Che gioco è Dota2?

Che gioco è Dota2?

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DOTA2 è un moba (multiplayer online battle arena) sviluppato da Valve Corporation e rilasciato come free to play nel luglio del 2013 in formato digitale sulla piattaforma Steam, dopo la fase di beta test iniziata nel 2011, in cui era disponibile solo per gli utenti Microsoft Windows.

Con genere “moba” (lett. multiplayer online battle arena) identifichiamo un sottogenere dei videogiochi strategici in tempo reale, e che consiste in una mappa chiusa in cui due squadre hanno l’obbiettivo di distruggere il quartier generale avversario, ed evitare che il proprio venga distrutto. Le due basi sono generalmente collegate da tre strade, dette “lane”, in cui i giocatori si scontrano tra di loro per ottenere soldi, utilizzabili poi in gioco per potenziare il proprio personaggio, ed esperienza, utile per salire di livello e sbloccare le abilità.
I due più importanti e primi moba furono Aeon of Strife (AoS), mappa personalizzata di StarCraft, e Defense of the Ancients (DotA), mappa personalizzata di Warcraft III, che vedremo in seguito.

Dota 2 inizia ad essere sviluppato all’inizio del 2009, quando uno degli sviluppatori della mod DoTa: Allstars, conosciuto come “IceFrog”, viene assunto dalla Valve come game designer per Dota 2. Valve acquisisce insieme al franchise, anche il termine “dota”, il manager Erik Johnson, a capo del progetto, dichiara di voler utilizzare il termine “dota”, in quanto si riferisce ad un concetto, piuttosto che all’acronimo della mod originale.
Dopo varie discussioni si raggiunse nel 2011, con una dichiarazione di Gabe Newell al Gamescon, ad una deposizione del marchio, come necessaria misura per lo sviluppo di un seguito di DotA. Ne seguì una forte polemica da parte di Steve Feak e Steve Mescon, gli altri due sviluppatori di DotA: Allstars, che non ritenevano giusto che Valve potesse depositare il nome “DOTA”, che ritenevano essere un “bene” della comunità, decisero così di depositare, insieme ai loro nuovi datori di lavoro della Riot Games, un marchio opposto con il nome di “DoTa-Allstars, LCC”.
Alle critiche si aggiunse anche Rob Pardo, il vice presidente esecutivo della Blizzard Entertainment, che riteneva anch’egli che il termine “dota” appartenesse invece alla comunità di videogiocatori Blizzard. La società comprò dalla Riot il marchio “DoTa-Allstars, LLC”, e nel novembre del 2011 iniziò una causa contro Valve, citando la proprietà sia del World Editor di Warcraft III, che di DoTa-Allstars, LCC. Nel maggio 2011 si arrivò ad una conclusione tra le due società, Valve ritirò i diritti di un franchising commerciale sul marchio “Dota”, ma mantennero la possibilità di utilizzare il nome per scopi non commerciali.

Nel 2011 il gioco viene rilasciato in beta test, per un ristretto numero di giocatori, era infatti possibile ottenere il gioco solo dopo essersi aggiunti ad una lista d’attesa ed aver ricevuto l’email di conferma. Era inoltre possibile acquistare un pass di accesso anticipato, che rendeva possibile accedere al gioco prima degli altri utenti.
La Valve dichiarò sul sito dota2.com, che il lancio del gioco per tutto il pubblico di videogiocatori, doveva avvenire per gradi, infatti spesero l’ultimo anno di lavoro sulle infrastrutture dei server, così da evitare una situazione di sovraccarico all’arrivo di una forte utenza.
Man mano che i server raggiungevano stabilità, il gioco venne allargato a più giocatori e la stessa Valve inviò ai giocatori un numero sempre crescente di “chiavi”, dei pass che permettevano ai giocatori esistenti di invitare i propri amici a giocare.
Questo fino al luglio del 2013, quando finalmente il gioco fu rilasciato come free to play, ovvero gratuitamente, e reso accessibile anche per gli utenti Linux e OS X.

