Chiudi
I devs di Warzone chiariscono: “il permaban è irrevocabile, nessuna possibilità di appello”

I devs di Warzone chiariscono: “il permaban è irrevocabile, nessuna possibilità di appello”

Profilo di Stak
 WhatsApp

Speciale Permaban – Il team di sviluppo di Ricochet, noto “anti-cheat” a protezione di Warzone e Modern Warfare 3, ha voluto precisare un dettaglio abbastanza rilevante, che potrebbe essere “sfuggito” a qualche giocatore della community.

In particolare, i devs hanno ribadito che quando viene emesso un “permaban”, ovvero un ban “permanente”, non esiste alcuna possibilità di appello.

Sotto permaban, l’account in questione finisce in una “blacklist” dalla quale non uscirà mai più.

Quando il permaban riguarda anche i dettagli della connessione e del computer, e non solo l’account del giocatore, in blacklist ci finiscono anche queste informazioni, rendendo di fatto “impossibile” accedere nuovamente a Warzone non solo da quell’account, ma anche da quel computer e da quello specifico indirizzo IP.

“Non esistono i permaban falsi; tutti i permaban di Warzone sono definitivi”

Con le brevi dichiarazioni di ieri, i devs hanno quindi specificato che non esiste alcuna forma di “permaban falso“… E che quindi ogni volta che ci si imbatte in un permaban, si può essere assolutamente certi del fatto che questo sarà immutabile nel tempo.

Nel caso foste interessati, cliccando qui troverete la risposta fornita dai devs di Ricochet agli hacker di EngineOwning.

In questa è stato anche spiegato che solo nel corso della giornata di ieri sono stati contati circa 60 mila permaban per altrettanti cheater di Warzone. Seguiranno nuovi aggiornamenti.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

Articoli correlati: 

DrDisRespect contro l’IA nello sviluppo di Call of Duty: “per questo Warzone ha un flow terribile”

DrDisRespect contro l’IA nello sviluppo di Call of Duty: “per questo Warzone ha un flow terribile”

Profilo di Stak
29/04/2024 19:28 di Marco "Stak" Cresta
 WhatsApp

Un recente post di reclutamento pubblicato da Treyarch ha mandato il celebre DrDisRespect su tutte le furie, con il DOC che si è quindi nuovamente ritrovato a parlare “male” di Call of Duty e di Warzone.

Nel post pubblicato da Treyarch, si può leggere che la software house si è messa alla ricerca di uno “sviluppatore/artista 2D“… Nell’annuncio però, si può anche leggere che lo sviluppatore in questione deve essere in grado di lavorare anche su contenuti artistici “creati” dall’intelligenza artificiale…

Come noto, ormai da diverso tempo l’intelligenza artificiale ha invaso (quasi) qualsiasi campo relativo all’informatica e non. Anche lo sviluppo dei videogiochi è finito nel “mirino” dell’IA, con alcuni publisher che pare stiano “strizzando” l’occhio a questo genere di software, evidentemente per ridurre il personale a contratto, cosi da “risparmiare” molti milioni di Dollari alla fine di ogni anno.

Activision, e certamente Microsoft, pare quindi stiano pensando di “integrare” l’IA all’attuale team di sviluppo, un fatto questo che secondo il DOC sarebbe già iniziato da diversi anni.

DrDisRespect contro l’IA nello sviluppo di Warzone: “molto meglio il cervello umano”

Tutte queste strutture progettate in modo goffo su Warzone che hanno un “flow” terribile sono, come dico da anni, generate dall’intelligenza artificiale” ha quindi esclamato il DOC… Che non sembra affatto fiducioso del “potenziale lavoro” svolto dall’IA.

Quello che hanno fatto in H1Z1, PUBG, Blackout, Warzone Verdansk, Apex… Tutto cervello umano“, ha quindi aggiunto lo YouTuber.

Ricordiamo che DrDisrespect ha avuto una lunga storia nella progettazione e nello sviluppo dei videogame, essendo stato (oltre al resto) anche un  level designer per diverse mappe di Call of Duty: Advanced Warfare. Da allora ha fondato il suo studio, chiamato Midnight Society, e il suo primo gioco, uno sparatutto a estrazione verticale chiamato Deaddrop, è attualmente in fase di sviluppo.

