“Dieci domande (più una)” al celebre Poly!
Benvenuti in questa nuova puntata di “Dieci Domande (più una)“, rubrica di Powned interamente dedicata ai grandi protagonisti del mondo esports italiano che rispondono alle nostre domande in delle interviste esclusive.
Nelle scorse settimane abbiamo sentito ai nostri microfoni le opinioni di Rampage in the Box, che ha inaugurato la serie, o anche quelle di Attrix o di Bunnyhoppor, presto protagonista alle finali mondiali di Hearthstone negli Stati Uniti.
Oggi protagonista è il celebre Poly, streamer della community italiana di Hearthstone che questa sera sarà protagonista con la live finale dedicata all’anteprima de l’Ascesa delle Ombre (qui ulteriori info).
Vi auguriamo una buona consultazione ed un buon divertimento, ricordandovi che di seguito troverete tutti i canali del buon Poly!
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- D: Ciao Poly, è un piacere averti qui con noi su Powned! Presentati e raccontaci qualcosa su di te.
R: Ciao a tutti! Parto col ringraziarvi per questa intervista! Mi chiamo Mattia Negri, conosciuto online come Poly. Ho 23 anni e una GRANDE passione per il mondo videoludico. Attualmente ho un lavoro stabile nel campo della ricerca e sviluppo per una grande azienda e, parallelamente, un canale Twitch e Youtube che seguo e coltivo con immensa passione giorno dopo giorno.
- D: Come è nata l’idea di fare streaming?
R: In realtà la voglia di streammare è stata una conseguenza al mio arrivo su Youtube. Sono nato come youtuber, proponendo video di deck che nessuno si sarebbe mai azzardato a giocare. (qualcuno ha detto C’thun Hunter?) Col passare dei mesi, ho iniziato a realizzare che i video mi stavano “stretti”, e ho quindi iniziato con le prime live su Youtube. Da lì a poco gli stream si sono fatti sempre più frequenti, fino alla decisione di passare su una piattaforma interamente dedicata allo streaming: Twitch.
- D: Cosa pensi dell’attuale scena di Hearthstone, e quali benefici potrà portare la nuova espansione?
R: Hearthstone non se la sta per niente passando bene e purtroppo non sono l’unico a pensarlo.
L’errore che hanno fatto, secondo me, è stato quello di rilasciare delle espansioni incredibilmente forti (quelle dell’anno del Mammuth), che hanno completamente tagliato le gambe alle sperimentazioni e alla diversità dei deck.
A me, come a molti altri, risulta particolarmente noioso vedere dei deck che si riconfermano tra i migliori espansione dopo espansione, addirittura dopo un anno dalla loro uscita. (per citarne uno, Odd Paladin).
Per quanto riguarda la nuova espansione, mi aspetto che riesca a riportare Hearthstone un po’ come “una volta”. Non sarà tanto “Ascesa delle Ombre” a dettare legge dal 9 aprile in poi, bensì il fatto che le espansioni sopra citate ruoteranno in wild, e praticamente nessun deck riuscirà ad entrare nell’anno del drago intatto. Questa sorta di “apocalisse” Hearthstonica, sarà un “reset” che ci permetterà di costruire da zero, il gioco di carte che noi amiamo.
- D: Cosa pensi del fattore RNG, e del fatto che ne vedremo certamente di più con la prossima espansione?
R: Credo che il fattore RNG sia il punto forte, e allo stesso tempo debole di HS. Io personalmente lo adoro, infatti uno tra i miei deck preferiti di sempre è proprio il Tess Rogue.
D’altra parte non posso non pensare a tutte quelle partite ben giocate, che ti vengono strappate dalle mani per una botta di……skill, dell’avversario.
La prossima espansione sembra voler far impattare maggiormente questo fattore nei game, ed è una cosa che può piacere e non piacere: personalmente, se fatto bene come abbiamo visto in passato (un esempio sarebbe Unstable Portal), può solo che giovare al gioco.
- D: Riesci ad incastrare bene i tuoi impegni lavorativi quotidiani e lo streaming?
R: Questo è un tasto dolente: purtroppo no. Avendo un lavoro a tempo pieno che mi porta via gran parte della giornata, capita spesso di dover saltare qualche stream. Purtroppo sono 2 cose che non vanno molto a braccetto, ma d’altra parte sono uno dei pochi fortunati che a 23 anni può già vantare di un lavoro a tempo indeterminato. Mentre all’inizio era “leggero” , perchè si trattava solo di un paio di stream a settimana, ora mi sento quasi in dovere di farlo, per il rispetto di chi mi segue e mi supporta, ed ora lo considero un vero e proprio secondo lavoro.
