Bandai MGEX Gundam Unicorn Ver.Ka. – Occasione persa o mossa lungimirante?
Tempo di lettura 4′ – MGEX – Come in un girone dantesco, sembra proprio che questo 2020 sia un ripetersi di aspettative disattese. Questo probabilmente è il pensiero comune che scorre insidioso nella Fanbase del mondo Gunpla dopo aver visto il nuovo MGEX RX-0, ma guardando il tutto da una prospettiva diversa, c’è da considerare il fatto che, dopo anni di immobilità, in quest’ultimo periodo siano state introdotte diverse novità.
40° Anniversario ed Olimpiadi
Un fattore molto importante è sicuramente la ricorrenza del 40°, passatemi il termine, Gunplanniversario. Otto lustri sono passati, da quando vennero lanciati i primi kit, innumerevoli innovazioni sono state introdotte, per tenere il passo con i tempi e le richieste degli appassionati.
Non sempre però, come nei due casi che vedremo oggi, le aspettative di noi amanti dello snap-build, sono state accontentate. Mamma Bandai evidentemente nel concederci una gioia, per alleviare questo periodo post lockdown e darci nuovi motivi per mettere mano al portafoglio, non ci pensa proprio, anzi lo fa a modo suo.
Non dimentichiamo però la grande rilevanza mediatica che avrà la statua semovente del “Gundam Global Challenge Project”, originariamente pensata anche per le celebrazioni della manifestazione olimpica.
Di fatto sarà per i suoi creatori, una piattaforma da sfruttare, per far conoscere ancora di più il marchio Bandai e nello specifico il suo flagship per antonomasia, il capostipite, l’RX-78 autentica icona pop del brand nipponico.
Ne hanno parlato un po’ tutte le testate giornalistiche in quest’ultimo periodo, vi sono delle dirette che ne seguono la costruzione, cioè stiamo parlando di un robot a grandezza naturale capace di muoversi! Il sogno di ogni bambino dentro di noi sta per avverarsi!
In realtà è necessario frenare gli entusiasmi, si tratta di una struttura semovente, sorretta da un supporto posteriore che gli permette di sopportare il carico, senza doverlo scaricare a terra attraverso le articolazioni inferiori, permettendo così il movimento degli arti, seppur in maniera ridotta.
Una mega marionetta insomma, ma diciamocelo, vederlo muovere sarà un’esperienza indimenticabile.
Aver rimandato le Olimpiadi, se vogliamo vederla dal punto di vista dell’immagine, è anche un gran colpo di fortuna, perchè permetterà al franchise di avere un più lungo periodo di esposizione mediatica che inizierà con i primi “passi” del bestione semovente e si concluderà finita l’onda delle olimpiadi nell’estate 2021.
Tutte considerazioni che spingono forte il vento sulle vele Bandai per i prossimi anni. Da qui, l’opportunità di sfruttare tutto questo, per immettere nel mercato nuove realizzazioni ed accrescere esponenzialmente il proprio fatturato.
Il ritorno del “Piccione”
Correva l’anno 2020 DC ed in data 29 Maggio, dopo estenuanti giorni di countdown, veniva presentato al mondo il nuovo MG Ver.Ka, la fanbase fino a quel momento si domandava quale potesse essere il modello prescelto che avrebbe subito il trattamento Katoki.
Molte ipotesi sono state fatte e purtroppo la quasi totalità sono state disattese. Con sorpresa di tutti infatti, il modello designato è risultato essere il Wing Gundam Zero E.W. e già in quel momento dalle bacheche social degli appassionati, ai commenti non entusiastici degli influencer di settore, il malumore serpeggiava ovunque. Anche qui, vedendola dal punto di vista commerciale, la scelta è probabilmente dovuta al fatto che la serie Wing per Bandai, è stata quella più remunerativa e che le ha permesso di sdoganare i propri prodotti in un mercato difficile come quello Americano.
Una nuova linea di prodotti: MGEX
Veniamo dunque a noi parlando del protagonista di questa recensione, qualche tempo fa è trapelata la notizia che Bandai avesse registrato una nuova linea di prodotti chiamata MGEX, faceva riferimento ad una linea MG, quindi in scala 1/100, ma con caratteristiche superiori a quelle attuali, anche questa volta molte ipotesi sono state fatte, fino alla presentazione definitiva. La scelta è ricaduta sul Gundam Unicorn, super inflazionato a livello di versioni realizzate, al pari del Gundam Wing.
