Recensione di Duelyst: Pixels Collezionabili
Schierate in battaglia il vostro generale contro le fazioni rivali in un torneo per decretare chi è veramente degno di reclamare il premio più ambito. Scegliete tra sei eroi diversi e formate un mazzo per garantirvi la vittoria. Ammirate i personaggi sapientemente riprodotti in pixel-art, mentre mentre espandete la vostra collezione di carte, dalle più potenti e maestose creature agli incantesimi più devastanti.
Duelyst è un nuovo gioco di strategia a turni free to play sviluppato e pubblicato da Counterplay Games, ancora in fase di open-beta. Si basa sul sistema consolidato dei giochi di carte collezionabili, che viene qui ampliato verso nuovi e più sfaccettati orizzonti.
Chiunque segua Powned.it con una certa costanza conosce bene con quanta passione e dedizione il nostro staff si dedica agli approfondimenti sul fantastico gioco di Blizzard Entertainment Hearthstone. Diamo quindi per scontato che conosciate almeno per sommicapi le meccaniche di base del Re dei giochi di carte collezionabili, dal momento che useremo proprio Hearthstone come metro di paragone per spiegare al meglio le meccaniche di Duelyst.
Il Board
In questo contesto il nostro generale è sin da subito immerso nello scontro; si muove, attacca e sottostà alle stesse regole di qualsiasi altro servitore sul campo di battaglia.
Tutto questo aggiunge moltissima profondità tattica agli scontri: oltre dover scegliere la giusta creatura per una determinata situazione e pianificare i trade migliori, saremo anche chiamati a decidere come farla agire nello spazio, cercando di precludere posizioni di vantaggio all’avversario e creando formazioni che siano meno vulnerabili alle rimozioni AoE, il tutto mentre tentiamo di acquisire un controllo mirato del board che ci consente di sviluppare la nostra strategia.
A rendere ulteriormente più tattico l’approccio alla partita, sin dalla primissime battute, è la presenza dei Mana Tile, tre caselle posizionate al centro del board che permettono un’accelerazione di mana (ciascun Mana Tile garantisce un cristallo per un singolo turno). Tutto questo si traduce con la necessità di un’attenta pianificazione del board control (conquistare oppure minacciare i Mana Tile) e, soprattutto, della curva.
Meccaniche di Base
Una delle differenze principali con i giochi di carte a cui siamo abituati è la minore dipendenza da una buona mano d’apertura: in Duelyst, ad ogni turno, potremo pescare 2 carte, ed avremo la possibilità di “girarne” una piacimento, rimescolandola nel mazzo, per pescarne una nuova. Questo permette di poter sempre lottare fino alla fine in ogni situazione, anche se le cose sembravano essersi messe nelle prime battute. Questa meccanica premia anche i mazzi “combo” più ragionati, rendendo più facile reperire determinate risorse per dare vita a sinergie elaborate e spettacolari.
Le Fazioni
In Duelyst lottano per la supremazia sei diverse fazioni, ciascuna delle quali ha un suo generale, che la rappresenta e guida in battaglia. Andiamo a scoprire le peculiarità di ciascuna di esse, precisando che ogni generale si presenta con le medesime caratteristiche (2 attacco/25 salute)
Magmar: il loro generale, Vaat The Immortal, è una sorta di enorme dinosauro anfibio, che in qualche modo rispecchia le altre carte di fazione. Oltre a rettili molto difficili da eliminare grazie all’abilità esclusiva “Rebirth” (le creature Magmar, se uccise, diventano delle uova, che devono a loro volta essere eliminate per non rinascere nuovamente nel turno successivo) la fazione Magmar ha a disposizione creature molto forti e costose, e rimozioni potentissime, perfette per strategie Control, ma ha anche accesso a buff ed artefatti potenti ed economici, che rendono praticabili e letali anche approcci Midrange o Aggro.
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Mazzo molto solido se giocato nella declinazione Control, in quanto dispone di una spell che permette alle nostre solide provocazioni di aggiungere la propria salute come bonus all’attacco, in modo da trasformare le nostre barricate in letali finisher.
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Carte e Collezione
Per quanto riguarda la rarità nessuna vera novità: abbiamo comuni, rare epiche e leggendarie divise per colore, mentre troviamo una selezione di magie e creature riservate alle fazioni specifiche, e ad un più ampio campionario di sole creature neutrali al quale poter attingere con qualsiasi mazzo.
Unica, piccola aggiunta rispetto a quello cui siamo abituati sono gli artefatti, che ricordano molto da vicino le armi di Hearthstone: possono essere equipaggiati solo dagli eroi e forniscono i bonus più disparati. L’unica differenza è che possiedono sempre 3 punti durability, e ne perdono 1 ogni volta che l’eroe subisce danni, che questo attacchi o venga attaccato (anche dalle magie).
