Speciale Playoff EU: Fnatic
Dopo il doppio successo europeo dell’anno scorso ed il buon finale di stagione, culminato con le semifinali mondiali, i Fnatic sono costretti ad accontentarsi di un misero sesto posto. Questo gli garantirà comunque l’obbiettivo minimo, ossia la partecipazione ai playoff, ma per la squadra di coach Deilor sarà veramente difficile arrivare fino in fondo. In realtà, già passare il primo turno contro i Vitality, team dimostratosi fra le prime forze del campionato, sarebbe un enorme e totalmente insperato successo. Un quadro tutt’altro che ambizioso per i campioni in carica, ma, constatando l’andamento stagionale fatto di alti e bassi e le numerose sconfitte subite ad opera delle squadre migliori, decisamente realistico ed appropriato.
I motivi della debacle sono senz’altro molteplici. Ci sentiamo in primis di puntare il dito verso il supporto del team, Johan “Klaj” Olsson, subentrato nel bel mezzo della stagione a Lewis “Noxiak” Felix. Nessuno dei due è riuscito ad essere per la squadra ciò che l’anno scorso era stato Kim “Yellowstar” Bora, né nel supportare i compagni, né in fase di shot calling. Entrambi i giocatori sono sembrati carenti meccanicamente e poco concreti nell’apporto al team. Non che fosse facile sostituire una tale eminenza degli esports. In maniera analoga si sono evolute anche le situazioni in top lane ed in giungla. Reignover ed Huni hanno fornito l’anno scorso un enorme potenziale, in grado di carryare le partite numerose volte, affiancati dall’incrollabile Febiven. Yeong-Jin “Gamsu” Noh pare semplicemente un altro tipo di giocatore rispetto al precedente dominatore della top lane. Più adatto a giocare tank e fornire utilità che non a spaccare game.
Lee “Spirit” Da-yoon ha provato numerose volte a caricarsi il team sulle proprie spalle, con risultati non troppo soddisfacenti e decisamente altalenanti. A suo favore si può senz’altro dire che ci abbia sempre provato, forzando spesso giocate estremamente rischiose. Ovviamente fare questo lo ha portato a commettere numerosi errori, che spesso ne hanno compromesso la performance fin dalle prima fasi del match.
Fabian “Febiven” Diepstraten è stato sicuramente il più pimpante del team, fornendo sempre buone prestazioni nella sua mid lane. A lui va la kill partecipation più alta del roster: 74%, superato nel proprio ruolo solo da Sencux, dei neopromossi Splyce (78,9%).
Martin “Rekkles” Larsson ha giocato come al solito. Prediligendo uno stile estremamente safe, l’adc sbaglia sempre poco, ma spesso sembra mancare del potenziale per carryare. Sicuramente il dover pensare allo shot calling non l’ha aiutato nell’impresa. Si è fatto notare ultimamente per il suo Jhin, una minaccia per chiunque se lo sia trovato contro.
I Fnatic parevano essersi rigenerati durante l’ultimo IEM, nel quale sono riusciti a giungere fino alla finale, dove sono stati sconfitti per tre a zero dai campioni del mondo in carica, gli SKT. Tuttavia le ultime due settimane della regular season sono terminate in maniera davvero pessima per i campioni d’Europa, che hanno racimolato la bellezza di tre sconfitte su quattro partite sostenute, riportandoli alla dura realtà dei fatti. Se vorranno avere qualche chance nei playoff, avranno molto su cui lavorare.
Come già detto, i Fnatic affronteranno nei quarti di finale dei playoff i Vitality, team che ha mostrato di possedere un’abilita estrema nel sistema delle rotazioni e nello splitpush, senza dimenticare l’assoluta efficacia in teamfight.
Durante l’ottava nonché penultima settimana, le due squadre si sono già affrontate ed il verdetto finale è stato in favore dei secondi, nonostante l’ottima prova dei ragazzi di Deilor.
I campioni d’Europa partono decisamente svantaggiati nel Bo5 imminente, ma, come ben sappiamo, la speranza è l’ultima a morire. In caso di successo, Febiven e compagni si troverebbero a giocare contro gli H2K, altra squadra dimostratasi decisamente più forte di loro.