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eSports, sport ed Olimpiadi: la parola al 3 volte campione Europeo Nicola Marconi!

eSports, sport ed Olimpiadi: la parola al 3 volte campione Europeo Nicola Marconi!

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Sono diversi giorni che l’accesa discussione riguardo gli eSports ed il riconoscimento di questi da parte del CIO tiene banco all’interno della community italiana ed internazionale e sono state anche diverse le personalità che hanno voluto dire la loro sull’argomento; un esempio recente è stato quello dell’intervento della Pellegrini sulle pagine del quotidiano “Il Tempo“.
Proprio per la delicatezza dell’argomento, e per l’estrema difficoltà che abbiamo riscontrato nell’esaurimento della discussione, abbiamo chiesto un parere su questa vicenda ad una personalità che è si un videogiocatore ed appassionato di eSports ma che è anche un pluricampione Europeo ed italiano di tuffi che ha anche avuto la possibilità di partecipare a svariati mondiali ed a 3 manifestazioni olimpiche.

Signore e signori, siamo entusiasti ed onorati di presentarvi la nostra intervista al grande Nicola Marconi che vogliamo ancora una volta ringraziare per l’estrema disponibilità e per la passione che ci ha dedicato in queste righe!
Vi auguriamo una buona lettura!

Ciao Nic e benvenuto su Powned! Prima di ogni altra cosa presentati alla community: chi è Nicola Marconi?

Ciao Stak, grazie per il caloroso benvenuto! Sono Nicola Marconi, nasco a Roma il 12 novembre del 1978 e fin da subito sono stato un grande appassionato di videogames, che ha iniziato a videogiocare 33 anni fa, collezionando moltissime console (sopratutto Nintendo) e videogiochi: ho visto il passaggio e provato tutti i videogiochi che hanno fatto la storia dal 1984 al 2017. Ho partecipato alle prime competizioni e-sportive, con tornei di Super Street Fighters 2 in sala giochi o a Tekken 1 e 2 sulla playstation.
Fino al 2012 sono stato un atleta professionista di tuffi: 26 anni di “carriera” in cui mi sono tolto molte soddisfazioni, tra campionati italiani e manifestazioni internazionali.
Dal 2013 ho lasciato le competizioni, ma sono semplicemente passato “dall’altra parte”, diventando allenatore.
Da quando Hearthstone è stato “portato” su cellulare è stato invece amore a prima vista: mi accompagna da ormai 3 anni, e sebbene il tempo libero a disposizione sia veramente poco (ho due bambini e una moglie a cui dedico ogni mio momento libero) ogni volta che posso mi ci “tuffo”: amo molto il mix di fantasy e humor, la sua grande componente agonistica, la fase di deckbuilding ed il confronto costante con la community italiana.

Sappiamo che non sei semplicemente un giocatore di HS ma che sei anche uno dei membri più attivi della community italiana! 

Troppo buono! Cerco semplicemente di dare il mio contributo: propongo deck, idee, discussioni costruttive. Anche se vengo da uno sport individuale, tengo molto allo “spirito di squadra” che si viene a creare tra chi condivide la stessa passione; spirito che permette, se ben incanalato, una crescita di tutti!

Il tuo essere stato un atleta professionista a che risultati ti ha condotto?

Nel corso della mia carriera ho conquistato decine di titoli italiani, ho partecipato a 3 Olimpiadi (Sydney, Atene, Pechino) conquistando 2 finali; ho vinto 3 titoli Europei, più altre 8 medaglie tra argenti e bronzi; 8 i Mondiali in cui ho preso parte, raggiungendo sempre la finale e arrivando più volte a sfiorare il podio (ai Mondiali di Roma 2009 per soli 4 centesimi). Nel 2004 sono stato scelto come “tedoforo” e ho avuto l’onore di portare la Fiamma Olimpica a Roma. Collaboro con SkySport ed Eurosport per il commento dei principali eventi internazionali di tuffi ed ho un mio sito (www.tuffiblog.com) in cui parlo a 360° del mio sport.

