F1 23: non una rivoluzione ma un passo avanti – Recensione

F1 23: non una rivoluzione ma un passo avanti – Recensione

Profilo di Rios
 WhatsApp

F1 23 non è una rivoluzione rispetto al suo predecessore, ma è un passo in avanti sotto molti punti di vista. Gli sviluppatori di Codemasters hanno saputo ascoltare i feedback dei loro utenti, limando tante delle criticità emerse l’anno scorso.

Questo lavoro di raffinazione ha permesso al titolo di non scostarsi da una formula tanto vincente quanto rodata. Ma non è tutto oro quel che luccica. Infatti le nuove modalità introdotte hanno tolto spazio alle possibili innovazioni che sarebbero dovuto essere dedicate al vero fulcro del gioco: la carriera pilota e la carriera my team.

Andiamo quindi a vedere insieme tutti gli aspetti positivi e negativi di questo nuovo titolo che ci farà immergere nel mondo della Formula 1.

Recensione di F1 23

Comparto grafico

Abbiamo detto in precedenza come F1 23 abbia fatto qualche passo in avanti rispetto al predecessore sotto diversi punti di vista, ma il comparto grafico e tecnico non rientra tra questi. Benché ci sia stato un evidente e costante lavoro di affinamento, il gioco sembra essere ormai arrivato al suo massimo splendore.

Questo potrebbe essere dovuto a due fattori principali: la necessità di rendere il titolo adatto anche alle console di old-gen ed un motore grafico che ormai sente il peso degli anni.

I limiti, in questo senso, sono molto più evidenti sulla versione console (anche current-gen) rispetto a quella PC. Noi abbiamo testato la versione per Xbox One X ed Xbox Series (oltre quella PC), notando come queste non differiscano particolarmente tra di loro. Certo, su current-gen si ha un framerate più stabile e qualche dettaglio in più, ma entrambi i giochi sono sovrapponibili.

Discorso leggermente diverso per ciò che riguarda l’ambiente PC dove, con i settaggi tutti al massimo ed il ray-tracing attivo, si riescono a tirare fuori dei dettagli e dei giochi di luce davvero apprezzabili. Caratteristica che viene esaltata ancora di più nelle gare sul bagnato (più realistiche a livello visivo) e quelle notturne, ricche di riflessi e luci che su console non si vedono.

Fisica rivista

La fisica delle auto aveva fatto storcere non poco il naso in F1 22, specialmente per ciò che riguardava la trazione e la stabilità sui cordoli. Codemasters ha fatto tesoro delle critiche, concentrando il suo lavoro proprio in questo comparto con F1 23.

Ora le vetture hanno dei comportamenti molto più realistici, sono incollate a terra come una vera Formula 1, ed uscire dalle curve non sarà più un terno al lotto. Si può accelerare con molta più tranquillità rispetto al passato, ed anche chi gioca da pad potrà disattivare il controllo della trazione che l’anno scorso era indispensabile. E se a questo aggiungete un Precision Drive incredibile, che vi permetterà di abbassare di molto i vostri tempi (ne abbiamo parlato qui), capirete che il salto in avanti dal punto di vista della guidabilità è netto.

Questo perché F1 23 non vuole essere un simulatore, non è il suo intento. L’opera di Codemasters ed EA mira ad essere fruibile per tutti, sfruttando l’appeal di un brand e di uno sport in grande crescita come quello della Formula 1F1 23 si piazza proprio in mezzo alla simulazione ed all’arcade. Un gioco che sa regalare soddisfazioni sia a chi non può permettersi un volante, sia a chi vuole immergersi al 100% nell’abitacolo di una monoposto.

Finalmente i cordoli sono più “aggredibili” rispetto all’anno scorso, dato che la vettura riuscirà a non scomporsi alla minima variazione di altezza o di superfice. Ma fate molta attenzione, perché se passerete con la parte centrale del fondo su un cordolo troppo alto, finirete comunque in testacoda o contro un muro (com’è giusto che sia). Di questa nuova trazione ne beneficiano anche le fasi di partenza, non più irrealisticamente scivolose e pericolose per qualunque giocatore.

Infine non si può non lodare la notevole differenza di grip che si ha con le varie mescole di gomme in questo F1 23. La stabilità della monoposto è nettamente diversa con una gomma soft rispetto ad una gomma dura, permettendovi di spingere e di metterla in temperatura fin da subito. Un gap prestazionale molto simile alla realtà, che però non riusciva mai ad essere presente in F1 22.

