C’ho un grillo per la testa…e forse anche nello stomaco!
Oggi nel Vestibolo diamo spazio all’audace Aiace. Andando alla ricerca di grilli (parlanti), Aiace si è imbattuto in un prode eroe del nostro tempo: il ministro Francesco Lollobrigida. Pare che quest’ultimo si stia spendendo energicamente per salvaguardare la nostra dieta mediterranea. Non lo sapevate? Leggere per credere!
Nonostante il più italico dei nostri supereroi si sia battuto con onore e coraggio, la notizia del momento è che dal 24 gennaio possiamo creare le nostre delizie in cucina con la gustosissima farina di grillo!
Eh già, perchè nonostante i tentativi del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (si, è davvero il nuovo nome del fù ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) di arginare l’asiatica farina vile e traditrice, l’UE ha dato il via libera alla commercializzazione della stessa.
Parliamo del ministro del partito “fratelli d’Italia” Lollobrigida (da qui in avanti Lollo), che per una fortuita casualità è anche cognato del premier Meloni, tò che coincidenza!
Dal Frecciarossa Torino-Salerno alla Sostituzione Etnica…
Il nostro supereroe, famoso più per le sue gaffe che per il suo curriculum, è riuscito a collezionare con una rapidità degna di un centometrista olimpico quelle che a detta dei criticoni e invidiosi sono delle figuracce, mentre per noi sono delle genialate sopra ogni limite.
L’ultima avventura del nostro “cognato d’Italia” è stata quella condotta sul frecciarossa Torino-Salerno; Impaziente per il ritardo accumulato dal treno il nostro Lollo ha preteso che lo stesso fermasse a Ciampino, stop ovviamente non programmato da Trenitalia che si è dovuta piegare alla volontà di sua maestà.
La difesa però arriva veloce e senza fronzoli da parte dell’audace ministro: “Vero, il treno si è fermato per me ma chiunque poteva approfittare e scendere a Ciampino! (piccolo comune a sud di Roma)” . Pensa tu che fortunelli i passeggeri del Frecciarossa, avrebbero potuto cogliere la palla al balzo e fare un bel tour di ciampino invece di tornare a casa propria.
Degne di nota anche le precedenti uscite del ministro sulla sostituzione etnica e sul fatto che i poveri mangino meglio dei ricchi.
Nel primo caso, dopo che qualche gufaccio di sinistra gli aveva fatto notare che forse parlare di sostituzione etnica strizzava un pò troppo l’occhio al mein kampf (saggio autobiografico in cui Hitler delineò il programma del partito nazista), Lollo aveva prontamente ribattuto: “ho sbagliato per ignoranza e non per razzismo…”
Beh dai può capitare, è solo un ministro della Repubblica Italiana in fondo, apprezziamo almeno che abbia ammesso l’errore.
Altra perla quella sui “poveri che mangiano meglio dei ricchi“, e questo è poco ma sicuro, anche perché la farina di grillo costa circa 70 euro al chilo, quale povero potrebbe permettersela?
In cosa consiste la Farina di Grillo?
Per chi non lo sapesse, la farina di grillo altro non è che una polvere grossolana molto simile alla farina di frumento che tutti conosciamo, derivante dalla polverizzazione di grilli della specie Acheta domesticus precedentemente essiccati. Dunque è molto ricca in proteine, minerali, vitamine e grassi e per questo può rappresentare una grande alternativa alle proteine animali che comunemente conosciamo.
La Farina di Grillo ed i Decreti “copiati-incollati” dalle linee guida dell’UE
Proprio sulla questione della farina di grillo il prode ministro Lollo, che insieme ai suoi colleghi di governo e alla nostra capa dei ministri dovevano spezzare le reni all’Europa matrigna e difendere gli italici e patriottici piatti della tradizione, non ha potuto far altro che subire la decisione di Bruxelles – che prevede di accettare l’entrata sul mercato di farina di insetto – e contenere il fenomeno firmando quattro decreti che ne regolarizzano la commercializzazione.
I quattro decreti a dir la verità sono interministeriali e portano la firma oltre che di Lollo, del Ministro Urso (imprese e made in Italy) e Schillaci (salute) e sono dei documenti durissimi che impongono norme ferree per la tutela del cittadino, rassicura orgoglioso Lollone nazionale:
“I prodotti dovranno mostrare un’etichetta ben visibile che informerà il consumatore sulla tipologia di insetto utilizzato, la quantità di insetti utilizzata, il paese di origine ed eventuali informazioni sui rischi allergici.”
Che dire, un bel lavoro da parte dei nostri ministri, mesi di dibattiti intorno a questo “problemone” della farina di grillo (che occupa ed occuperà ancora per molto tempo nicchie ristrettissime di mercato), interviste e conferenze stampa per promuovere questi severissimi decreti e poi? E poi si scopre che nemmeno quella è farina (di grillo?) del sacco di Lollo, i quattro decreti non sono altro che un copia e incolla delle linee guida UE sull’introduzione di nuovi prodotti sul mercato unico: regolamenti europei 2283/2015 e 1168/2011 che fanno riferimento all’etichettatura.
Insomma, avrei voluto parlare della farina di grillo, dei suoi pro e contro, di quanto sia sostenibile, utile (o forse no) e più in generale della cultura alimentare del nostro bel paese, ma ubi maior minor cessat davanti a cotanta cialtroneria non si può far finta di niente!
Seguiranno aggiornamenti gastronomici…
Stay tuned! AIACE
Nota dell’editore: “Il vestibolo” del nostro “Patroclo”, ed ora anche del nostro “Aiace”, nasce dall’ormai consolidata esigenza della redazione di Powned di condividere, discutere ed analizzare con i suoi tantissimi lettori (circa 500.000 visitatori unici mensili, ndr) quelli che sono i temi dell’attualità e della società contemporanea.
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