Tencent: un articolo fa crollare le azioni della compagnia
Alcune dichiarazioni del The Economic Information Daily, canale d’informazione controllato dal governo cinese, ha fatto crollare il valore delle azioni di Tencent. Ancora una volta, i pregiudizi nei confronti dei videogiochi riescono a trovare uno spunto per esistere, causando danni enormi ad uno dei colossi dell’industria del gaming.
Crollano le azioni Tencent
I soliti pregiudizi
Sin da quando l’industria del gaming è nata, i pregiudizi nei confronti di quest’ultima si sono fatti strada nelle menti di chi non vede di buon occhio i videogiochi. Negli ultimi anni, però, diversi studi hanno dimostrato quanto i giochi siano utili allo sviluppo delle persone, diradando tante teorie campate in aria.
Purtroppo, c’è ancora chi crede a certe idee piuttosto raffazzonate. In questo caso parliamo del The Economic Information Daily, un canale d’informazione cinese, direttamente controllato dal governo, che si sarebbe lanciato in delle dichiarazioni piuttosto pesanti.
Secondo questo canale, molto popolare in Cina, i videogiochi sarebbero un “oppio spirituale“, una vera e propria “droga elettronica“, chiedendo anche delle nuove limitazioni al governo. L’articolo è stato successivamente cancellato, ma purtroppo, vista la popolarità di questo media, le dichiarazioni hanno causato degli enormi danni a Tencent.
Il crollo delle azioni
Gli azionisti del colosso cinese del gaming, sono stati molto spaventati da questo articolo, cosa che fatto perdere valore alle azioni di Tencent. L’azienda avrebbe perso il 10% del proprio valore azionistico alla borsa di Hong Kong, bruciando di fatto tonnellate di denaro.
Per chiudere al più presto questa ferita, Tencent ha annunciato l’introduzione di nuove limitazioni per chi gioca a Honor Of Kings. Ai giocatori più giovani, infatti, sarò consentito giocare soltanto un’ora durante la settimana, e dure ore durante le feste e nei week-end. Inoltre, chi ha un’età inferiore a 12 anni, non potrà accedere alle micro-transazioni.
Sicuramente questo intervento diretto dell’azienda non scoraggerà il governo a prendere dei provvedimenti di sua volontà, rendendo l’accesso ai videogiochi ancora più stringente e severo. Ancora una volta si preferisce limitare, costringere ed accusare appigliandosi a teorie assurde, piuttosto che educare ad un sano utilizzo del medium.