IA

Dopo un anno di sofferenza, passato a combattere i “superpoteri” e la “cecità” della IA di F1 22, i giocatori di F1 23 possono gioire. Codemasters è infatti riuscita sistemare il problema della supervelocità dell’intelligenza artificiale, rendendola attaccabile anche nei rettilinei più lunghi.

Inoltre, i piloti avversari ora sono più consapevoli degli spazi, e non andranno a chiudervi venendovi addosso in ogni curva come se non esisteste quando provate ad attaccarli. Questo è un passo avanti netto rispetto all’anno passato, che alza l’asticella del divertimento di diversi punti.

Da apprezzare anche la diversità di strategie che l’IA mette in mostra gara per gara. Molti dei nostri avversari sceglieranno mescole di gomme differenti in partenza, scombinando le carte della girandola dei box. La prevedibilità dell’IA era stato molto criticato in F1 22 ma, ancora una volta, gli sviluppatori hanno saputo ascoltare i giocatori.

Braking Point 2

Uno dei grandi ritorni di F1 23 è, senza ombra di dubbio, la modalità Braking Point. Questa è stata rinnovata rispetto al passato, offrendoci una storia nuova e ricca di colpi di scena. Infatti vivremo da vicino le gesta della Konnersport Racing Team, nuovo team che cerca di farsi spazio nel difficile mondo della Formula 1.

Non vi diremo nulla degli eventi narrati, in modo da non fare spoiler, ma sappiate che se siete fan di Drive to Survive avrete pane per i vostri denti. Nonostante questo, però, le criticità della vecchia modalità Braking Point sono rimaste.

Durante le gare della storia avremo degli obiettivi da raggiungere, che “sbloccheranno” delle scene d’intermezzo che ci faranno progredire nel racconto. Eppure questi obiettivi sembrano avulsi dal sistema. Qualcosa d’interattivo da raggiungere tra una cut-scene e l’altra. Sembra che il giocatore non abbia quasi influenza sugli eventi, che seguono un binario prestabilito senza modellarsi attorno alle azioni dell’utente.

Una formula che ormai sente il peso degli anni e che non ha più il “bello della novità”. Sarebbe stato ideale fondere la Carriera My Team e Braking Point, in modo da rendere ancora più spettacolare quella che è la modalità di punta anche in F1 23. Questo permetterebbe di avere un’immersione totale e personale nel mondo della Formula 1, ma servirebbe una rivoluzione per avere una modalità del genere.

Carriera Pilota e Carriera My Team

Duole dirlo, ma i due fiori all’occhiello della produzione di Codemasters sono rimasti uguali a loro stessi anche in F1 23. Come spesso accade, infatti, si è preferito non portare novità per questo format rodato e convincente.

Eppure, delle novità servirebbero. Al netto delle grafiche differenti nei menù ed in alcune scene (tipo la lettura della griglia prima del GP), tutto è rimasto com’era. Ci sono ancora delle cut-scene che ci portiamo dietro da F1 2015, con annesse animazioni legnose e prive di vita per un titolo del 2023.

Gli sviluppatori non possono permettersi di lasciare indietro queste modalità per un altro anno, perché sono quelle che fanno vendere il gioco alla maggior parte dei giocatori. Si deve intervenire già da subito per svecchiare queste gemme che, per quanto offrano ancora una sana dose di divertimento, iniziano a sentire il peso degli anni e dell’immobilità.

F1 World

Dopo il relativo fallimento di F1 Life, che voleva farci immergere nel dietro le quinte della vita di un pilota, arriva F1 World. Un hub di gioco simile al suo predecessore, che però sembra voler emulare le gesta di FIFA Ultimate Team. Al suo interno, infatti, sarà possibile completare diverse sfide, sia online che in solitaria.

Queste si dovranno affrontare con una propria auto, potenziabile con vari upgrade. Questi potenziamenti saranno ottenibili in due modi: completando le sfide oppure spendendo la valuta ottenibile completando le sfide. Fortunatamente, a differenza di FUTF1 World non ci porta a spendere soldi reali per avere i potenziamenti. Ma nonostante tutto, non ci sembra una formula che avrà lunga vita. Sicuramente darà ad F1 23 più longevità del suo predecessore, ma la Carriera Pilota e la Carriera My Team gli toglieranno molto spazio.