Il 17 agosto del 2011, al debutto di Dota2, venne organizzato durante il Gamescom di Cologna (Germania) il primo “The International”, un torneo ormai annuale organizzato da Valve Corporation. Quello che segnò per sempre la storia degli e-sports (electronic sports) fu il consistente montepremi messo in palio da Valve, che ammontava a 1.6milioni di dollari, dei quali un milione destinato per il team vincitore; gli hardware furono invece forniti da Nvidia.
Fu la prima visione che il pubblico ebbe di Dota 2, e l’evento venne diffuso in streaming e commentato in quattro lingue; inglese, cinese, tedesco e russo. Furono invitate 16 squadre, alcune delle quali già note al pubblico grazie a DotA: Allstars, il torneo iniziò con la formazione di quattro gruppi, i vincitori di questi gruppi si sfidarono in un torneo a doppia eliminazione, fino alla finale.
La finale vide opporsi il team ucraino Natus Vincere (Na’Vi) a quello cinese degli EHOME, favoriti e già famosi per aver vinto tornei di DotA: Allstars. Con sorpresa il torneo venne vinto dai Na’Vi, che si aggiudicarono così il gran premio di 1 milione di dollari.
Per approfondire meglio questo significativo evento della storia dei videogiochi, consigliamo di visionare il documentario girato da Valve, “Free to Play”, disponile su steam gratuitamente, che spiega molto bene cosa abbia rappresentato il primo International per lo sdoganamento dei videogiochi, e per il futuro degli e-sports.

Oggi Dota2 è giocato da 10 291 619 giocatori nel mondo, e il numero è in continua crescita. Dal primo The International del 2011 tenuto a Cologna e finanziato totalmente da Valve, siamo passati al The International del 2014, tenutosi alla KeyArena di Seattle (USA), con un montepremi totale di 10 milioni di dollari, largamente finanziato dai giocatori di Dota 2 grazie all’acquisto in gioco del Compendium, di cui parleremo in seguito.
Anche il numero di squadre professioniste è aumentato considerevolmente, tanto da aver fatto cambiare le modalità dei tornei The International, ai quali sono state aggiunte fasi di qualifiche, che iniziano mesi prima dell’evento principale.
Al mondo si sta diffondendo una nuova mentalità verso i videogiochi, non più visti solo come dei passatempi, ma sono ormai considerati degli sport a tutti gli effetti, che danno la possibilità a ragazzi e ragazze di emergere e guadagnare soldi, facendo quello che amano.
Questo è il presente degli e-sports.

60 milioni di Dollari in palio per l’Esports World Cup 2024 di Riyadh: è record

60 milioni di Dollari in palio per l’Esports World Cup 2024 di Riyadh: è record

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17/04/2024 16:21 di Marco "Stak" Cresta
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Con un comunicato stampa pubblicato solo una manciata di ore fa su X, l’Esports World Cup annuncia un montepremi record per la prossima edizione 2024 del mondiale.

L’edizione 2024 verrà ospitata dalla città di Riyadh, ed al suo interno vedrà coinvolti 19 titoli competitivi per un totale di 20 tornei. Il montepremi totale stanziato per tutto l’evento è di ben 60 milioni di Dollari… Ben 15 milioni in più rispetto al precedente record ottenuto da Gamers8 nel corso del 2023.

La grande novità è però rappresentata dal Club Championship… Ovvero un formato competitivo cross-game esclusivo del mondiale, che assegnerà 20 milioni di dollari ai primi 16 club in base alle loro prestazioni complessive sui vari titoli in gara.

Per quanto riguarda appunto i titoli coinvolti, sappiamo che al momento la lista comprende, tra gli altri, anche: Apex Legends, Counter-Strike 2, Dota 2, EA Sports FC 24, Fortnite, League of Legends, Overwatch 2, PUBG Battlegrounds, PUBG MOBILE, Rainbow Six Siege, Rocket League, StarCraft II, Street Fighter 6, Teamfight Tactics e TEKKEN 8.

Il comunicato ufficiale dell’Esports World Cup sul montepremi di Riyadh 2024

Siamo orgogliosi di annunciare un montepremi totale senza precedenti di oltre 60 milioni di dollari per la prima Coppa del mondo di eSport questa estate a Riyadh, in Arabia Saudita. Questa somma che cambia la vita è il montepremi più grande mai assegnato nella storia degli eSports… Ed infrange il precedente record di 45 milioni di dollari stabilito da Gamers8 nel 2023.

Lo storico montepremi della Coppa del mondo eSports è all’altezza delle sue dimensioni: l’evento presenterà i migliori club e giocatori del mondo in 20 tornei distinti in 19 titoli competitivi, con altri da annunciare, durante il suo programma di otto settimane.

La considerevole ricompensa rappresenta un significativo passo avanti nell’impegno della Esports World Cup Foundation di far crescere l’industria globale degli eSports fornendo allo stesso tempo opzioni di carriera più sostenibili per giocatori competitivi e club di eSport multidisciplinari. Contribuirà inoltre a sostenere l’EWC come piattaforma che riunisce i migliori giocatori, squadre e organizzazioni per una celebrazione internazionale dell’eccellenza e del fandom degli eSports.