Sei ancora oggi attivo nella scena olimpica italiana? Con quale ruolo?

Dismessi i panni dell’atleta ho iniziato la mia carriera da tecnico e attualmente lavoro come tecnico al Centro di Alta Preparazione Olimpica di Roma. Seguo la preparazione di svariati atleti, dai 12 ai 26 anni e nel 2017 3 di loro si sono qualificati per i Campionati Europei, i Campionati Mondiali e le Universiadi, dove hanno vinto 2 medaglie di bronzo. Sono uno dei due tecnici italiani ad aver conseguito il brevetto di allenatore di livello europeo dopo un corso triennale svolto in Russia, Norvegia e Italia.

Siamo onorati di averti qui tra noi. Avere la possibilità di chiedere ad un professionista degli sport tradizionali cosa ne pensa dell’attuale questione esports/sport è fondamentale per arricchire questa discussione.

Quindi partiamo dalla base: cosa è per te lo Sport?

Non starò a citare il vocabolario, non creda serva, ma ti dirò il mio pensiero personale: sport è tutta quell’attività fisica che mette in funzione il metabolismo, che fa pompare il sangue nelle vene, che ti fa sudare e ti venire il fiatone.
Ma sport è anche tutto ciò che mette a dura prova i tuoi rilessi, la tua capacità di mantenere alta la concentrazione anche nei momenti di stress, in cui bisogna prendere la decisione vincente in pochi cruciali secondi.

Proprio in merito, è giusto che gli eSports siano riconosciuti come una disciplina sportiva? E perchè?

Faccio una piccola digressione: sono stato anche giocatore di texas hold’em, partecipando a moltissimi eventi live, andando a premio in alcuni di essi, finendo a premio a quello che al tempo era il “sunday million” di PokerStars. Il Texas è anche chiamato “Poker Sportivo” ed è, insieme ad altri “giochi” simili, un esempio calzante del vecchio detto “mens sana in corpore sano”: ho conosciuto diversi PRO italiani (ciao Erion!) e non ce ne era uno che per essere un giocatore migliore non dedicasse al proprio corpo il tempo adeguato.

Quindi per risponderti: si, gli e-sport vanno riconosciuti come disciplina sportiva, perché sono a tutti gli effetti dei “giochi” che richiedono una grande preparazione, mentale, fisica, se si vuole diventare dei campioni.

E vedere gli eSports alle Olimpiadi? Questa idea ti piace o non la condividi?

Se da un lato trovo dovuto che il CIO e di conseguenza il CONI riconoscano gli e-sport come discipline sportive vere e proprie e le regolamentino a dovere per permettere il corretto sviluppo di questo settore, da un lato credo che le Olimpiadi non siano il contesto giusto in cui inserirli, per diversi motivi.

I più banali sono costi e numeri: i Giochi sono un “macchina” che pesa moltissimo, in termini di sforzi e di soldi, ai paesi che decidono di ospitarli, tant’è che il CIO ha cambiato “le regole” e dal 2020 a Tokyo vedremo delle Olimpiadi più sostenibili, organizzate utilizzando impianti preesistenti e con un occhio di riguardo al “riciclo delle nuove infrastrutture”. Ma il costo maggiore resta la spesa per il vitto e l’alloggio: gli atleti partecipanti sono tantissimi e se vengono inserite nuove discipline si tende a tagliarne delle altre. L’aggiunta degli e-sport sarebbe quindi improponibile.

Un altro motivo importante, secondo me, è il contesto: come ci sono i Giochi Invernali, come ci sono  le Paraolimpiadi, così ci dovrebbero essere le Olimpiadi degli E-Sport: un evento dedicato, con la giusta copertura mediatica, dove i riflettori sono puntati solo ed esclusivamente sugli e-sportivi.