- D: Raccontaci qualcosa di te al di fuori dello streaming.
R: Al di fuori dello streaming ho altre passioni, in primis la musica: fino a qualche mese fa mi dilettavo a suonare la batteria, passione che però ho dovuto abbandonare per via degli impegni lavorativi e non.
In secondo luogo (avrei dovuto metterlo prima!), sono fidanzato da molti anni con Gloria, che talvolta esordisce chiamandomi “Poly” invece che Mattia. Non vi nascono un imbarazzo particolare.
- D: Cosa pensi della situazione attuale italiana riguardo l’Esport? Pensi che siamo al passo con i tempi o ci manca qualcosa?
R: Purtroppo l’Italia riguardo molte cose è sempre stata un po’ indietro rispetto ad altri stati, uno fra tutti: la questione Esport.
Noi content creator ce la mettiamo tutta per dimostrare che non è solamente “giocare al computer”, però credo che sia necessario altro tempo per far digerire la cosa a molti italiani.
Fortunatamente abbiamo delle punte di diamante che spiccano, e i numeri che li sostengono, aiutano in questa “lotta” nel voler cambiare mentalità (cito per esempio Raynor, giocatore italiano giovanissimo di Starcraft).
- D: Quando è nata la passione per i videogame?
R: La mia passione per i videogame è nata molti anni fa, con un titolo che non ha bisogno di presentazioni: Crash Bandicoot.
Volendo collegarmi al mondo che tratto ora su Twitch e Youtube, da bambino, mio padre mi portò a casa un CD contenuto in una busta di plastica, che aveva trovato per terra.
Il CD era rovinato ma funzionante, ed il gioco che conteneva era Warcraft 3 – Reign of Chaos.
Quel momento è stato l’inizio della fine: ho finito più e più volte quel titolo e la relativa espansione, fino ad entrare, a soli 11 anni, nel mondo di World of Warcraft nel lontano 2007.
Dopo più di 5 mila ore di gioco (e tanto di tatuaggio dell’orda sul braccio sinistro), ho scoperto Hearthstone puramente per caso parlandone con alcuni amici su WoW.
Ho avuto modo di seguirne lo sviluppo in fase beta, per poi iniziare a giocarlo una volta rilasciato.
- D: C’è qualcosa che cambieresti nel tuo percorso di crescita su Twitch?
R: Avrei iniziato prima. L’idea di voler condividere con qualcuno le mie passioni, c’è sempre stata, e in passato ho provato più volte, ma con risultato sempre negativo. Mi facevo abbattere dalle critiche e dallo scarso successo dei contenuti, fino ad abbandonare ogni volta i progetti.
Quando ho aperto il canale Poly, mi son detto “Questa volta do il 200%, se non va vuol dire che non sono fatto per questo”. Se avessi adottato questa mentalità molti anni prima, probabilmente le cose ora sarebbero molto diverse.
- D: Che consiglio daresti ad una persona che vorrebbe intraprendere la carriera di Streamer?
R: Una e una soltanto: non abbattersi. Non abbattersi se arrivano commenti negativi, non abbattersi se i numeri sono bassi, anzi, un ulteriore consiglio che do sempre è quello di bendarsi di fronte al numeri, che siano follow, like o altro.
Lo streamer/youtuber è una passione prima di tutto, non bisogna avere la malattia del “devo fare questo sennò i numeri scendono”, perchè è il modo migliore per autodistruggersi.
Un’altra cosa che mi sento di dire è “UMILTA'”, umiltà sempre e comunque.
- D: Che persona c’è dietro a Poly? Un messaggio che vorresti lasciare ai tuoi fan.
R: Nessuno. Dietro a Poly non c’è nessuno, Poly e Mattia Negri sono la stessa persona.
Quello che sto facendo io su Twitch e Youtube lo potrebbe fare chiunque, probabilmente pure meglio. Io credo che nella vita “Se vuoi, puoi”; bisogna solamente lavorare sodo per mettere in piedi quello che si desidera.
Un messaggio che voglio lasciare? Craftatevi Tess Greymane, lei non vi deluderà mai!
Ps. Chiaramente deve essere dorata, sennò non funziona!
Un saluto e un abbraccio allo staff Powned e a tutti i lettori!