Gli Anelli del Potere: cosa ne sarà di Númenor?
Il finale de Gli Anelli del Potere ha lasciato in sospeso il destino di Númenor, aprendo così un cliffhanger clamoroso proprio nelle ultime sequenze. Oggi proveremo a fare delle ipotesi sul destino che attende questo regno, basandoci principalmente su quanto raccontato da Tolkien nel suo Silmarillion.
Chiaramente le cose potrebbero essere molto diverse nella seconda stagione delle serie, visto che Amazon non ha ottenuto i diritti sul libro. In ogni caso, l’opera dello scrittore britannico svela degli aspetti che sono stati solo accennati dagli showrunner ed offre spunti molto interessanti.
ALLERTA SPOILER: SE NON AVETE VISTO LA SERIE O SE NON VOLETE SPOILER ANCHE PER IL FUTURO NON PROSEGUITE CON LA LETTURA.
Il destino di Númenor ne Gli Anelli del Potere
Un regno donato agli uomini
Nella serie Gli Anelli del Potere Númenor viene presentata come il più grande regno degli uomini, una vera e propria gemma, capace di rivaleggiare e far invidia anche ai regni elfici. Nonostante questo, non viene spiegato come gli uomini siano riusciti a costruire quel regno e perché fosse così differente rispetto agli altri.
L’isola di Númenor, infatti, si trova nel mare di Belegaer ed è stata donata dai Valar agli uomini valorosi che hanno combattuto e vinto la Guerra d’Ira contro Morgoth e si sono distinti dai loro simili alleati proprio con il Nemico. Questo regno nacque proprio nel mezzo del mare per permettere agli uomini di stare più vicini a Valinor, nonostante questi ultimi non fossero ammessi nelle terre dei Valar a causa della loro mortalità. Infatti Nùmenor è anche conosciuta come Andor o Andúnë, la Terra del dono, proprio per ricordare il gesto dei Valar.
Ma i doni dei Valar non si limitarono a questo. Gli abitanti dell’isola furono infatti benedetti dalle divinità, assumendo caratteristiche diverse dagli altri essere umani. La loro vita si allungò di 3-4 volte rispetto agli uomini della Terra di Mezzo, diventando anche immensamente più saggi.
Il primo sovrano del regno fu Elros, fratello di Elrond Mezz’elfo e figlio di Eärendil ed Elwing. L’ultimo Re fu l’infido Ar-Pharazon, che portò Nùmenor verso la sua rovina.
Númenor nella serie TV
Gli Anelli del Potere ci mostra Númenor durante la seconda era, quando era già arrivata all’apice della sua potenza. Il regno, dopo seicento anni di isolamento, aveva infatti deciso d’iniziare il suo espansionismo verso la Terra di Mezzo, dato che la via verso Valinor era loro preclusa.
I numenoreani erano un popolo di abilissimi navigatori, legati al mare in maniera quasi viscerale (si vede bene nella serie) e durante la seconda era potevano vantare la flotta più imponente del mondo. Grazie a queste caratteristiche e ad una superiorità culturale, tecnologica e militare netta, riuscirono a conquistare la maggior parte delle coste occidentali della Terra di Mezzo.
Se ben vi ricordate, durante l’episodio 7 de Gli Anelli del Potere, gli sfollati della proto-Mordor si dirigono proprio verso uno degli insediamenti di Númenor nel continente. Ma a questo picco massimo della potenza numenoreana, seguì subito dopo una pesante rovina.
L’inizio della fine
Nell’anno 3255 della seconda era Ar-Pharazon salì al trono di Númenor, sposando con la forza Tar-Miriel, la regina reggente vista anche ne Gli Anelli del Potere. Egli era un sovrano forte e ambizioso, e continuò ad accrescere la potenza del regno a dismisura.
Númenor attirò così le attenzioni di Sauron, che ne fu’ subito intimorito e cercò un modo subdolo per distruggerlo dall’interno evitando scontri armati che avrebbe inevitabilmente perso. L’Oscuro Signore si rese subito contro della cosa, quando Ar-Pharazon sbarcò con un immenso esercito a Umbar e sconfisse in fretta le armate di Sauron facendolo prigioniero.
Il Re non volle uccidere subito il Nemico a causa della sua superbia, cosa che gli costò carissima. Infatti Sauron riuscì ad ingannare Ar-Pharazon grazie al potere dell’Unico Anello, dicendogli che Morgoth e non Eru Iluvatar era il vero signore del mondo e che se i Valar non avessero voluto concedergli il dono dell’immortalità avrebbe dovuto prenderla con la forza.
Sotto il controllo di Sauron, Ar-Pharazon divenne un tiranno vero e proprio. I numenoreani divennero così temuti nella Terra di Mezzo. Molti di loro diventarono dei seguaci di Morgoth, costruendo anche un tempo in suo onore nella capitale del regno.
La distruzione di Númenor
Questo astio crescente verso i Valar ed il desiderio d’immortalità di Ar-Pharazon portarono ad una decisione drastica: invadere Aman. I Valar cercarono di dissuadere il Re cambiando il clima dell’isola e mandando diversi presagi nefasti, ma non bastò.
Nel 3319 della seconda era, Ar-Pharazon ammassò la più grande armata della storia di Númenor e mosse guerra contro Valinor. Questo gesto segnò la fine definitiva del grande regno dei numenoreani. Infatti i Valar si rimisero al giudizio di Eru Iluvatar, che dichiarò gli uomini indegni dei doni ricevuti e decise di cancellarli dalle mappe del mondo.
Il dio del mondo di Tolkien scagliò una tempesta sulle navi di Ar-Pharazon, distruggendole. Dopodiché seppellì il re ed il suo esercito nelle Grotte dell’oblio fino alla fine dei tempi. Inoltre decise che Númenor doveva essere distrutta, e scatenò sull’isola un violento terremoto e maremoto che fecero sprofondare la terra dei Dúnedain negli abissi del mare.
Questa scena si vede chiaramente ne Gli Anelli del Potere. Quando Galadriel tocca il Palantir vede di fatto il futuro del regno, condannato alla distruzione totale.
I sopravvissuti
Durante gli Anelli del Potere abbiamo conosciuto diversi numenoreani importanti del mondo di Tolkien, che hanno ancora molto da dire nella storia e che non periranno durante la distruzione di Númenor. Tra di loro ricordiamo Elendil ed i suoi figli Isildur ed Anarion, scampati alla rovina grazie ai consigli di Amandil (padre di Elendil)
Quest’ultimo infatti, su suggerimento del Vala Ulmo, aveva costruito una flotta di nove navi per evitare il disastro completo della civiltà numenoreana. Elendil guidò il gruppo dei sopravvissuti (chiamati Fedeli) verso la Terra di Mezzo, dove fondarono i grandi regni fratelli di Arnor e Gondor.
Se avete visto o letto Il Signore degli Anelli sapete bene cosa successe successivamente alla stirpe di Elendil, vera protagonista della sconfitta di Sauron durante la battaglia dei Campi Iridati.
Il destino di Sauron
Come detto in precedenza, Sauron ha giocato un ruolo fondamentale nella rovina di Númenor. Il merito della caduta del regno è tutto suo, ma ciò che aveva commesso non restò impunito. Infatti, anche lui fu vittima dell’inabissamento di Númenor, perdendo la sua forma fisica diventò nuovamente spirito e rimase silente fino agli eventi narrati ne Lo Hobbit.
Ma oltre a ciò, subì anche una dura maledizione da parte di Eru Iluvatar. L’Essere Supremo condannò Sauron a non poter assumere più belle sembianze, costringendolo ad incarnare il male anche dal punto di vista estetico. Questa extrema ratio privò Sauron della sua capacità di cambiare identità, non permettendogli più di ingannare le persone e quindi di poter rovinare altri regni dall’interno.