Renata Glasc è davvero così rotta? Non proprio
Il reveal di Renata Glasc ha fatto letteralmente esplodere le community, che hanno subito iniziato ad inveire contro Riot ed i suoi sviluppatori. Questo è successo a causa del kit del campione, che introduce delle meccaniche “nuove” e porta con sé la tanto odiata resurrezione.
Dopo averla provata a lungo sul PBE, però, possiamo dirvi che non è così rotta come si pensa. Si può tranquillamente giocare attorno alle sue abilità, specialmente alla R che incuteva così tanto timore nel video di presentazione.
Insomma, il team di bilanciamento è riuscito a tenere sotto controllo un kit dal grosso potenziale, che avrà bisogno di un giocatore capace per essere efficace.
Renata Glasc non è poi così forte
Spell lente e prevedibili
Il punto più debole del kit di Renata Glasc risiede proprio nel modo in le sue spell si palesano ai giocatori. La Q e la E sono due proiettili molto lenti, che hanno un’animazione di partenza molto visibile quando vengono lanciate. Nello specifico, la Q, è decisamente meno veloce del grab di Blitzcrank e risulta piuttosto facile da evitare anche solo con un corretto side-step.
Per mettere a segno la Stretta di mano bisognerà giocare molto sul predict e cogliere impreparati gli avversari, cosa non sempre semplice da fare. La E dona uno scudo davvero molto forte agli alleati, ma il danno provocato sui nemici non è così straordinario. Certo, il rallentamento risulta essere fastidioso, ma anche qui abbiamo a che fare con un proiettile lento e facile da evitare.
Inoltre è un’abilità molto improntata alla fase difensiva che offensiva, specialmente ai primi livelli, quando il tempo di ricarica è abbastanza alto (circa 14s). Quindi bisogna essere molto bravi nel dosare (anche per il costo in mana) con cura l’utilizzo della E, in quanto potrebbe fare la differenza se dovete salvare il vostro alleato da una gank ben riuscita.
La R non fa paura
Anche la R di Renata Glasc, vera abilità innovativa del kit, non ha l’impatto pazzesco e fuori di testa che ci si poteva aspettare. In primis, anche lei soffre di una lentezza esagerata. Il cast time di 1 secondo e la bassa velocità del proiettile la rendono estremamente prevedibile, e può essere evitata letteralmente da chiunque camminando di lato.
Il discorso cambia leggermente negli spazi stretti della mappa, ma è un qualcosa applicabile a tutte le abilità AOE dei campioni di LoL: mai combattere in spazi stretti contro le spell ad area. Per rendervi conto di quanto sia facile da evitare, prendete la suprema di Nami e rallentate ancora di più la velocità del proiettile.
Certo, l’area d’influenza dell’abilità potrebbe fare paura, ma è pienamente gestibile se si ha un minimo di sale in zucca. Infine dobbiamo dire che la durata del “berserk” non è nemmeno così spaventosa come si pensava, visto che raramente troviamo campioni capaci di fare moltissimi danni in 2.25 secondi (durata massima dell’effetto).
Solitamente si tende a comprare della tenacia (statistica che riduce la durata degli effetti di controllo) contro i campioni che hanno tanti CC, perché non farlo anche con Renata Glasc? Probabilmente questa suprema riceverà qualche buff subito dopo l’uscita.
Estremamente situazionale
Diciamolo subito: la resurrezione della W non è incredibile come si pensava. Per sfruttare al meglio la meccanica di resurrezione, infatti, bisogna sapere esattamente cosa si sta facendo, agendo nel momento giusto. Si può tranquillamente giocare attorno a questa abilità, sfruttando le strategie che si usano per counterare la R di Zilean.
In elo basso quasi nessuno saprà cosa fare quando il buff della W sarà attivo, e spesso il voler tornare in vita diventerà un vero e proprio feeding intenzionale. Serve una coordinazione perfetta tra Renata Glasc ed il suo alleato per poter trarre un vantaggio da questa resurrezione, cosa che raramente avviene ai livelli di elo bassi e medi.
A tutto questo dovete aggiungere un tempo di ricarica enorme per un’abilità base, che arriva a circa 18 secondi (senza velocità abilità) al livello 5 della spell. Insomma, non potete nemmeno maxarla per cercare di renderla più utile, perché il cooldown sarebbe troppo alto e non porterebbe nessun vantaggio concreto.
Semplicità e rischio
La parte più semplice e “banale” del kit di Renata Glasc è la passiva, che permette di marchiare un campione nemico per sei secondi con un attacco base. Questo marchio può essere attivato dagli alleati di Renata, che consumandolo applicando danno aggiuntivo.
Niente di più facile, direte voi, ma in realtà non è così. Infatti per poter sfruttare al meglio questo danno bonus, bisogna essere estremamente aggressivi nei confronti degli avversari. Renata è un campione con pochi HP e resistenze ed immobile, e per questo motivo deve dosare bene i suoi movimenti.
Un singolo errore di posizionamento o una mancanza di rispetto per applicare la passiva può essere fatale, e portare a regalare una kill. Nonostante questo, la passiva può essere sfruttata bene per gestire le waves e dare una mano ai tiratori per farmare.
Se ancora non avete visto tutto il kit di Renata Glasc, potete cliccare qui per consultare l’articolo dedicato alle spell del campione.