Sarebbe il modo giusto di presentarli a tutta quella fascia di utenti che ancora li vede in maniera “ignorante” (nel senso letterale della parola), mettendo in risalto gli sforzi quotidiani degli e-atleti, il loro percorso per arrivare a partecipare all’evento più importante della loro vita.

Chiarissimo. Passiamo ora ad un altro argomento…in un recente, e purtroppo rapidissimo, intervento, la Pellegrini ha affermato che è rimasta molto delusa dall’apertura del CIO nei confronti degli eSports.

Come possiamo contribuire alla sensibilizzazione degli eSports anche all’interno del professionismo sportivo tradizionale?

Facendo informazione e non chiudendosi: dopo la dichiarazione di Federica, con cui ho diviso tanti Campionati, ho potuto leggere tanti commenti “ignoranti” sia da parte di sportivi che di e-sportivi. Commenti nati appunto dal “non sapere” in maniera corretta quello di cui si stava parlando, basati sul “sentito dire”, e non c’è cosa più dannosa!

E’ logico ed evidente che sport ed e-sport siano diversi, come lo sono il calcio, i tuffi, l’equitazione, il tiro con l’arco, il poker sportivo, gli scacchi. Ma ciò non toglie che, come scrivevo all’inizio, mettano in moto corpo, mente e cuore, proprio come gli e-sports.

E della scena esportiva italiana che idea hai? Quali sono le croci e quali, al contrario, le delizie del “nostro” settore?

Le croci purtroppo sono tutte dovute, secondo me, allo stesso problema: non ci sono delle linee guida ben precise, un’organizzazione unica e solida che guidi il movimento che quindi fa difficoltà a crescere. Con il riconoscimento del CONI ci stiamo muovendo nella direzione giusta, spero che nascano le prime federazioni come la FIN o la FIGC.

Di contro abbiamo tantissimi ottimi player: e-sportivi seri e dedicati che ci hanno reso orgogliosi in più di un’occasione. I talenti non ci mancano e ogni giorno ce lo dimostrano.

Sappiamo che hai anche egregiamente svolto il lavoro di cronista durante diverse importanti competizioni internazionali per la televisione italiana.

Cosa pensi degli eSports come “intrattenimento”?

Penso siano ottimi! Ai miei tempi c’era “Game Master” in tv, dove i players potevano sfidarsi nei giochi più in voga. Oggi grazie a twitch, youtube e ai social media è molto più facile fare e distribuire intrattenimento e soprattutto trasmettere competizioni, di tutti i tipi. E’ stato molto comodo e divertente seguire i Global Games o i Mondiali della scorsa stagione!

Gli eSports, come spesso abbiamo ribadito, non soffrono di alcune barriere a cui invece siamo sempre stati abituati: la differenziazione tra uomo e donna ed il fatto che negli eSports gli atleti possono competere in un’unica manifestazione che, negli sport tradizionali, sarebbero invece divisi in “olimpiadi” e “para olimpiadi”.

Cosa pensi di questi due fattori?

Penso sia eccezionale: ormai le barriere, le differenze devono e stanno sempre più scomparendo e gli e-sport sono sempre stati all’avanguardia. A tal proposito mi ha fatto molto piacere assistere ad una sorta di protesta quando durante una manifestazione di Hearthstone decisero di fare un torneo femminile ed uno maschile: i players “scioperarono”, boicottando la gara!

Siamo in dirittura di arrivo. Se ti dico “esports” dimmi la prima cosa positiva e la prima negativa che ti vengono in mente.

Positiva: divertimento

Negativo: manca un’organizzazione che spinga il movimento.

Come risolviamo la negativa?

Servono persone che si dedichino alla divulgazione e all’informazione presso gli organi competenti (CIO, CONI) per creare un movimento unitario, con uno statuto, un organigramma, delle linee guida: allora vedremo il fiorire degli e-sport!

Nicola, grazie per questa intervista. Ti vogliamo lasciare nel modo secondo noi migliore possibile…cosa pensi del meta attuale di Hearthstone e cosa speri che possa portare nella Locanda l’imminente espansione Coboldi e Catacombe?