Il dettaglio sul campionato del mondo esports per club: 

Il Club Championship, un innovativo formato competitivo cross-game esclusivo dell’EWC, assegnerà 20 milioni di dollari ai primi 16 club in base alle loro prestazioni complessive. Il Campionato per club è un nuovo formato incentrato su competizioni multi-gioco… In cui ogni club ha l’opportunità di schierare le proprie squadre in più titoli. Alla conclusione dell’evento, il club con le migliori prestazioni nei vari campionati di gioco verrà incoronato primo campione del mondo per club della Coppa del mondo di eSport.

Il restante montepremi sarà suddiviso in tre categorie di distribuzione aggiuntive: Campionati di gioco, Ricompense dei giocatori e Qualificazioni. Ognuna delle 20 competizioni dei Game Championships avrà il proprio montepremi per un totale combinato superiore a 33 milioni di dollari. Inoltre, un premio di $ 50.000 per il giocatore MVP verrà assegnato a un partecipante eccezionale in ogni competizione. Più di 7 milioni di dollari verranno assegnati prima dell’inizio dei Campionati di gioco… Ovvero mentre squadre e giocatori competono per qualificarsi per i posti disponibili nei tornei attraverso eventi di qualificazione idonei gestiti da editori partner e organizzatori di eventi.

L’innovativa line-up dell’EWC di 19 titoli partecipanti è composta da Apex Legends, Counter-Strike 2, Dota 2, EA Sports FC 24, Fortnite, Free Fire, Honor of Kings, League of Legends, Mobile Legends: Bang Bang, Overwatch 2, PUBG Battlegrounds , PUBG MOBILE, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, RENNSPORT, Rocket League, StarCraft II, Street Fighter 6, Teamfight Tactics e TEKKEN 8. Altri titoli saranno annunciati presto.

Oltre a concentrarsi sull’eccellenza competitiva, l’EWC trasformerà Riyadh nell’epicentro del fandom degli eSport e della cultura del gioco con un enorme festival coinvolgente con attivazioni di gioco, tornei comunitari, celebrazioni della cultura pop, esperienze internazionali e molto altro. Ulteriori informazioni sull’EWC Festival saranno rilasciate in un secondo momento.

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Dota 2 avrà finalmente l’opzione per fare la RESA, ma solo in un caso specifico: ”Su LOL sono avanti anni luce!”

Dota 2 avrà finalmente l’opzione per fare la RESA, ma solo in un caso specifico: ”Su LOL sono avanti anni luce!”

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07/07/2022 12:30 di Amin "Gosoap" Bey El Hadj
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Con una nota condivisa nella notte tra ieri ed oggi, Valve ha reso noto di essere intenzionata ad aggiungere con effetto immediato l’opzione per fare la resa, o fare FF che dir si voglia, su Dota 2: secondo lacuni tuttavia il divario con LOL è ormai fin troppo evidente.

La decisione arriva con diversi anni di ritardo sui rivali di casa Riot, sul quale da ormai tantissimo tempo è stato aggiunto un sistema di voto per far terminare la partita in maniera precoce.

A differenza di quanto occorre su League of Legends, Dota 2 ha de sampre abituato i propri giocatori a finire sempre un partita iniziata, anche quando le cose sembrerebbero andare nel verso sbagliato.

Dota 2 arriva finalmente LA RESA, ma è troppo tardi rispetto a LOL

Questa la nota condivisa da Valve:

  • ENG:
    ‘We think Dota is best played as a group with friends. To encourage this style of play we’re introducing a few experimental changes with the patch today to improve overall match quality for these kinds of games:– Full parties are now permitted to match against any valid opposing team, and are no longer required to match against a full party in ranked.
    – Adjusted matchmaking tuning to make finding a game as a full party faster.
    – Full parties may now all chat “gg” to surrender a match after 30 minutes of game time with the same 10 second countdown and cancel UI as in pro games. This is scored as a loss.”
  • ITA:
    ”Pensiamo che Dota sia meglio giocato in gruppo con gli amici. Per incoraggiare questo stile di gioco, stiamo introducendo alcune modifiche sperimentali con la patch oggi per migliorare la qualità complessiva delle partite per questi tipi di partite:– I gruppi completi ora possono confrontarsi con qualsiasi squadra avversaria valida e non sono più tenuti a confrontarsi con un gruppo completo in classificata.
    – Ottimizzazione del matchmaking regolata per rendere più veloce la ricerca di un game quando si è in 5.
    – Le squadre al completo possono ora chattare in /all “gg” per arrendersi dopo 30 minuti di gioco con lo stesso conto alla rovescia di 10 secondi e come nelle partite tra pro. Questo ovviamente verrà contato come una sconfitta.’

