Riot Games accusata nuovamente di sessismo
Il sessismo è uno dei problemi più importanti che Riot Games abbia mai affrontato al suo interno, specialmente durante gli ultimi anni. Ricorderete tutti la causa intentata e vinta da alcune dipendenti, che ha costretto l’azienda a pagare una multa salatissima da 100 milioni di dollari.
Dopo quel caos le acque parevano essersi calmate all’interno degli studi, ma un altro caso di discriminazione sembra essere alle porte. Una dipendente, nota come Riot Lydia su Twitter, ha infatti sollevato un’altra aspra polemica nei confronti dei suoi datori di lavoro.
Andiamo a leggere le dichiarazioni di questa sviluppatrice, che ha sollevato un enorme polverone nei confronti dell’azienda.
Riot Games ed il sessismo
Le dichiarazioni di Riot Lydia
ENG
“If you’re a woman at Riot and you post a swimsuit pic you can get in trouble with HR and have to delete but then u go to the office and guys r walking around in t shirts emblazoned with bikini models and there’s a policy forbidding you from complaining about specifically this.”
ITA
“Se sei una donna in Riot, e posti una foto in costume da bagno, potresti avere dei seri problemi con le risorse umane e doverla eliminare (la foto n.d.r.). Ma poi vai in ufficio e trovi ragazzi che vanno in giro con t-shirt decorate con delle ragazze in bikini e c’è anche una policy specifica che ti proibisce anche di lamentarti specificatamente di questa cosa”.
La reazione di Riot Games
Come potete ben intuire, un Tweet del genere ha scatenato le ire della community, infuriata con Riot Games. Ma l’azienda non è rimasta immobile, ed ha subito convocato Riot Lydia per chiarire la faccenda e trovare una soluzione per entrambe le parti.
Onestamente non sappiamo quali siano stati gli sviluppi successivi al colloqui e se questo colloquio ci sia effettivamente stato, visto che la dev non ha fornito ulteriori dettagli in merito. E’ chiaro che quella causa di cui parlavamo in precedenza abbia segnato profondamente Riot Games che, piuttosto goffamente, cerca di evitare che certi episodi spiacevoli si ripetano.
Speriamo che questo Tweet non vada a scoperchiare un altro vaso di Pandora ricco di discriminazioni più o meno gravi, perché in quel caso sarebbero guai seri per Riot Games.