Mi piace molto la strada intrapresa da Ben Brode ed il suo gruppo: da Un’Goro in poi ho visto tante carte ben studiate, idee fresche, carte forti, ma mai “OP”, e poi interventi mirati per correggere gli errori. Il meta di conseguenza è stato molto vario e divertente, ci sono state classi o archetipi più giocati di altri, ma non c’è stata mai una completa dominazione, se non per brevissimi periodi. Mi diverto molto, sia in Standard che in Wild e so già che la nuova espansione continuerà sulla stessa strada di Un’Goro e del Trono dei Cavalieri di Ghiaccio.

Un plauso speciale poi perché nonostante la Blizzard abbia eliminato le avventure a favore di 3 espansioni annue (scelta che approvo, nonostante le avventure mi piacciano moltissimo), continua a rilasciare dei bellissimi contenuti PVE, non vedo l’ora di giocare alla Dungeon Run con i miei figli, o a proporre interessanti novità (i due festival, fuoco e ghiaccio, dual arena, reward quotidiani per i log in) che rendono sempre un pò speciale il nostro gioco preferito! 

Grazie Nic! Ci vediamo sulla community

Grazie a voi Stak, certamente!!

60 milioni di Dollari in palio per l’Esports World Cup 2024 di Riyadh: è record

60 milioni di Dollari in palio per l’Esports World Cup 2024 di Riyadh: è record

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17/04/2024 16:21 di Marco "Stak" Cresta
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Con un comunicato stampa pubblicato solo una manciata di ore fa su X, l’Esports World Cup annuncia un montepremi record per la prossima edizione 2024 del mondiale.

L’edizione 2024 verrà ospitata dalla città di Riyadh, ed al suo interno vedrà coinvolti 19 titoli competitivi per un totale di 20 tornei. Il montepremi totale stanziato per tutto l’evento è di ben 60 milioni di Dollari… Ben 15 milioni in più rispetto al precedente record ottenuto da Gamers8 nel corso del 2023.

La grande novità è però rappresentata dal Club Championship… Ovvero un formato competitivo cross-game esclusivo del mondiale, che assegnerà 20 milioni di dollari ai primi 16 club in base alle loro prestazioni complessive sui vari titoli in gara.

Per quanto riguarda appunto i titoli coinvolti, sappiamo che al momento la lista comprende, tra gli altri, anche: Apex Legends, Counter-Strike 2, Dota 2, EA Sports FC 24, Fortnite, League of Legends, Overwatch 2, PUBG Battlegrounds, PUBG MOBILE, Rainbow Six Siege, Rocket League, StarCraft II, Street Fighter 6, Teamfight Tactics e TEKKEN 8.

Il comunicato ufficiale dell’Esports World Cup sul montepremi di Riyadh 2024

Siamo orgogliosi di annunciare un montepremi totale senza precedenti di oltre 60 milioni di dollari per la prima Coppa del mondo di eSport questa estate a Riyadh, in Arabia Saudita. Questa somma che cambia la vita è il montepremi più grande mai assegnato nella storia degli eSports… Ed infrange il precedente record di 45 milioni di dollari stabilito da Gamers8 nel 2023.

Lo storico montepremi della Coppa del mondo eSports è all’altezza delle sue dimensioni: l’evento presenterà i migliori club e giocatori del mondo in 20 tornei distinti in 19 titoli competitivi, con altri da annunciare, durante il suo programma di otto settimane.

La considerevole ricompensa rappresenta un significativo passo avanti nell’impegno della Esports World Cup Foundation di far crescere l’industria globale degli eSports fornendo allo stesso tempo opzioni di carriera più sostenibili per giocatori competitivi e club di eSport multidisciplinari. Contribuirà inoltre a sostenere l’EWC come piattaforma che riunisce i migliori giocatori, squadre e organizzazioni per una celebrazione internazionale dell’eccellenza e del fandom degli eSports.

