Hogwarts Legacy, parla la comunità LGBTQ+: “Sono Queer e mi trovo di fronte ad una scelta impossibile”
Nelle ultime ore in community non si è fatto altro che parlare dell’enorme polemica riguardante Hogwarts Legacy, che in moltissimi hanno additato come un prodotto da evitare.
In un precedente articolo vi avevamo già spiegato approfonditamente la questione che stava dividendo senza possibilità di ritorno il fandom dall’autrice di Harry Potter (lo trovate CLICCANDO QUI).
Per chi se lo fosse perso, potremmo riassumere dicendo che dopo che sono emersi alcuni commenti e saggi parecchio “transfobici” da parte di JK Rowling, la comunità LGBTQ+ ha deciso di colpirla e rispondere cercando di boicottare l’uscita di Hogwarts Legacy.
La comunità LGBTQ+ sul piede di guerra, ecco cosa succede con Hogwarts Legacy
A questo proposito, è interessante riportare un editoriale pubblicato qualche ora fa dalla testata online “Dexerto”, che riporta le parole e le sensazioni di una persona Queer nel momento in cui si interfaccia con Hogwarts Legacy.
Nel resoconto che troverete CLICCANDO QUI, questa persona ci racconta le difficoltà di essere cresciuta in una famiglia tradizionale da persona “diversa”, periodo difficile della sua vita in cui ha sfruttato molte volte le opere di JK Rowling per evadere verso una realtà magica e nella quale non si sentisse costrett*.
Tutto comprensibile direte voi. Ebbene il problema sorge nel momento in cui questa persona inizia a parlare di Hogwarts Legacy, dicendosi combattuta tra la volontà di giocarlo e quella di rifiutarlo in quanto prodotto di un’autrice transfobica.
Una scelta secondo l’autrice dell’articolo “impossibile da compiere”, perché divisa tra la grandissima passione per il brand di Harry Potter e la razionalità, che invece le impone di boicottarlo.
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Sebbene possa sembrare un dubbio sensato ad una prima occhiata, la questione parte da un presupposto sbagliato: ossia che autore ed opera siano ormai la stessa cosa e che uno si rifletta nell’altro.
Nella storia sono molteplici gli esempi di opere che in nessun modo rispecchiano il pensiero o la reale personalità dell’autore. Questo perché i quadri e le sculture, così come i libri, sono OPERE D’ARTE e quindi mai soggette a certi tipi di restrizione.
JK Rowling, d’altronde, non ha mai inserito nessun riferimento all’interno dei suoi testi riguardo la sua opinione sul genere o sulle persone Queer o “genderfluid” o tantomeno sulla comunità LGBTQ+ – dunque perché un qualsiasi giocatore oggi dovrebbe sentirsi offeso da un’opera che oltretutto è INEDITA e solo approvata dall’autrice di Harry Potter?
La censura di un’opera per l’opinione di un autore è l’ennesima dimostrazione di come la “cancel culture” la faccia ormai da padrone a diversi livelli della nostra esistenza, mancando di nuovo il punto e permettendo che – al contrario del proprio obiettivo – le generalizzazioni aumentino, invece di diminuire.
Che ne pensate? Come al solito la discussione è aperta!