Cosa ne pensate community? Sarà veramente troppo tardi per Dota 2 mettersi in pari con LOL? Come al solito la discussione è aperta!

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SALE LAN di tutta Italia a rischio chiusura: una vergogna, ora serve la CLASS ACTION degli esports!

SALE LAN di tutta Italia a rischio chiusura: una vergogna, ora serve la CLASS ACTION degli esports!

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30/04/2022 14:36 di Marco "Stak" Cresta
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Nel corso della serata di ieri è iniziata un’operazione su scala nazionale rivolta contro le sale LAN italiane.

Importanti realtà della scena nazionale come Esport Palace, PC-TEKLAB o WEArena, sono state rivoltate e messe sottosopra, chiuse, ed in alcuni casi anche con i PC sotto sequestro. Agli amici dell’Esport Palace ad esempio, gli uomini delle Dogane e dei Monopoli hanno sequestrato 37 postazioni PC, con una sanzione amministrativa variabile dai 5 ai 50 MILA EURO per ogni singolo computer.

Quello in atto in questo momento, più che un’operazione dello Stato, inizia ad assumere le caratteristiche di un attacco mirato, e da tempo progettato, contro un intero settore.

Dopo il COVID, che ha tagliato le gambe di tantissimi giovani coraggiosi imprenditori italiani, ed i terribili venti di guerra che minacciano la sostenibilità di migliaia di attività in tutta l’Italia, ora arriva anche questa mazzata…

Questo è un momento devastante per il nostro settore.

Umiliato, martoriato e denigrato da una classe dirigente non adeguata, saldamente ancorata al passato, e ingiallita nell’animo.

Solamente la settimana scorsa sentivamo al TG1 parole del tutto sconclusionate e false sui videogiochi da parte del Senatore Andrea Cangini (che ha poi ritrattato sostanzialmente tutto nel corso dell’ottimo podcast condotto da Ivan Grieco, con una serie di epiche giravolte che hanno messo a nudo un pressapochismo allarmante).

Oggi scopriamo addirittura che le sale LAN possono essere utilizzate per “aggirare la normativa nazionale vigente in materia di gioco lecito“… Vergogna. “Shame on you” come direbbe qualche fiero millenials, questo vi meritate.

Come è possibile? Vi chiederete giustamente voi… Cerchiamo di fare chiarezza su cosa è accaduto, senza farci ubriacare troppo da commi e articoli legislativi.

Chiusura delle Sale Lan: cosa sta accadendo? 

La LED S.R.L. di Sergio Milesi ha presentato un esposto all’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha fatto scattare un’operazione in tutta Italia. Al momento in cui scrivo questo aggiornamento, sembra che la cosa stia riguardando principalmente le regioni del nord, ma  gli amici delle sale lan di tutta Italia sono ora in allarme ed in forte apprensione.

L’accusa che viene mossa, è che i computer delle sale lan non siano “omologati” e quindi “illegali” per l’art 110 comma 7 del TULPS. Questo articolo recita che tutti i macchinari (come slot machine, biliardini o altri giochi appartenenti a 3 decenni fa) devono essere “dotati di dispositivi che ne garantiscano la immodificabilità delle caratteristiche tecniche e delle modalità di funzionamento e distribuzione dei premi”.

Capite bene che è impossibile pensare di rendere “immodificabile” un computer, cosi come è assurdo pensare che un videogame rimanga “immutato” nel corso della storia, visto che al giorno d’oggi ogni azienda seria rilascia infinite patch ed aggiornamenti, ogni giorno.

Per queste ragioni, molto banalmente, la legge in questione è inapplicabile, è del tutto illegittima. Tutta questa situazione sembra più il disperato tentativo di distruggere il mondo delle sale lan e del nuovo intrattenimento digitale. Questi signori sono spaventati da ciò che le sale lan e gli esports rappresentano. Noi siamo “il nuovo”, evidentemente una minaccia, per un’intera categoria di persone e di professionisti.

