Summit1g ritira le critiche agli sviluppatori che non contrastano il cheating
Recentemente lo streamer Jaryd ‘summit1g’ Lazar ha presentato le sue scuse per alcuni commenti fatti sul lavoro degli sviluppatori di giochi ”tripla A”, che a suo avviso non starebbero investendo sull’efficacia dei loro sistemi anti-cheating. Il content creator ha definito il suo commento ”da s*****o”, ma vediamo la vicenda più nel dettaglio.
L’ infinito scontro sul cheating, che affligge quasi tutti i campi del genere FPS, é ormai diventato un classico del dibattito pubblico online. L’ attività come sviluppatore di cheating può essere molto remunerativa e questo spinge i migliori del settore ad impegnarsi a creare software sempre più discreti ed impercettibili allo sguardo dei sistemi anti-cheating.
Tanto per esemplificare, giochi come ”Counter-Strike”, online da più di 10 anni, fanno ancora i conti con orde crescenti di cheater, che non risparmiano neanche i giochi più recenti come ”COD Warzone”, titolo che forse meglio rappresenta quanto un cheat possa rovinare l’esperienza di decine di giocatori.
La critica di Summit1g
Nella giornata di ieri lo streamer si é sfogato in un post su Twitter dove si legge:
”Perché gli studi di giochi tripla A hanno ancora problemi col cheating? Non capisco come faccia a starvi bene che i giocatori ed il gioco siano nella m***a. Investite dei soldi, c***o”.
Why do Triple game studios still have problems with cheaters? I just don’t understand how you’re ok with letting your game and consumers get shit on. Invest some fucking money.
— summit1g (@summit1g) January 30, 2021
Il post-sfogo é stato ricevuto con sentimenti contrastanti, sia di supporto che di disapprovazione. Alcuni rappresentati dei più famosi studi di produzione sono intervenuti in risposta difendendo i propri e gli altri nomi, spiegando che non é così facile. Riportiamo quello di Alanah Pearce dello studio Sony Santa Monica:
Because it is extremely difficult (impossible in some cases) to prevent. It doesn’t mean devs are okay with it and it doesn’t mean a lot of money isn’t consistently being invested. Game development is pretty hard, turns out :).
— Alanah Pearce (@Charalanahzard) January 30, 2021
”Perché é estremamente difficile (a volte impossibile) da prevenire. Non significa che ci stia bene e che una notevole quantità di soldi non venga investita.” – scrive la sviluppatrice nel post.
Summit ha poi preso ad esempio Valorant, che ha descritto come un gioco senza cheater, nonostante le grosse critiche che proprio in questi giorni hanno colpito Riot Vanguard, l’anti-cheating di Valorant.
I mean I'll say this, I played Valorant for a while and didn't run into a single cheater. What are they doing right?
— summit1g (@summit1g) January 31, 2021
Le scuse dello streamer
Lo streamer, frustrato dalle pesanti discussioni nate intorno alla questione nelle 24 ore successive alla sua pubblicazione, ha oggi rilasciato un post di scuse nel quale si legge:
”So che gli sviluppatori stanno facendo del loro meglio” – ha ammesso– ”scusate per il commento da s*****o. Ero solo un po’ frustrato.”
I know devs are doing their best, I apologize for the asshole comment. Just gets a lil frustrating :].
— summit1g (@summit1g) January 31, 2021
Alla fine della fiera però non tutti si sono dimostrati tanto comprensivi, e l’ondata di indignazione creatasi negli ultimi due giorni non accenna ad arrestarsi. Situazione abbastanza delicata anche in casa Warzone, dove gli sviluppatori stanno tutt’ora sperimentando gli effetti della polemica sul cheating.
Basti pensare che ieri uno dei top content creator di COD, Vikkstar, ha abbandonato la nave annunciando il suo allontanamento totale dal gioco, presentando come motivazione principale, la crescente presenza di cheater all’interno del titolo.
Insomma, non un ottimo momento per la community degli FPS, che nei mesi passati si é trovata sempre più spezzata e divisa da continui attacchi, sia mediatici che interni al gioco. Speriamo dunque da fruitori che la situazione torni sotto controllo il prima possibile e con questo articolo speriamo di far sentire tutti i giocatori, che stanno vedendo il loro gioco preferito rovinato da comportamenti sleali, sulla stessa barca.
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