Guida alla Spike: tutto sulla bomba di Valorant
Tra le tante meccaniche dell’FPS di Riot, quella della Spike è sicuramente una delle più particolari ed importanti: eccovi dunque una guida completa ma piuttosto semplice su quella che altro non è che la “bomba” di Valorant, da innescare presso i siti indicati con A, B o C nelle varie mappe di gioco.
La corretta detonazione della Spike porterà la vittoria per gli attaccanti, mentre se i difensori riusciranno a disinnescarla con successo saranno loro a vincere il round.
E’ quindi fondamentale il conoscerne le meccaniche di funzionamento (durata dell’innesco, animazioni) ed il sapere come comportarsi dopo che è stata innescata, sia che si stia attaccando sia che si stia difendendo: ed è proprio questo che andremo a vedere in questa guida alla Spike di Valorant.
Valorant, guida alla Spike – Aspetti Generali
La Spike è in dotazione agli attaccanti, che possono lasciarla a terra e recuperarla in ogni momento della partita, a meno che non sia innescata presso un sito.
Essa, quando è a terra, è visibile dagli attaccanti sulla minimappa (in giallo) in ogni momento del round, mentre è visibile sulla minimappa dei difensori (in rosso) solo se essi hanno un contatto visivo diretto con essa.
La Spike, poi, produce un rumore ben distinguibile quando viene lasciata cadere (intenzionalmente o meno, come nel caso in cui muoia il portatore), che facilita di molto la sua individuazione da parte dei difensori.
Per questo motivo, è consigliabile che la Spike sia affidata ad un attaccante particolarmente passivo e non ingaggiato direttamente in molti scontri a fuoco, il cui ruolo sarà quello di individuare il momento migliore per entrare nel sito di piazzamento ed innescarla.
Alla sua detonazione, la Spike genera un’esplosione di oscurità ad ampio raggio che uccide chiunque sia nelle sue prossimità: l’alone nero dell’esplosione, però, si ritrae a pochi secondi dalla fine effettiva del round, rendendo possibile raccogliere le armi che fossero rimaste all’interno del raggio dell’esplosione.
Sempre a proposito del raggio della sua detonazione, un piccolo trucco per assicurarsi di non essere in pericolo di vita alla detonazione della Spike è quello di guardare la minimappa ed avere l’accortezza di posizionarsi in un punto dove l’icona della Spike sia fuori dal raggio di rumore di movimento del nostro personaggio, raffigurato da un cerchio bianco intorno alla nostra icona che appare nel momento in cui corriamo o saltiamo.
Valorant, guida alla Spike – Le meccaniche della Spike
La Spike ha un tempo di detonazione di 45 secondi.
Per piazzarla (modo comune con cui si indica l’atto di, appunto ,”piazzarla” in terra) sono necessari 4 secondi mentre per disinnescarla ne sono necessari 7. Attenzione, però: il disinnesco può avvenire in due fasi diverse, come si nota dal fatto che la barra che segnala il completamento del disinnesco è divisa a metà: dopo aver completato la prima metà (ci vogliono 4 secondi), si può smettere di disinnescare, ad esempio per raccogliere un’arma, e si può riprendere a farlo in un secondo momento ripartendo da dove si era rimasti, completando la seconda metà (di soli 3 secondi).
Il processo di detonazione della spike si divide in quattro fasi, scandite da diverse animazioni o suoni, che segnalano quanto tempo manca prima che essa esploda e ponga fine al round.
- Fase uno – Dura per 25 secondi da quando viene innescata. Nessun avvenimento particolare, solo un bip ogni secondo.
- Fase due – Dai 25 ai 35 secondi dal momento di innesco. Appare una grande sfera bianca e il bip si fa più intenso: due volte al secondo.
- Fase tre – Dai 35 ai 40 secondi. Appare un globo più piccolo e dal colore più intenso. I bip aumentano a tre al secondo.
- Fase quattro – Dai 40 secondi ai 45 (e quindi l’esplosione). Appaiono ombre progressivamente più grandi che inghiottono la spike ed il bip si fa sempre più intenso fino alla detonazione.
E’ facile capire, dunque, che è cruciale conoscere queste quattro fasi per capire quando è il caso di provare il disinnesco e quando invece è meglio scappare, portando in salvo sia l’arma che abbiamo sia le nostre abilità.
Generalmente, è consigliabile iniziare il defuse (termine inglese per “disinnesco”) entro l’inizio della terza fase, ossia dall’apparizione del piccolo globo di colore bianco intenso che segnala i 10 secondi rimanenti, o perlomeno subito dopo, così avere la certezza di poter portare a termine con successo il disinnesco.
Valorant, guida alla Spike – Come comportarsi dopo il suo innesco
La regola principe da tenere a mente parlando di come gestire una situazione di post-plant (inglesismo che si riferisce a quel periodo del round interposto tra l’innesco della Spike e la fine del round stesso) è una: non avere fretta. Il fatto che la Spike venga innescata infatti non è nè straordinario nè allarmante, ma anzi è e dovrebbe essere sempre la normalità in un buon round: è infatti perfettamente regolare che gli attaccanti riescano, in 1 minuto e 40 secondi di round, a penetrare all’interno di un site e piazzare con successo la Spike.