Conclusioni

F1 23 riesce a migliorare quanto fatto l’anno scorso da F1 22, correggendone alcune criticità ma portandosene dietro altre. F1 World ed il ritorno di Braking Point sono punti apprezzabili, ma bisogna fare di più per la Carriera Pilota ed il My Team.

Speriamo vivamente che questo sia stato un capitolo interlocutorio, nonché il canto del cigno della old-gen di console, perché il franchise dei giochi dedicati alla Formula 1 non può e non deve rimanere vittima del suo successo.

Sappiamo che Codemasters sa lavorare benissimo sui suoi giochi, e lo ha dimostrato anche con F1 23. Stravolgere la fisica delle auto e la IA, ed aggiungere il Precision Drive non è un lavoro semplice, specialmente quando si parte da un modello consolidato, eppure lo hanno saputo fare benissimo.

Manca solo la volontà di rischiare, di dare nuova vita ad una formula troppo vincente per essere cambiata. Una volta sistemato questo, i prossimi giochi di F1 potranno proiettarsi verso l’Olimpo dei titoli sportivi. Per adesso, però, F1 23 rimane un ottimo gioco, ma non tanto diverso dal suo predecessore. Garantirà tante ore di divertimento ai fanatici della Formula 1, anche se rimarrà un piccolo rimpianto per ciò che poteva essere ed ancora non è stato.

VOTO: 8

Il 7 volte campione del mondo di F1 LEWIS HAMILTON sbarca su Fortnite (insieme al mitico ROSCOE)

Il 7 volte campione del mondo di F1 LEWIS HAMILTON sbarca su Fortnite (insieme al mitico ROSCOE)

Profilo di Stak
16/11/2023 11:22 di Marco "Stak" Cresta
 WhatsApp

Roscoe & Lewis Hamilton skin? – Dopo svariate star del mondo dello sport come LeBron James, Neymar JR o Giannis Antetokounmpo, tocca ora ad una delle leggende della Formula 1 sbarcare su Fortnite!

Epic Games ha infatti annunciato che da domani verrà ufficialmente aggiunto Sir Lewis Hamilton, 7 volte campione del mondo di F1 ed attuale pilota di punta del team Mercedes AMG, come nuovo operatore giocabile sul br Fortnite.

Lewis Hamilton è un personaggio assolutamente straordinario all’interno del circus… Oltre ad aver vinto tutto (103 vittorie e 7 mondiali, ndr) e più di tutti, il numero 44 del team Mercedes è uno dei pochissimi piloti a non risparmiare critiche, spesso anche molto pesanti, contro il “vecchio” establishment della F1.

Il 7 volte campione del mondo è quindi diventato una star dentro e fuori dall’abitacolo della sua monoposto, ed è oggi un volto celebre anche tra i non appassionati del motorsport.

Con questo nuovo annuncio di Epic Games, il personaggio di Lewis Hamilton conquista però un nuovo record, e diventa il primo pilota di Formula 1 protagonista in un videogioco che non ha nulla a che fare con la F1.

Anche Roscoe con Lewis Hamilton su Fortnite

Insieme a lui anche il suo inseparabile Roscoe, bulldog inglese che da anni accompagna Hamilton in giro per il mondo nei vari circuiti del campionato. Pensate che Roscoe è il primo cane nella storia della Formula Uno a presenziare abitualmente nel circus, segue una dieta vegana come il suo amico umano, ed è stato “protagonista” di una polemica derivante proprio dalla sua presenza all’interno dei box.

Il nuovo bundle sarà disponibile ufficialmente da domani. Non appena saranno disponibili nuove informazioni, non esiteremo a riportarle qui su Powned. Restate sintonizzati  con noi per non perdere neanche una novità.

Articoli correlati:

GP del Qatar: le follie di un week-end disastroso

GP del Qatar: le follie di un week-end disastroso

Profilo di Rios
09/10/2023 16:12 di Mario "Rios" Cristofalo
 WhatsApp

Si, avete letto bene: il week-end del GP del Qatar è stato disastroso. Tra l’impreparazione della FIA (costretta a creare regole ad hoc per questa pista), soste forzate ai box e piloti distrutti da caldo, il bollettino dopo Lusail è tragico.

Quanto successo in questo scorso round del Mondiale di F1 dovrà fare storia, per evitare di ripetere quanto visto. Giocare con la salute e la vita delle persone, in nome di uno spettacolo che è stato anche noioso, non deve essere possibile.

