Vittime del TERREMOTO in TURCHIA: la Pro-Gamer Luie morta dopo giorni intrappolata sotto le macerie
Pro-gamer perde la vita – Il violento terremoto che si è abbattuto ad inizio settimana sul territorio della Turchia conta ormai migliaia di vittime tra la popolazione. Tra queste anche la nota professionista di Valorant Luie, che dopo giorni passati sotto le macerie, si è infine spenta.
La giocatrice, che militava all’interno dei Valorant Game Changers, un particolare tipo di tornei professionistici riservati alle categorie marginalizzate nel settore del gaming, giocando le ultime stagioni con i Galaktiucos Sirens, i Vivace Vista e gli Unknownpros Female.
La notizia della morte della giovanissima ragazza, ha ovviamente scosso tutta la community ed in maniera particolare i suoi ex-colleghi, che le hanno riservato alcune parole sui social.
Il conto delle vittime del terremoto in Turchia aumenta, giovane pro-gamer perde la vita
All’apprendimento della notizia, la comunità si è stretta in un virtuale abbraccio volto a consolare (per quanto possibile) colleghi, amici e parenti della ragazza.
La morte, come accennato nel titolo, sarebbe avvenuto esattamente nella giornata di ieri, dopo giorni passati sotto le macerie dell’abitazione dove si trovava.
Commoventi i tributi dei suoi ex-team, che hanno invocato Dio, nella speranza di consolarsi. Significativo anche l’intervento di Yinsu, host in più occasioni di diversi eventi di Valorant, che su Twitter scrive:
“Non riesco a immaginare quanto sia straziante per gli amici e la famiglia di Gizem e per tutti coloro che si sono riuniti per cercare di aiutarla dopo il terremoto. Davvero una situazione tragica oltre ogni immaginazione. Ecco il vostro promemoria per continuare a donare e inviare il tuo aiuto alle vittime, se potete.”
Tributi conditi ovviamente dalla rabbia di non essere riusciti ad aiutare in tempo. Commenta così Özgür ‘woxic’ Eker, noto pro-gamer turco di CS:GO:
“Le nostre condoglianze per questa perdita, Gizem ha perso la vita perché non è stata aiutata per giorni. Le parole non bastano, siamo solo estremamente tristi.”
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