Riot ci riprova: avviata un’altra causa per plagio contro Mobile Legends
Prima dell’uscita ufficiale di Wild Rift su tutti i dispositivi mobili, diversi cloni di League Of Legends si sono fatti strada nei vari store di applicazioni. Il più famoso tra tutti è stato sicuramente Mobile Legends: Bang Bang, contro cui Riot aveva già provato ad intentare una causa nel 2017 (chiusa nel 2018)
All’epoca il risultato fu positivo, dato che gli sviluppatori di Moonton Games furono costretti a pagare una multa da 2.9 milioni di dollari a Tencent quando la causa si spostò in Cina. Ma nella giornata del 9 maggio, i creatori di LoL hanno aperto una nuova causa per plagio negli Stati Uniti, puntando tutto proprio su Wild Rift.
Sarà la volta buona? L’azienda riuscirà a farsi valere in sede giuridica oppure vedremo un altro buco nell’acqua come già successo nel 2018?
Riot riavvia una causa contro Mobile Legends: Bang Bang
La prima causa
Nel 2017 Riot intentò una causa contro Mobile Legends: 5v5 MOBA, depositando la richiesta al U.S. District Court for the Central District of California. All’epoca il giudice rifiutò di occuparsi del caso, dichiarando che la giurisdizione cinese si sarebbe occupata meglio della faccenda.
A quel punto tutto sembrava perduto per Riot, finché Tencent (che detiene la maggior parte del pacchetto azionario di Riot) non si è fatta avanti. Il colosso cinese è riuscita a vincere la causa in patria, costringendo gli sviluppatori di Shanghai Moonton Technology Co a pagare una multa di 2.9 milioni di dollari.
Il nuovo tentativo
Nonostante questa vittoria, Mobile Legends ha continuato a ritagliarsi la sua fetta di pubblico nel mercato mobile. Nemmeno l’uscita di Wild Rift, arrivato nel 2021, è riuscito a detronizzare il gioco di Moonton Games. Ma i guai non sembrano essere finiti per questi sviluppatori.
Infatti Riot ha riavviato un’altra causa per plagio al U.S. District Court for the Central District of California, accusando Mobile Legends: Bang Bang che ha dovuto cambiare nome per essere riammesso sul Play Store di Google dopo essere stato rimosso. Questa volta, però, il plagio riguarda direttamente Wild Rift, la controparte mobile di League Of Legends.
Secondo l’accusa, infatti, Moonton ha solo cambiato delle minime parti per far riammettere il gioco sul Play Store, ma ha comunque continuato a copiare i contenuti di Wild Rift. Un’appropriazione indebita di una proprietà intellettuale preziosa, che potrebbe mettere in seri guai questo studio di sviluppo.
Nel file fornito dall’accusa, inoltre, sono presenti diverse prove che mostrano chiaramente le somiglianze fin troppo evidenti tra i due giochi. Riot vuole arrivare finalmente a processo, per poter bloccare la distribuzione del gioco almeno negli Stati Uniti. Ci vorrà sicuramente del tempo per capire cosa succederà. V’informeremo se ci saranno sviluppi futuri.
Se volete consultare tutto il documento legale, potete cliccare qui.