Insomma, ormai è chiaro che c’è qualcosa che non funziona in questo circo itinerante della Formula 1 e delle soluzioni devono essere approntate sin da subito.

Il disastroso GP del Qatar

Circolo di amatori

Nonostante la pista di Lusail non sia proprio nuova nel mondo delle corse (la MotoGP ci corre da anni), la Formula 1 ci aveva corso soltanto una volta prima del week-end appena trascorso. Era il 2021, e Liberty Media e FIA stavano cercando d’imbastire un calendario più o meno decente cercando di stare al passo con le restrizioni anti COVID-19.

Allora la gara non offrì molto spettacolo, con Lewis Hamilton che dominò dall’inizio alla fine. Eppure, questa pista, non è brutta come altre che sono presenti in calendario, perciò non sembrava un miraggio rivederla in un futuro campionato.

Ed proprio nel 2023 che il GP del Qatar ha fatto il suo grande ritorno. Ma nonostante questo, FIA e Liberty Media hanno deciso di uccidersi con le proprie mani. Si è deciso di piazzare un week-end sprint su un tracciato completamente sconosciuto, visto che queste auto ad effetto suolo non ci avevano mai corso e che l’asfalto ed i cordoli sono stati ristrutturati.

Questi ultimi, inoltre, sono stati inaspriti per evitare l’impietoso spettacolo dei track limits (che comunque si è verificato). Questi cordoli, però, sono diventi un’arma a doppio taglio. Infatti hanno iniziato a distruggere le gomme e le vetture, costringendo Pirelli ad imporre delle finestre obbligatorie per le soste ai box dopo la sprint race.

Una decisione che, per quanto saggia, ha ammazzato lo spettacolo. Tutti hanno giocato secondo le regole, standardizzando le strategie in nome della sicurezza. L’ennesima vittoria di Max Verstappen, la prima da tre volte campione del mondo, è stata caratterizzata dalla noia ancora più del solito. Insomma, il week-end di Lusail ha evidenziato, ancora una volta di più, l’inadeguatezza in campo tecnico della FIA. Ma non è finita qua.

Vita a rischio

Quando qualcuno decide di fare il pilota di Formula 1 conosce bene i rischi a cui va incontro. Certamente siamo lontani anni luce da ciò che succedeva negli anni 70-80-90, ma si va pur sempre ad oltre 300 km/h in una monoposto. Gli impatti sono dietro l’angolo e si corre sempre su una linea molto sottile.

Eppure, quanto visto ieri, scavalca i limiti del rischio che i piloti accettano pur di realizzare i loro sogni. Nella gara di domenica FIA e Liberty Media hanno toccato il fondo di questa gestione della F1, mandando i piloti al massacro.

Ocon si è sentito male dopo solo 15 giri ed ha vomitato ben due volte nel cascoSergeant coraggiosamente ha deciso di ritirarsi perché il suo fisico non riusciva a reggere più il calore generato dall’ambiente e dalla sua vettura. Una decisione assolutamente comprensibile e di cui il pilota statunitense non deve vergognarsi, con buona pace di qualche “collega giornalista” che ha anche avuto il coraggio d’insultarlo.

Oscar Piastri ha avuto problemi alla vista per tutta la gara. Russell e Norris aprivano la visiera del casco e toglievano le mani dal volante sul rettilineo per prendere aria. Charles Leclerc ha dovuto fare i conti con una disidratazione costante, dovuta al sudore causato dai 31 gradi esterni e degli 80 percepiti in auto. Fernando Alonso ha riportato delle ustioni al fianco destro. Lance Stroll ed Alexander Albon si sono subito recati verso le ambulanze ed al centro medico per farsi visitare e curare.

Insomma, poteva essere una vera e propria ecatombe in nome del vile denaro offerto dagli sceicchi qatarioti. Questa è una bella pista, lo ripetiamo ancora una volta, ma non si può e non si DEVE correre in queste condizioni. FIA e Liberty Media hanno sbagliato tutto ciò che umanamente si poteva sbagliare in questo GP del Qatar, giocando con la vita di chi questo spettacolo lo tiene in piedi.