Il dettaglio sul campionato del mondo esports per club: 

Il Club Championship, un innovativo formato competitivo cross-game esclusivo dell’EWC, assegnerà 20 milioni di dollari ai primi 16 club in base alle loro prestazioni complessive. Il Campionato per club è un nuovo formato incentrato su competizioni multi-gioco… In cui ogni club ha l’opportunità di schierare le proprie squadre in più titoli. Alla conclusione dell’evento, il club con le migliori prestazioni nei vari campionati di gioco verrà incoronato primo campione del mondo per club della Coppa del mondo di eSport.

Il restante montepremi sarà suddiviso in tre categorie di distribuzione aggiuntive: Campionati di gioco, Ricompense dei giocatori e Qualificazioni. Ognuna delle 20 competizioni dei Game Championships avrà il proprio montepremi per un totale combinato superiore a 33 milioni di dollari. Inoltre, un premio di $ 50.000 per il giocatore MVP verrà assegnato a un partecipante eccezionale in ogni competizione. Più di 7 milioni di dollari verranno assegnati prima dell’inizio dei Campionati di gioco… Ovvero mentre squadre e giocatori competono per qualificarsi per i posti disponibili nei tornei attraverso eventi di qualificazione idonei gestiti da editori partner e organizzatori di eventi.

L’innovativa line-up dell’EWC di 19 titoli partecipanti è composta da Apex Legends, Counter-Strike 2, Dota 2, EA Sports FC 24, Fortnite, Free Fire, Honor of Kings, League of Legends, Mobile Legends: Bang Bang, Overwatch 2, PUBG Battlegrounds , PUBG MOBILE, Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, RENNSPORT, Rocket League, StarCraft II, Street Fighter 6, Teamfight Tactics e TEKKEN 8. Altri titoli saranno annunciati presto.

Oltre a concentrarsi sull’eccellenza competitiva, l’EWC trasformerà Riyadh nell’epicentro del fandom degli eSport e della cultura del gioco con un enorme festival coinvolgente con attivazioni di gioco, tornei comunitari, celebrazioni della cultura pop, esperienze internazionali e molto altro. Ulteriori informazioni sull’EWC Festival saranno rilasciate in un secondo momento.

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Pow3r entra nel team NOVO Esports, sarà Presidente e Co-Owner

Pow3r entra nel team NOVO Esports, sarà Presidente e Co-Owner

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02/04/2024 17:21 di Marco "Stak" Cresta
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Anche se in molti hanno pensato (almeno per le singolari tempistiche) ad un pesce d’Aprile, viene invece assolutamente confermata la notizia per la quale il celebre Pow3r è entrato a far parte dei Novo Esports.

Novo è una realtà relativamente giovane per gli esports italiani dato che è attiva solo dallo scorso anno, sempre sotto la guida del suo CEO Emanuele Acerbis.

Pur essendo ancora nel loro primo anno di attività, Novo Esports è riuscita a vincere la stagione numero 10 dell’Italian Rocket Championship… Ed oggi si affaccia nuovamente sul grande palco dell’esports segnalando questa clamorosa novità.

Pow3r è tra i più stimati ed autorevoli personaggi della scena esports italiana, e si appresta ad impegnarsi in Novo in modo diverso rispetto a quanto fatto nella sua precedente esperienza con il celebre team Fnatic. Giorgio Calandrelli entra infatti in Novo Esports come Presidente e Co-Owner, cosi da seguire da vicino ed assistere lo sviluppo e la crescita dell’intera ORG negli anni a venire.

Pow3r in Novo Esports come Presidente e Co-Owner

Non è chiaro se da questa decisione deriverà anche un “ritorno” in campo del “Pow3r giocatore” (cosa che chiaramente sperano in tantissimi)… Anche se nella prima intervista che lo streamer ha rilasciato sull’accaduto al nostro amico Deugemo (la troverete cliccando qui), non sembra che il buon Giorgio abbia lasciato intendere nulla.