Se ai 45 secondi della durata dell’innesco sottraiamo i 7 secondi necessari per disinnescarla, vediamo che ai difensori rimangono ben 38 secondi per mettere in piedi un retake (anche qui, termine inglese che si riferisce all’atto dei difensori di “riprendersi” un site dopo il piazzamento della Spike per disinnescarla): non c’è dunque alcuna fretta nè di arrivare in site nè di fare uccisioni, bensì avete a disposizione tutto il tempo per pensare al meglio a cosa fare e a come muovervi, senza bisogno di farsi prendere dal panico.
Come comportarsi in Attacco
La prima grande differenziazione (la faremo anche parlando della difesa) è se la nostra situazione dopo aver innescato la spike è di superiorità numerica o di inferiorità numerica: nel primo caso, sarà fondamentale concentrarsi nelle vicinanze del sito della bomba insieme ai propri compagni, giocando per quello che viene definito “il refrag” o, più volgarmente, “lo scambiabare“. Ciò significa che due giocatori dovranno disporsi in modo che, se uno dei due dovesse ingaggiare uno scontro con un difensore che sta attaccando il sito per riprenderne il controllo, l’altro potrà subito aiutarlo, arrivano anche a uccidere il nemico dopo che esso ha ucciso il compagno. In questo modo, viene mantenuta la superiorità numerica e la difesa della Spike può continuare ad avere successo. E’ sbagliato, però, affollarsi in una piccola stanza senza poter controllare nessuna zona della mappa, aspettando che i nemici vengano a prendervi: così darete solo più confidenza ai nemici, che dopo essersi accertate che le altre zone della mappa sono libere, avranno la certezza di dove vi trovate e potranno agire di conseguenza.
In caso di inferiorità numerica, invece, il da farsi è l’opposto: è consigliabile allargare il più possibile il proprio possesso della mappa ed essere aggressivi nei confronti dei difensori che stanno tornando verso il sito per disinnescare la bomba, in modo da prendere almeno una kill e ristabilire la parità numerica (se non addirittura guadagnare la superiorità) . E’ proprio in questa fase della difesa infatti che è più probabile essi siano disorganizzati e meno attenti a giocare di squadra, senza contare che uccidere un difensore in una zona distante dal sito vi darà un vantaggio psicologico sui nemici, i quali saranno costretti a doversi “preoccupare” di voi. Ovviamente, l’esito di questo tipo di situazione è largamente influenzato da molti fattori, e sarà molto più difficile che un plant in inferiorità numerica risulti in una vittoria del round, rispetto ad uno in superiorità.
Come comportarsi in Difesa
Anche in difesa è importante suddividere tra superiorità numerica e di inferiorità numerica.
Se la vostra difesa sarà stata efficiente, sarà molto difficile che i nemici riescano a piazzare in una situazione di vantaggio numerico a loro favore. Se però, nonostante l’uomo o gli uomini in meno, dovessero riuscirci, la prima cosa da fare è non farsi prendere dal panico, procedere con calma ed aspettare di essersi ricompattati: il vostro punto di forza è la superiorità numerica, per cui dovrete necessariamente giocare insieme ai vostri compagni, accompagnarli nella ripresa del site in modo da, ancora una volta, giocare per il refrag. In particolare, almeno uno di voi non dovrà aver nessuna paura ad essere aggressivo e ad attaccare con decisione il sito: se anche morisse senza fare uccisioni, sono molto alte le probabilità che egli sia riuscito ad ottenere importanti informazioni sulle posizioni o sullo stato di salute dei nemici, che voi potrete usare per completare il retake.
In caso di inferiorità numerica il vostro lavoro si farà un (bel) po’ più difficile, ma non impossibile: mantenete sì la calma, ma cercate di non lasciar tempo agli avversari di organizzarsi e di prendere le posizioni “migliori” per difendere il sito. Se invece siete convinti che gli avversari siano già posizionati nel modo ottimale, fate molta attenzione a controllare ogni stanza ed ogni angolo che attraversate, e pensate a non dare punti di riferimento ai nemici: tornate indietro dopo un’uccisione e fate finta di prendere un’altra strada (facendo rumore), per poi silenziosamente tornare dove avete fatto l’uccisione; giocate con il tempo rimasto a vostra disposizione per prendere la strada meno “ovvia” o che possa sorprendere di più gli avversari. Oppure, perchè no, dopo un’uccisione buttatevi a capofitto tutti insieme nel sito e sfruttate l’effetto sorpresa per non dar tempo ai nemici di usare abilità o di respingervi in alcun modo se non sparandovi: difficilmente, come abbiamo visto prima, saranno TUTTI pronti a controbattere, e almeno uno-due di loro saranno presi alla sprovvista e per potervi ingaggiare dovranno prima riposizionarsi all’interno del sito.
Questa guida alla Spike di Valorant, ovviamente, è solo un quadro generale: sta a voi capire in quali situazione sarà meglio essere più cauti e in quali essere più aggressivi. Per quanto si possa programmare un round alla perfezione, infatti, in un FPS competitivo come Valorant sarà difficilissimo che esso vada proprio come ci aspettavamo.
Il consiglio finale che ci sentiamo di darvi, dunque, è di stare pronti a tutto e di imparare ad adattarvi alle più disparate situazione: non datevi per vinti se qualcosa non va come pensavi, ma anzi cercate di pensare al modo migliore per recuperare e ottenere un vantaggio.
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