Quanto successo a Lusail deve essere un monito per il futuro. Un disastro sfiorato che deve rimanere scolpito nella pietra, in modo che tali avvenimenti non accadano più. Il Qatar ha un contratto firmato fino al 2033 e delle soluzioni servono già nell’immediato. Non è questo lo spettacolo che vogliamo. Questo non è sport. Questo è un massacro in piena regola. Dov’è finita la lotta alla sicurezza di cui la FIA si vanta tanto? Davvero la scambiamo per i soldi e per lo show? Niente di tutto ciò è più accettabile.

Max Verstappen crede nel Sim Racing come trampolino di lancio per la pista: “entro il 2025 voglio un team con due piloti in GT3”

Max Verstappen crede nel Sim Racing come trampolino di lancio per la pista: “entro il 2025 voglio un team con due piloti in GT3”

Profilo di Stak
11/08/2023 18:58 di Marco "Stak" Cresta
 WhatsApp

Speciale Sim Racing – Il due volte campione del mondo di Formula Uno Max Verstappen, ha dichiarato che quello delle simulazioni virtuali può essere un trampolino di lancio eccellente per i futuri campioni del motorsport.

A differenza di tante altre discipline, quelle legate al motorismo sono certamente tra le più costose. Nella maggior parte dei casi i giovani talenti devono infatti abbandonare il loro sogno di diventare piloti, a causa degli altissimi costi necessari a sostenere l’attività.

Se però un giovane talento si fa le ossa nel mondo del sim racing, i costi sono spropositatamente più bassi, e di conseguenza si “amplia” il numero di possibilità di trovare nuovi straordinari piloti da vedere in azione in pista.

Proprio in questi giorni sta venendo trasmesso nei cinema il nuovo “Gran Turismo“, film che parla della vera storia di Jann Mardenborough, formidabile asso del sim racing che è riuscito a coronare il sogno di guidare per la squadra corse di Nissan, in dei gran premi nel mondo reale.

Verstappen sul Sim Racing: “Vogliamo creare un trampolino di lancio dalle corse virtuali al GT3, cosi che i kart non siano più l’unico percorso per il motorsport”

Il tema è quindi molto sentito, e non ci meraviglia che Verstappen sia molto interessato alla cosa… Tra i piloti dell’edizione 2023 di F1, l’insaziabile Max Verstappen è uno di quelli maggiormente impegnati in sessioni di gioco sui simulatori e sulle gare di Sim Racing.

Il perchè è presto detto: Verstappen, come ogni altro mostro da competizione, ama mettersi alla prova e vincere. Visto che nel sim racing non è “dominante” come lo è in F1, Verstappen trova estremamente avvincente mettersi alla prova nelle gare online, con il chiaro scopo di arrivare un giorno a dominare anche queste (fonte: Drive to Survive, ndr).

Non sorprende quindi che proprio Verstappen abbia deciso di darsi come obiettivo la presentazione sulla griglia di partenza del Campionato Europeo GT3 del 2025 di un team composto solo ed esclusivamente da sim driver. Il “Team Verstappen” sarà attivo principalmente nel mondo endurance… Dove, chissà, forse un giorno correrà anche lo stesso Max (non è un segreto che il 2 volte campione del mondo RedBull abbia come obiettivo la 24 ore di Le Mans, ndr).

Intervistato sull’argomento, Max ha spiegato che “Tramite Verstappen.com Racing sponsorizziamo e supportiamo già varie attività di corsa di persone a me vicine… Tutto è iniziato con le corse virtuali del Team Redline. Ora siamo attivi anche con Thierry Vermeulen nel DTM e nel GTWC Sprint e con mio padre nei rally…

Ma l’obiettivo finale è creare il nostro team di corse. Inizieremo nella classe GT3 e poi vedremo dove può arrivare la nave. Attualmente ci stiamo lavorando. Farcela già per il prossimo anno è difficile, ma io lo voglio il prima possibile. Un team GT3 nel 2025 dovrebbe essere fattibile. Con almeno due auto”. 

Un istante di gara di un GP del Campionato GT3

Chiaro l’intento del campione, che sulla questione “crescita dei piloti” e “sostenibilità economica” del progetto ha spiegato: “Quando faccio qualcosa, voglio farlo bene. Voglio vincere, anche con questo progetto. Vogliamo  essere in grado di creare un trampolino di lancio dalle corse sim al GT3. In modo che i kart non siano più l’unico percorso tramite il quale si possa arrivare nel motorsport… Perché al momento costa un sacco di soldi”.

Articoli correlati: