los Angeles (ogni “anello” rappresenta la vittoria di una stagione nel mondo della NBA)…il ricordo di quelle gioie sono un ulteriore dolore per lui in questo momento, ed ha quindi deciso di mettere gli anelli in una cassaforte in banca, lontano il più possibile dalla sua vista.