Overwatch: nuova mazzata ai cheater in Corea?
Nel campo degli esports la Corea vive costantemente tra i successi nelle competizioni internazionali e la piaga dei cheater. La situazione non cambia, e al massimo peggiora, quando ci si riferisce a Overwatch, gioco che nel resto del mondo non vive il problema in maniera così massiccia a differenza di altri.
La Blizzard ha da sempre una politica piuttosto severa a riguardo. In Corea, però, anche a causa di come è vissuto il mondo dei giochi online, non è facile agire.
Il proliferare di gaming center in cui giocare in LAN con gli amici rende l’esperienza videoludica un fenomeno sociale molto radicato in Corea. Da questo fenomeno nasce l’importanza degli esports in Corea a cui sono dovuti i successi esportivi e i contratti milionari con gli sponsor difficilmente eguagliabili altrove. Allo stesso tempo, però, rende più difficile punire coloro che abusano del sistema e di conseguenza rovinano la possibilità di divertirsi a tutti gli altri giocatori.
I clienti dei PC Bangs non utilizzano account personali per giocare a Overwatch. Si collegano ai server Blizzard tramite account pubblici o creando gratuitamente account nuovi ad ogni accesso utilizzando la licenza accordata al gaming center. Di conseguenza non esiste la paura di essere bannati poiché non si ha nulla da perdere; da qui il proliferare di macro, hack, cheat e tutte le altre sfumature possibili dello stesso grande problema.
Per combattere questa piaga la Blizzard Korea ha deciso di cambiare – e finalmente- gli accordi con i gaming center, rendendo impossibile la creazione di account nuovi e gratuiti in qualsiasi momento, con dati falsi e magari in zone esterne alla Corea -portando ondate di cheater anche fuori dalla Nazione- in modo da aggirare le norme vigenti che vietano ai minori di 16 anni di giocare in alcune fasce orarie. Inoltre gli account falsi rendono impossibile tenere un registro di coloro che sono già stati puniti.
Dal 17 Febbraio la Blizzard non accetterà più account creati con licenze PC Bangs in zone esterne alla Corea. Se un coreano volesse giocare in NA, per esempio, dovrà acquistare il gioco. Allo stesso tempo è stato annunciato un inasprimento del processo di registrazione per i giocatori che vorranno accedere ai server gratuitamente avvalendosi delle licenze PC Bangs.
Di fatto in questo modo il problema viene arginato e chiuso tra le mura di casa Corea, ma non risolto per i poveri coreani che sportivamente continueranno a giocare senza cheat contro connazionali armati di ogni forma di aimbot, wallhack e chi più ne ha più ne metta.
E voi della community cosa ne pensate? Vi sentite sollevati nel pensare che i cheater coreani siano stati praticamente ingabbiati in Corea? O pensate, come faccio io ironicamente, che così facendo la Blizzard sta solo dando un modo ai coreani per diventare ancora più forti?
Fateci sapere e alla prossima!