Vengono poi sottolineate dal CEO Emanuele Acerbis le qualità che Pow3r ha maturato grazie alla pluriennale esperienza in una realtà di fama internazionale come Fnatic. Che saranno ora assolutamente fondamentali per permettere quel “salto di qualità” che si è prefissato la ORG.

Novo Esports & Pow3r: il trailer ufficiale

Voi cosa ne pensate di questa nuova partnership community? Fatecelo sapere con un commento sul gruppo dedicato, la discussione è aperta!

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Dark Souls 3 Archthrones, la nuova mod per i veterani della serie!

Dark Souls 3 Archthrones, la nuova mod per i veterani della serie!

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28/03/2024 16:58 di  "maretta72"
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Speciale Dark Souls 3 – Ben tornati lettori in questi speciale, oggi andremo a parlare di una mod che ha fatto tornare molte persone a giocare un vecchio titolo di casa FromSoftware.

Stiamo parlando di Dark Souls 3, un titolo apprezzatissimo dai fan della serie, che nel corso del tempo ha ricevuto miriadi di mod, sia estetiche e semplici che aggiungono nuovi elementi di gioco come oggetti, sia sotto forma di vere e proprie modifiche al gameplay, ma oggi ci soffermiamo sulla mod Archthrones, l’ultima arrivata.

DARK SOULS ARCHTHRONES

MA COS’È QUESTA MOD?

Archthrones è una mod che va a riscrivere completamente il gioco. Ci sono voluti ben 4 anni prima di vedere questo progetto a compimento, e seppur ora si tratti ancora di una beta abbastanza corposa, visto il suo perso di 11 gigabyte di memoria, i fan hanno preso molto bene il suo arrivo estasiati dall’ottimo lavoro svolto su di essa.

Già dopo la selezione della nuova partita, saremmo introdotti in uno scenario diverso da quello che conoscevamo del gioco con una storia riscritta da zero tutta da scoprire. Saremo catapultati in una nuova avventura che però sarà anche familiare, infatti il gioco inizierà a Boletaria, luogo dove ha inizio l’avventura di Demon Souls, il tutto ‘rimodellato’ sul gioco attuale dove poi si potrà arrivare all’hub di gioco, anch’esso rimodellato, dalla quale poi inizia la strada del protagonista verso il suo cammino.

CARATTERISTICHE DELLA MOD

Ma cosa caratterizza questa mod e la differenzia da quelle che già conosciamo?

Tralasciando la storia per evitare eventuali ‘spolier’, la peculiarità di questa nuova avventura è l’unione di tutti i titoli della sua categoria, ed il fatto che sono raggruppati luoghi e meccaniche presenti nei vari Dark Souls, Bloodborne, Elden Ring ed a tratti anche Sekiro, in un unico gioco.

Il livello di dettaglio è davvero molto alto, sia per le zone inedite che per quelle rivisitate, rendendo anche le zone più luminose siccome i giochi originali avevano un’ambientazione più cupa.

Anche se molti nemici sono stati ripresi da vari titoli, altri invece hanno subito dei trattamenti di ‘reskin’ e modifiche al loro move set, citandone uno, il boss del tutorial è il modello del Demone Vagante di Dark Souls 1 modificato nell’aspetto come se fosse il Demone Avanguardia di Demon Souls, ma con l’aggiunta di una seconda fase inedita.

Sono state aggiunte anche nuove armi, armature ed NPC mai visti prima, portando il giocatore ad esplorare le varie zone alla loro ricerca. La mod possiede anche dei server dedicati, così da poter permettere la possibilità di cooperare senza nessun problema.

DOVE POSSO PROVARE LA MOD?

La mod è totalmente gratuita ed è disponibile dal sito degli sviluppatori: archthrones.com

Detto questo, spero che questa mod possa essere di vostro gradimento e che vi abbia invogliato a provarla e supportarla, con una nuova sfida tutta da scoprire in attesa dell’uscita della mod completa.

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