Matchmaking su Warzone, Josh Menke conferma: “lo SBMM c’è sempre stato su Call of Duty”
Dopo mesi e mesi di ipotesi e speculazioni, l’ex sviluppatore di Activision Josh Menke ha sostanzialmente confermato che non solo lo SBMM è attualmente presente nel match making di Call of Duty, ma che ci è praticamente sempre stato (almeno fin dal 2008).
Nel caso sia la prima volta che sentiate parlare di “SBMM“, è bene sapere che questo sistema serve per far si che le lobby di gioco siano sempre ben bilanciate, e che quindi alle partite giochino sempre giocatori più o meno dello stesso livello competitivo.
Quando ci mettiamo in coda per iniziare una partita (sia su Warzone che su praticamente tutti gli altri giochi multiplayer), il gioco va a “comporre” la lobby in base ad alcuni precisi parametri: uno di questi è appunto lo SBMM, utile sostanzialmente a ridurre le situazioni in cui ci troviamo in gioco con player estremamente più forti di noi (o estremamente più scarsi).
In questi mesi si è tanto discusso per lo SBMM, soprattutto perchè per alcuni giocatori (e per diversi streamer internazionali) sarebbe preferibile distinguere e separare le lobby “classificate”, dove per l’appunto ci sono solo giocatori del nostro stesso livello, e lobby “casual”, in cui il gioco va ad inserire nella stessa lobby 150 giocatori in modo del tutto casuale (favorendo di conseguenza i giocatori “più forti”).
Fino ad oggi però, tutta questa discussione attorno allo SBMM non ha mai ricevuto un aggiornamento ufficiale di Activision, un post o un qualsiasi tipo di annuncio dei devs che “confermasse” la presenza dello stesso nel matchmaking di gioco…almeno fino ad oggi appunto…
A dare la “conferma” della presenza dello SBMM su Call of Duty è Josh Menke (qui l’intervista integrale), oggi sviluppatore di Riot Games che ha lavorato per diversi anni per Activision, una persona estremamente preparata sull’argomento. Sottolineiamo “preparata” perché Josh Menke quando era in Activision rivestiva il ruolo di Senior Systems Designer per tutti i sistemi del Matchmaking e dei ranking per tutti i titoli del publisher.
Josh Menke ha quindi ammesso che lo SBMM c’è sempre stato…”esploso” con Modern Warfare nel 2007, ma presente su COD già dal 2004. Quando i giocatori dicono che “preferivano i tempi in cui non c’era lo SBMM” (sotto in allegato diversi articoli in cui riportiamo questo tipo di feedback), in realtà, sempre secondo quanto affermato da Menke, commettono un errore, proprio perché questo sistema è in realtà parte integrande del multiplayer da quasi 20 anni…
Certo è profondamente cambiato rispetto al passato, è stato migliorato e perfezionato con ogni lancio di un nuovo titolo del franchise, e pur non essendo più nel team ormai dal 2017 (quando passò per 343 Industries su Halo, azienda nella quale resterà fino a Marzo 2021, per poi andare in Riot) è sicuro che gli sviluppi siano proseguiti anche con i titoli del 2018, del 2019 e successivi.
Prendendo per vero il fatto che lo SBMM esiste in realtà da cosi tanti anni, possiamo quindi dare per assodato il fatto che lo SBMM non ci lascerà presto, e continuerà ad influenzare il livello delle partite che andremo a sostenere nel multiplayer.
Cosa ne pensate community? La discussione, come sempre, è assolutamente aperta!
Giocare su lobby più semplici di Warzone? Per IceManIsaac bastano un paio di “dritte” (teoricamente)
- Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Clicca qui per entrare su Facebook – Clicca qui per seguire la community su Instagram)
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