Andrew Tate: le donne coinvolte negano di essere VITTIME, per il giudice “schiavizzate e plagiate”
Pare proprio che con il passaggio del testimone tra gennaio e febbraio ci sia stato un certo ritorno di fiamma dell’interessa pubblico sulla questione Andrew Tate.
A fare scalpore sono state le dichiarazioni del giudice della corte romena che sta gestendo il caso dei fratelli Tate, che in seguito alla perizia psichiatrica, ha concluso che le ragazze segnalate come vittime, che hanno negato ogni cosa indicando Andrew Tate come “una persona vicina a loro e nulla di più”, siano state in realtà schiavizzate e plagiate.
Un’accusa che aggrava decisamente il caso di Andrew e Tristan Tate, che ancora una volta si trovano a doversi difendere da illazioni mai realmente supportate da prove inconfutabili.
Andrew Tate, le donne nel suo caso sarebbero state plagiate
Come notato da Tina Glandian, nota avvocatessa già difensore di Mike Tyson e Chris Brown ed oggi anche dei fratelli Tate, le investigazioni da parte della DIICOT sono iniziate ad Aprile del 2022 e sono continuate senza interruzioni conosciute fino ad oggi – senza riuscire a portare nessun tipo di prova concreta della colpevolezza dei due fratelli.
Oggi, dopo dunque quasi 10 mesi di attesa, l’unica prova offerta dagli inquirenti sarebbe una perizia psichiatrica effettuata su due delle ragazze coinvolte nel presunto caso di traffico di esseri umani. Ragazze delle quali vi avevamo parlato in un precedente articolo che troverete CLICCANDO QUI SOTTO:
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Nonostante queste ragazze avessero infatti dichiarato spontaneamente e senza mostrare alcun segno di plagio (almeno all’apparenza) di non sentirsi vittime, sostenendo invece l’innocenza di Andrew Tate e di suo fratello Tristan, queste dichiarazioni risulterebbero “inconsistenti”.
“Nonostante le dichiarazioni delle donne negassero ogni forma di sfruttamento, queste dichiarazioni non riflettevano la realtà.” – si leggerebbe all’interno del commento del giudice in merito alla perizia psichiatrica effettuata sulle due ragazze.
“È noto che quando si reclutano ragazze vulnerabili, sfruttando la figura dell’amante e facendole innamorare, le vittime di traffico di esseri umani non sempre riconoscono di essere state schiavizzate e sfruttate e spesso non collaborano con gli organi giudiziari, sostenendo l’idea che queste attività sono state svolte volontariamente”.
Che ne pensate community? Per quanto controversi e più volte anche molesti si siano dimostrati i fratelli Tate, credete davvero che debbano ancora stare in prigione a lungo per dei reati che non si riesce a provare esistano? Come al solito la discussione è aperta!