Hearthstone è morto, lunga vita ad Hearthstone: con i “buff” al via il “grande cambiamento”!
Tra il 2018 ed il 2019 il titolo di Blizzard Hearthstone ha dovuto attraversare una fase molto delicata, di grande cambiamento da un lato ma anche di grande confusione dall’altro dato che la maggior parte dei responsabili del “Team 5” (ovvero il team che si occupa dello sviluppo del gioco) sono cambiati.
Che il nuovo “team 5” e la sua dirigenza avessero idee molto diverse rispetto a quelle di Ben Brode e di alcuni loro predecessori era chiaro e sotto gli occhi di tutti ma, con grande sorpresa anche da parte di chi vi scrive, mai avremmo potuto immaginare un cambio di rotta tanto netto e forte, al punto che nell’ultimo update sono state proposte delle cose uniche, che mai avevamo visto prima dentro Hearthstone.
Visti i buff annunciati ieri appare ormai chiaro che quello che stiamo vivendo non è semplicemente un “nuovo corso” preso da Hearthstone ma un qualcosa di molto più profondo e diverso, ed ora andremo a vedere il perché.
Hearthstone è morto, lunga vita ad Hearthstone!
Il “nuovo” Hearthstone, ovvero quello degli annunci delle ultime 48 ore, è caratterizzato dal fatto che per la prima volta si è deciso di intervenire andando a potenziare delle carte mentre, almeno fino ad oggi, alla parola “bilanciamento” era accostata unicamente la logica del “nerf” di una o più carte ritenute troppo forti per il meta.
Con i buff Blizzard cambia marcia, e sceglie di prendere 18 carte poco o mai usate nella ladder per renderle più competitive (qui le troverete tutte): ecco la prima grande differenza che c’è tra un bilanciamento “nerf” ed uno, come quello di ieri, orientato sul “buff” delle creature.
Nerfare una carta equivale spesso ad eliminarla dal pool di quelle giocabili e dai nerf le situazioni che si possono scatenare sono spesso due: o l’archetipo colpito dai nerf smette di essere giocato, o deve comunque subire delle sostituzioni dato che le carte nerfate sono, nel 99% dei casi, buone solo per prendere la polvere in collezione.
Buffare delle carte cambia completamente questa logica ed un bilanciamento come quello annunciato ieri sera sembra quasi un’appendice dell’espansione di Dicembre grazie alla quale potremo disporre di quasi 20 carte nuove (e quindi nuovi mazzi, nuovi archetipi, nuove combo).
Come specificato anche da Blizzard “se l’obiettivo di un aggiornamento al bilanciamento è quello di eliminare le anomalie del meta, quello dell’aggiornamento Ascesa dei Robot è di ispirare nuove idee divertenti“: ecco quale è la grandezza dell’update di ieri…in un solo colpo Blizzard riesce a mischiare ulteriormente le carte, e lo fa rendendo, come per magia, competitive delle carte che erano considerate scarse o non utilizzabili.
La nuova Leggendaria
Come se tutto questo non bastasse, insieme a queste “nuove” carte giungerà nella locanda anche un altro servitore leggendario.
La cosa singolare è che T4GL18 (questo il nome del Mech neutrale da 3 mana) non è un servitore inutile come Zayle Manto delle Ombre…anzi, tutto il contrario.
Con soli 3 mana richiesti ed un solido body (2/3), T4GL18 si prepara ad entrare nella Locanda armato di Magnetismo, di Eco ed anche del Rantolo di Morte, grazie al quale avremo in campo due microbot 1/1 non appena il nostro T4GL18 verrà sconfitto.
Il futuro della ladder appare oggi, più che in ogni altra occasione, poco chiaro ed imprevedibile, ma l’introduzione simultanea nella locanda di 4 nerf, di 18 buff e di una nuova carta leggendaria neutrale che può trovare spazio in moltissimi mazzi competitivi sono 3 fattori che andranno tutti analizzati e discussi ed è altamente probabile che il prossimo meta appaia ai nostri occhi radicalmente diverso rispetto a come si presenta oggi.
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