Anche il sistema di crafting risulta perfettamente identico, con la differenza di avere un tasso di cambio leggermente più vantaggioso per il giocatore: per fare un esempio una leggendarie costa “solo” 900 unità per essere craftata, e ne fornisce 350 se shardata.
Per quanto riguarda gli effetti disponibili, oltre ad alcuni che risulteranno sin da sibito familiari, come Provocazione (che agisce su tutti i servitori adiacenti), Rush (carica), Dying Wish (Rantolo di Morte), Open Gambit (Grido di Battaglia), ve ne sono molti altri assolutamente inediti.
Deathwatch: l’abilità della creatura si attiva alla morte di un qualsiasi altro minion.
Celerity: il servitore agisce due volte per turno.
Frenzy: gli attacchi si stendono a TUTTI i nemici intorno alla creatura.
Airdrop: ci dà la possibilità di posizionare un minion in qualsiasi punto del campo di battaglia.
Fly: nessun limite di movimento (di solito ristretto a 2 caselle per turno)
Ranged: come è facile immaginare, dà la possibilità di attaccare a qualsiasi distanza.
Grow: la creature ottiene un buff (di solito alle statistiche) all’inizio del nostro turno.
Gold, farm e pacchetti
Il gioco fornisce inoltre molte possibilità per accedere ed una nutrita dose di pacchetti gratis nelle prime ore di gioco. E’ possibile sbloccarne uno per ogni fazione che raggiungerà il livello 11, oppure completando una serie di facili achivement che garantiranno una buona quantità di gold.
Oltre a questo il gioco mette a disposizione sin da subito una nutrita sezione PvE. Avremo accesso gratuitamente ad una serie di scenari, a difficoltà crescente, che una volta completati ci ricompenseranno con una certa dose di oro. In questo modo avremo la possibilità di apprendere le meccaniche base ed avanzate del gioco in tutta tranquillità, ma saremo chiamati ad uno sforzo notevole per risolvere alcuni puzzle davvero diabolici nelle fasi finali. Inoltre metteremo da parte gold per numerosi pacchetti o per i primi Gauntlet. Il Gauntlet è il corrispettivo dell’Arena di HS, simile in tutto e per tutto, con la controversa scelta di essere aperto solo per alcuni giorni a settimana (analogamente a quanto avviene per la rissa).
Comparto tecnico
Per quanto riguarda il comparto visivo è indubbia l’influenza Anime che caratterizza tutta la produzione, scelta a mia avviso poco originale, anche se in qualche modo riesce a distinguersi dalla pletora di titoli a basso budget (e contenuto di idee) che scelgono di adottare questo tipo di caratterizzazione grafica.
Quello che può lasciare interdetti è la scelta della pixel-art per rappresentare servitori e animazioni. Se da una parte i battleground sono molto belli, con disegni fatti a mano evocativi ed in altissima definizione, tutta l’azione prende vita da piccoli agglomerati di pixels. Nella maggior parte dei casi risultano rappresentativi e ben realizzati, ma vi sono ancora molti servitori o animazioni ben poco caratterizzati, che rischiano di confondere il giocatore ad una prima occhiata.
Ovviamente questo non pregiudica in alcun modo l’esperienza di un gioco strategico a turni, ma sicuramente si tratta di un aspetto che a molti potrebbe far storcere il naso, anche se gli sviluppatori hanno promesso che, presto a tardi, riprenderanno in mano completamente il sistema delle animazioni per migliorarlo drasticamente.
Anche il sonoro appare povero sia nella qualità che nella quantità degli effetti: un altro aspetto che non può costituire un giudizio negativo, trattandosi di una beta, ma verso il quale ci aspettiamo più cura da parte degli sviluppatori.
Conclusioni
Aspetto ulteriormente rafforzato da un bilanciamento delle carte davvero sorprendente. Per quello che ci è dato vedere, e con un meta ancora tutto da delinearsi, sono moltissime le tipologie di mazzo proposte, ed è molto più incisiva l’abilità del giocatore rispetto alla forza intrinseca del mazzo, in quanto saper sfruttare al meglio le proprie risorse è molto più importante di avere un mazzo costoso.
Il sistema di ranking prevede delle soglie (Bronze, Silver, Gold, Platinum…), raggiungibili a determinati rank. Una volta raggiunto un rank superiore non è possibile retrocedere. Uno dei lati maggiormente positivi è che, in qualsiasi gradino della ladder, bastano pochissimi istanti per trovare un avversario del nostro livello, segno che il gioco è già molto popolato, ma bisogna sottolineare, purtroppo, come ancora non esistano le “normal” e che si sia costretti a giocare in ranked anche per testare i nostri mazzi sperimentali.
Il gioco ha certamente aspirazioni competitive molto alte, ed il suo sistema tenderà a premiare i migliori giocatori che decidono di dedicarvisi, in quanto qui, come forse in nessun altro gioco, fortuna, RNG e “spese folli” sono sempre subordinate all’abilità di un buon giocatore che sa come trarre il massimo dalle situazioni di gioco.