L’Unicorn in termini di notorietà è secondo solo all’RX-78 e non a caso ne ha sostituito la statua life-size di fronte al Gundam Café anni orsono, la scelta quindi di questo soggetto appare orientata anche questa volta, dall’incredibile popolarità main stream di questo modello.
Cosa differenzia questa linea indicata come: “EXTREME EXPRESSION of MS” con le precedenti?
Leggendo l’infografica di presentazione presente nel sito ufficiale, possiamo notare subito che l’aspetto principale sul quale vuole fare leva Bandai è quello di aver migliorato ed enfatizzato diversi aspetti già presenti nei kit in commercio.
Entriamo quindi nel dettaglio:
- Nuova matrice flessibile per l’integrazione del sistema led all’interno di questo modello in scala 1/100, che ne permetta un miglior alloggiamento e un netto aumento delle prestazioni luminose in ogni componente, con la possibilità di variare la colorazione dello psycho frame dal verde al rosso.
- La presenza di un Ms Cage che funga sia da supporto per le armi e come base d’appoggio e da vano porta componenti elettroniche: come batterie e cablaggi finali.
- Le dose massiccia di water decal, marchio distintivo di tutti i progetti supervisionati da Hajime Katoki, che ne ha seguito anche la riprogettazione in termini di proporzione generale e meccanismi di apertura dello psycho frame, vero incubo dei modelli attuali.
- Scudi e gatling accessori, i primi anche con una basi di supporto e possibilità di essere illuminati, presumibilmente dalle classiche unità led Bandai.
- Un migliorato e più ampio movimento delle ginocchia e delle spalle.
Non si può dire certamente che non ci sia stato un accurato lavoro nel migliorare i punti deboli dell’RX-0 attuale: passare dalla modalità “normal” a quella “destroy” è come avere a che fare con una bomba a mano pronta ad esplodere.
Le articolazioni sono davvero molto limitate, la non predisposizione per l’integrazione nativa delle luci led, ne limita l’effetto WOW, che da invece la linea Perfect Grade unita all’illuminazione led.
Tutto questo basta per giustificare il prezzo? Secondo Bandai sì.
La scelta del modello è chiaramente un andare sul sicuro, sfruttare un prossimo periodo in cui avrà una forte esposizione mediatica ed un pubblico ancora più ampio, da catturare a suon nomenclature altisonanti e luci colorate, per far breccia più velocemente nel cuore dei curiosi.
Il video di presentazione
Prezzo e considerazioni
E qui come se non bastasse arriva un’ulteriore mazzata per l’appassionato, il costo è di: 23,000GPY! Facendo un rapido calcolo di cambio valuta e aggiungendo i costi di importazione, verosimilmente questo modello si posizionerà intorno alla fascia dei 250€. Già alcuni shop iniziano a rendere disponibile il preorder a questa cifra e presto vi si accoderanno anche i restanti.
Ne vale la pena? Come sempre c’è un bel “dipende”.
Se siete degli amanti dell’unicorno bianco, non vedrete l’ora di fare vostra questa nuova versione, che appare davvero completa nel suo insieme ed avere uno psycho frame clear permette un più facile grado di personalizzazione e le nuove articolazioni una maggiore posabilità.
Questa strada di miglioramento intrapresa è sicuramente un passo in avanti per la linea Master Grade, ma a mio avviso non è certo il “giant leap” compiuto tra il grado HG e l’RG, dove si è avvertito un salto tecnico e generazionale più marcato.
Facendo rapidamente un paio di conti, in realtà il prezzo è in linea con gli standard Bandai, è la percezione di reale novità che manca e come dicevo prima, di non aver realmente fatto un grosso passo in avanti rispetto ai modelli attuali.
Con pochi soldi in più è possibile acquistare il Perfect Grade e un kit led dedicato, che di sicuro nello scaffale di casa vostra dominerà la scena molto più di questo.
Torniamo quindi alla domanda iniziale: è stata un’occasione persa o un’abile mossa di marketing, per cavalcare il momento propizio iniziando con qualcosa di conosciuto e rassicurante per il pubblico? Solo le vendite ce lo diranno.