JoJo Rabbit : La recensione #RoadtoOscar2020
Non c’è sensazione migliore per un cinefilo di entrare in sala senza grandissime aspettative ed uscire estasiato, e questo è stato esattamente ciò che è successo al sottoscritto con questo film.
Jojo Rabbit è semplicemente straordinario, uno splendido racconto di formazione in cui commedia e dramma si fondono alla perfezione ed il merito va dato in primis ad un grandioso Taika Waititi che è regista, sceneggiatore, attore e co-produttore di questa pellicola, ed è eccezionale in ogni ruolo.
La sceneggiatura è il punto forte del film. Prende un argomento tra i più pesanti possibili come il nazismo, ma più in generale la discriminazione, e riesce a restare una commedia esilarante con momenti drammatici mai fuori posto. Il tutto senza risultare stucchevole, pericolo sempre dietro l’angolo quando si tratta di un tema come l’incontro con il diverso e la crescita personale e soprattutto quando il tuo protagonista principale è un bambino di 10 anni.
Si, perché il protagonista principale interpretato da Roman Griffin Davis è Johannes Betzler. Un bimbo molto particolare, membro della Gioventù Hitleriana, cresciuto con il mito del nazismo e del Fuhrer tanto da avere come amico immaginario proprio Hitler. Un Adolf Hitler macchiettistico a cui presta il volto il regista Taika Waititi che svolge un egregio lavoro.
Roman Griffin Davis è strepitoso dal primo all’ultimo secondo e attorno al suo JoJo Betzler ruotano un insieme di personaggi fondamentali nella sua crescita. Tra questi bisogna segnalare il Capitano Klezendorf, un ottimo Sam Rockwell, un gerarca nazista decaduto e anche disincantato rispetto alla ideologia del suo schieramento, che si rivela nel corso del film una figura molto importante per JoJo. Ma in particolare vanno citate due donne, una è Rosie Betzler interpretata da una monumentale Scarlett Johansson, un personaggio che è un inno alla vita, alla libertà e all’amore.
Il rapporto madre-figlio è gestito alla perfezione e l’interpretazione della Johansson valorizza ancor di più la sceneggiatura, con Rosie Betzler che pur avendo idee diversissime dal figlio riesce ad educarlo ai valori più importanti per lei senza mai forzare la sua giovane mente. Rosie Betzler è protagonista tra l’altro della miglior scena del film in cui Scarlett Johansson svolge la parte del leone e commuove sinceramente gli spettatori con la sua dolcezza.
La seconda donna fondamentale per JoJo è Elsa Korr, parte affidata a Thomasin McKenzie, ragazza ebrea che viene nascosta dalla madre in casa. Lei è la vera leva nella crescita di Johannes, il quale vedendo il “nemico” da vicino, non può far altro che capitolare di fronte all’evidenza che ciò che gli è sempre stato insegnato non sia forse così vero.
Ma JoJo Rabbit alla solida sceneggiatura, ai dialoghi brillanti, alle battute esilaranti e alle ottime performance attoriali, unisce anche un buonissimo comparto tecnico guidato da una regia molto varia con primi piani, campi lunghi e addirittura scene da war movie dirette in maniera impeccabile e modulate alla perfezione dal montaggio meritatamente candidato all’Oscar.
La fotografia è emblematica. I colori pastello e particolarmente caldi dominano il film in grande contrasto con il contesto storico in cui si svolge la vicenda. Anche la colonna sonora colpisce nel segno, alternando musiche originali a pezzi riadattati in tedesco per l’occasione. Per non parlare della scenografia e degli splendidi costumi di scena che impreziosiscono ulteriormente il lungometraggio.
Ed è questo mix di ingredienti a rendere JoJo Rabbit un film meraviglioso e adatto ad una larga fetta di pubblico. 108 minuti che volano via in un attimo e nei quali si ride di gusto e si piange, emozioni che solo il grande cinema riesce a donare.
Le 6 candidature all’Oscar, su cui spiccano quella a Miglior Film, quella a Miglior Sceneggiatura non Originale e quella a Scarlett Johansson come Miglior Attrice non protagonista non sono certo un caso e anzi sono un ulteriore motivo per riempire le sale per questo gioiello confezionato da Taika Waititi che merita assolutamente di essere visto.