F1 Story: la prima vittoria di Leclerc e la tragedia di Hubert
In questo speciale di F1 Story vogliamo ricordare la prima vittoria di Charles Leclerc, arrivata a Spa nel 2019 dopo la tragica scomparsa dell’amico Antoine Hubert. Quello fu un week-end anomalo, ricco di cattivi presagi e funestato da episodi che ancora oggi non si spiegano.
Eppure, tra tutta quell’oscurità, la stella del monegasco iniziò a brillare ancora più forte. Con una Ferrari non certamente prima della classe riuscì a spingersi oltre, buttando il cuore oltre l’ostacolo e sovrastando la Mercedes di Hamilton in onore di Antoine.
Una prima vittoria dal sapore amaro, amarissimo, che però merita di essere ricordata negli annali della Formula 1.
F1 Story: Spa-Francorchamps
Il peso della storia
Era una calda domenica d’estate del 2019, e l’atmosfera sulla pista di Spa-Francorchamps era carica di emozioni contrastanti. Charles Leclerc, giovane e talentuoso pilota monegasco della Scuderia Ferrari, si preparava per affrontare una delle gare più impegnative della stagione di F1. Ma nessuno avrebbe potuto immaginare quanto quel fine settimana sarebbe stato straordinario e al contempo devastante.
Il sole illuminava i magnifici paesaggi delle Ardenne, ma i pensieri di Leclerc erano concentrati sul fare bene durante quel week-end. La notte prima della gara, aveva meditato a lungo sulle sfide e sulla responsabilità di guidare una vettura leggendaria come la Ferrari. Sentiva il peso della storia e delle aspettative che si erano accumulate fin dai suoi primi passi nel mondo della Formula 1.
La scomparsa di Antoine
Ma c’era qualcosa di diverso in quel fine settimana. Una profonda tristezza oscurava la felicità che avrebbe dovuto accompagnare la lotta per la vittoria. Un giorno prima della gara, durante la Feature Race di F2, una tragedia aveva scosso l’intero paddock. Antoine Hubert, amico e collega di Leclerc, era morto in un terribile incidente.
Antoine e Charles si conoscevano sin dai tempi del karting. Erano cresciuti insieme, sostenendosi a vicenda nei momenti difficili (come la morte di Jules Bianchi) e celebrando insieme i successi. Ed invece la vita di Hubert si era spenta in un attimo, gettando un tetro spettro su tutti i piloti che, come Leclerc, lo avevano conosciuto.
Il giorno della gara, il cielo era grigio e minaccioso, quasi come a ricordare e rimarcare ancora di più quanto successo. Leclerc aveva il cuore spezzato e gli occhi gonfi di lacrime mentre indossava il casco. Aveva deciso di correre in onore di Antoine, onorando la sua memoria e dimostrando al mondo intero quanto il giovane pilota francese fosse stato talentuoso e apprezzato.
Insieme un’ultima volta
La corsa iniziò e Leclerc si scatenò sulla pista. Mostrò un coraggio e una determinazione incredibili, sfidando ogni avversario e superando ogni ostacolo. La sua guida era pura poesia, e ogni curva sembrava una danza coreografata insieme alla sua SF90. Sembrava quasi che Antoine fosse con lui, guidandolo senza farsi vedere, spronandolo a dare il massimo per prendere quella prima vittoria che sembrava essere diventata una chimera in quel 2019 maledetto e ricco di sfortune per Charles.
I giri si susseguivano, e il traguardo sembrava sempre più vicino. Ma il ricordo di Antoine non lo abbandonava. Quando gli spettatori alzavano gli occhi al cielo, sperando che la pioggia risparmiasse la pista, Leclerc guardava la scritta “RIP TONIO” impressa sul suo casco, e quella bandiera francese che ora sventolava a mezz’asta in onore di Antoine.
Il destino, però, aveva un altro piano. La pioggia non arriverà mai, ma comunque la lotta del monegasco non era finita. Leclerc doveva restare concentrato e non perdere il controllo della vettura, come aveva fatto Antoine. Ogni curva era un rischio, ma il giovane monegasco non poteva permettersi di rallentare.
Non poteva farlo. Non era il suo destino. Lui doveva vincere proprio a Spa, proprio in quella gara di quel Mondiale di F1. Per provare a se stesso di essere più forte della morte. Più forte del fato che, fino ad allora, gli aveva strappato gli affetti più cari. L’amato papà Hervé (morto prematuramente a 54 anni dopo una lunga malattia), il fratello acquisito Jules Bianchi (vittima di un tragico e mortale incidente a Suzuka nel 2014) ed infine l’amico Antoine Hubert.
Una vittoria ricca di significato
Infine, il traguardo arrivò per davvero. La bandiera a scacchi sventolò e Leclerc passò per primo sotto l’arco della vittoria. Un misto di gioia e dolore lo sommerse. Si sentiva felice per la sua prima vittoria in Formula 1, ma la perdita di Antoine lo faceva soffrire. Le lacrime scendevano copiose sul suo viso, e una sensazione di vuoto lo avvolse. Voleva festeggiare, ma sentiva che non c’era molto da festeggiare.
Dopo essere arrivato nel parco del podio dopo la fine della gara, rimase fermo in macchina per diversi minuti. Quasi come se dovesse riprendersi ed evitare di mostrare il suo enorme dolore in un momento di gioia estrema. Nel team radio trasmesso dopo la vittoria Charles disse: “This one is for Antoine“. Un pensiero dedicato subito all’amico scomparso, nonostante quegli istanti dovessero essere tutti per lui.
Il podio fu il luogo delle emozioni più forti. Quando Leclerc alzò il trofeo, dedicò la sua vittoria ad Antoine Hubert indicando il cielo con un dito. Tutta la folla applaudiva non solo per la vittoria di Charles, ma anche per quell’amico prematuramente scomparso. La gioia e la tristezza si fusero in un’atmosfera surreale.
La vittoria di Charles Leclerc a Spa-Francorchamps nel 2019 sarà sempre ricordata come una delle gare più commoventi nella storia della F1. È stata una dimostrazione straordinaria di coraggio e determinazione, ma anche un momento di ricordo per un pilota talentuoso e gentile, che se ne andò troppo presto. Antoine Hubert rimarrà nei cuori di tutti coloro che lo hanno conosciuto, e la sua memoria vivrà per sempre nel mondo delle corse, proprio come la vittoria di Leclerc in quel giorno speciale a Spa.