Per delegittimarci e intimorirci (ricordate la multa di quasi 90K che ci venne inflitta per un banale torneo gratuito di Hearthstone? Nel caso voleste rinfrescarvi la memoria), questi soggetti presentano esposti a delle procure del tutto inadeguate a svolgere un ruolo che sia garante per tutti. Le leggi sono vecchie, inapplicabili al mondo digitale. Come puoi pretendere l’omologazione di un computer come fosse una banale macchina mangia soldi?

Come si può pensare che la tecnica ed il software che alimentano un simulatore di Formula Uno, usato dalle stesse squadre come Ferrari o Mercedes, debbano rispettare la stessa omologazione di una schifosa slot machine?

Simulatori di guida e computer trattati alla stregua di slot machine e flipper

Sarebbe come pretendere che una macchina di formula uno avesse la targa, perchè sotto la giurisdizione dell’omologazione “stradale normale”. Una follia insomma. Una follia tutta italiana, Stato dove la mentalità boomers è dilagante oltre che linfa vitale di tutta la struttura burocratica.

Del resto anche Jacopo Ierussi, esport lawyer e Consigliere Federale con mandato affari legali di FIDE, ad una primissima richiesta di chiarimenti ci ha spiegato: “Ad una prima analisi, a mio avviso trattasi di proveddimenti illeggittimi che mettono sullo stesso piano situazioni dissimili e non equiparabili, specie laddove si accosti impropriamente l’esport al gioco d’azzardo.

Speciale SALE LAN, Alessio Cicolari (Esport Palace): “necessario dividere una volta per tutte videogiochi e VLT”

In particolare, anche come FIDE, ci terremo e stiamo tenendo in contatto con i soggetti interessati al fine di supportare e promuovere ogni iniziativa ritenuta utile a porre nel nulla questo tipo di provvedimenti nell’immediato e nel futuro. Al contempo auspico che tutti quelli che promuovano l’esport a livello istituzionale in Italia, vogliano far fronte comune per tutelare l’ecosistema, il settore e tutti coloro che vi operano”.

Personalmente, seguo gli esports dal 2013 (quando ancora gli esports non erano esports, per intenderci) perchè ho deciso, insieme al mio socio Dave Plug, di lanciarmi in un’avventura tutta nuova.

Non arriverò mai a pensare di aver sbagliato “nazione”, ma sin dal 2015, da quando lo Stato decise di punirmi perchè una battle.net card valeva più di un “lapis o fermacarte“, ho sempre pensato che dallo stato non avrei ottenuto mai alcun tipo di aiuto o supporto.

Ce la saremmo dovuta cavare da soli, e cosi effettivamente è stato.

Negli esports abbiamo però trovato anche una nuova e più allargata famiglia, una famiglia assolutamente standard, in cui quindi c’è stato anche qualche leggendario litigio.

 

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Oggi però è cambiato tutto. Il 29 Aprile lo stato ha nuovamente deciso di colpire un settore già martoriato ed in ginocchio, mettendo a rischio tanti onesti lavoratori. Oggi sentiamo che le sale lan verranno chiuse, che le fiere non vi saranno (anche le “console” sarebbero illegali e non omologate, come PC e altro), e che partirà la caccia alle streghe che polverizzerà questo tipo di intrattenimento.

Questo però, è quello che credono loro. Poveri illusi. Le sale lan sono il cuore degli esports. Abbiamo sempre detto che le sale lan sono le nostre “ambasciate” sul territorio, i luoghi in cui si raggiunge la “sintesi” tra la socialità virtuale e quella “live“… Sono dei luoghi sacri cazzo, che non dovevate nemmeno immaginare di colpire.

Serve Class Action del settore: tutte le leggi che regolamentano videogiochi /esports devono essere aggiornate! 

Ritengo che sia giunto il momento di rispondere. Questo deve essere il momento di intraprendere una CLASS ACTION. La cosa riguarda tutti. Riguarda le associazioni, gli streamer, le sale lan, gli organizzatori di tornei, gli owner dei team, gli editori di settore…

L’obiettivo? Un immediato confronto con lo stato per aggiornare e rendere adeguato il sistema legislativo che regola il nostro settore. Vogliamo lavorare, vogliamo divertirci lavorando e non vergognarci per questo. E vogliamo farlo nella massima legalità.

Senza un valido sistema di leggi adeguate ed aggiornate, sarete voi uomini dello stato i fuorilegge illegittimi.

In ogni caso ora tocca a noi. E’ giunto il momento di organizzarci. E di pretendere che la macchina statale, cosi come avviene in ogni altro stato modernizzato, adegui le sue norme ed i suoi commi alla nostra giustissima esistenza.

Nerd di tutto il mondo, UNITEVI!