Gli Esports hanno davvero bisogno delle Olimpiadi?
Sono mesi che, sempre più spesso, sentiamo ed assistiamo in ogni angolo conosciuto della scena, alla discussione relativa al rapporto tra sport tradizionali ed Esports ed al fatto che gli sport elettronici debbano, prima o poi, superare il limite olimpionico riuscendo ad accedere alle olimpiadi come disciplina ufficiale.
I sostenitori degli sport tradizionali in quella che appare sempre più come una sterile lotta di contrapposizione, basano le loro teorie sul fatto che non ci potrà mai essere un paragone tra le discipline tradizionali e gli sport elettronici (le quali teorie, è sempre bene ribadirlo, si basano su concetti alquanto “vetusti” e che vanno in totale controtendenza con il fatto che oggi più che mai gli sport siano intrattenimento e show); al contrario, i sostenitori del paragone tra questi due macro settori, basano le proprie teorie sul fatto che la competitività degli Esports sia uguale a quella degli sport tradizionali ed al fatto che questa venga veicolata in una prestazione mediante occhio-cervello-mano e che quindi, a livello pratico, si possa parlare di attività sportiva.
E’ bene ricordare che, se proprio un paragone si deve fare, è nostra opinione (come già più volte espressa) focalizzarci sui punti che portano un reale beneficio alla disciplina esportiva, ovvero: abbattimento quasi totale dei muri creati dalle differenze di genere e dalle differenze fisiche che la “macchina” sgretola ed annulla.
Ma la domanda che noi oggi vogliamo porre è: è davvero utile continuare questa discussione riguardo le differenze ed i potenziali paragoni tra due realtà che in comune hanno praticamente solo il fatto che ci sia competitività tra i partecipanti di una data gara?
Inoltre, siamo davvero sicuri che gli “Esports alle olimpiadi” siano un qualcosa di cosi centrale all’interno della discussione?
Le Olimpiadi sono sempre state, e probabilmente sempre saranno, politica: avere gli Esports come disciplina olimpionica serve per far si che il nostro settore abbia un maggiore riconoscimento anche dalla politica e dalla società mondiale.
Ma ancora…ne abbiamo realmente (ed in modo cosi impellente) bisogno?
Se gli Esports mai entreranno nella line up delle discipline delle Olimpiadi non sarà perché, finalmente, qualcuno si renderà conto che avere delle discipline che assottigliano delle differenze tra persone è qualcosa di buono e giusto. Se mai accadrà, probabilmente a Parigi 2024, sarà perché gli Esports tirano molti, moltissimi soldi che servono allo show delle Olimpiadi…sempre più lontano da quelle che sono le esigenze dei nuovi giovani del mondo.
Quello che ho personalmente pensato negli ultimi giorni è che avere a Parigi le nazionali di LoL, di Overwatch o di Cs Go piuttosto che di COD o HS e Dota sarebbe un qualcosa di fenomenale, emozionante, davvero grandioso.
Ma gli Esports sono anche un qualcosa di planetario, una disciplina che è riuscita in pochi anni a raggiungere livelli di spettacolarità degni delle più grandi ed importanti competizioni mondiali degli Sport tradizionali.
Gli Esports sono show, sono il futuro inesorabile dell’intrattenimento dei prossimi 50 anni e lo sono perché alle nuove generazioni entusiasma questo.
Immagine presa da Formula1.com
Forse l’esempio più immediato da seguire deve essere la Formula Uno: sport universalmente riconosciuto, che non ha alcun bisogno di essere rappresentato nelle Olimpiadi (neanche potrebbe del resto, ndr) e che coinvolge centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
Partendo dal presupposto che la crescita degli Esports, internazionale si ma anche e soprattutto italiana, continua ulteriormente quando si eleveranno i contenuti e le competizioni facendo crescere l’interesse che, a sua volta, permetterà un aumento dei soldi investiti permettendo un nuovo miglioramento di contenuti e competizioni avviando cosi un circolo dai margini di miglioramento sostanzialmente infiniti…La vera domanda che vorremmo porre alla nostra community è la seguente: gli Esports vogliono davvero procrastinare il paragone con gli sport tradizionali? Agli Esports servono davvero le Olimpiadi (e se ci fossero delle Olimpiadi speculari ed Esports…forse è questa la vera rotta che tutti dovremmo perseguire)?
Gli Esports sono il nuovo (e non per questo devono rottamare il vecchio…anzi, tutto il contrario), il futuro: sicuri che, per ridurre il senso di smarrimento, serva a qualcosa continuare ad appoggiarsi agli sport tradizionali nella discussione “Esports si / Esports no”? Forse è giunto il momento che tutti, all’unisono, accettino l’idea che non si tratta più di “perché?” quando si parla di Esports…ma di “come?” e “con chi?”…