Articoli correlati:

Giocatori scatenati contro le nuove skin di Warzone: “che deriva sta prendendo il franchise?”

Giocatori scatenati contro le nuove skin di Warzone: “che deriva sta prendendo il franchise?”

Profilo di Stak
29/04/2024 17:49 di Marco "Stak" Cresta
 WhatsApp

Speciale Skin – La recente anteprima dell’aggiornamento “midseason update ha fatto ripiombare nel caos e nelle discussioni parte dei giocatori della community, furibondi con i devs per aver ulteriormente “alzato” il livello di follia presente nelle lobby di Warzone.

Il motivo, ancora una volta, è totalmente da ricondurre alle nuove skin in arrivo con la patch dell’1 Maggio.

Questo perchè i nuovi modelli sono quanto di più distante possibile rispetto al tema “realistico” e “militare”… Ed avvicinano al contrario il filone di Warzone con le classiche ambientazioni “fantasy” di Fortnite.

Oltre ad un vero e proprio dinosauro, con il nuovo update sono stati intravisti anche: il modello di una skin robot, una skin bioluminescente con la pelle traslucida che permette di vedere il sistema nervoso dell’operatore, ma anche una skin cartoon (la seconda della storia di Warzone) distopica chiamata “Cacotopia“.

Anteprima nuove skin folli di Warzone

In arrivo anche la versione “evil” dei Teletubbies, ed un coniglio indemoniato

Se queste skin potrebbero già sembrare “abbastanza”, non abbiamo ancora menzionato i due modelli forse più folli di tutti…

Sempre nel corso dell’update dell’1 Maggio, saranno infatti disponibili anche altri due bundle esclusivi, ovvero i Pacchetti party Wubz and Friendz e party Lepre-datore. Entrambi questi bundle sono caratterizzati dal fatto che, quando i giocatori di un team avranno le skin appartenenti allo stesso “pacchetto party”, potranno godere di molti punti extra all’esperienza.

Cosa ne pensate di questi modelli “folli” di Warzone community? Apprezzate il tipo di “svolta” intrapresa da Warzone e MW3 ormai da più di un anno? O preferireste al contrario un ritorno vecchio stile ai soli operatori “umani” ed alle skin militari?

La discussione, come sempre, è assolutamente aperta!

Articoli correlati: 

Rivoluzione in casa Faze Clan: kickati fuori dal team quasi 20 top streamer (anche Booya)

Rivoluzione in casa Faze Clan: kickati fuori dal team quasi 20 top streamer (anche Booya)

Profilo di Stak
29/04/2024 16:51 di Marco "Stak" Cresta
 WhatsApp

Come un fulmine a ciel sereno, la dirigenza del Faze Clan annuncia l’eliminazione dal roster dei suoi content creator ufficiali di tantissimi top streamer di Twitch e You Tube.

Pensate che dei più di 30 creator in forze al team Faze, sono rimasti oggi “attivi” solamente in 14, ovvero:

  • Adapt
  • Apex
  • Banks
  • Jev
  • Kaysan
  • Nickmercs
  • Replays
  • Ronaldo
  • Rug
  • Scope
  • Swagg
  • Temperrr
  • Your Rage
  • Zooma
  • Fakie

Tra gli esclusi invece, si contano quasi 20 top streamer, tra cui anche Booya, la celebre Kalei e finanche il devastante Nio, uno dei migliori giocatori di Warzone al mondo con mouse e tastiera.

Chi sono gli streamer esclusi dal Faze Clan: 

Nella lista completa degli “esclusi” pubblicata dall’attuale CEO della società Faze Banks troviamo:

  • Blaze
  • Nate Hill
  • Kalei
  • Dirty
  • Booya
  • Kitty
  • JSmooth
  • H1ghSKy1
  • Linkzy
  • Bloo
  • Agony
  • Sway
  • Proze
  • Nio
  • Faxuty
  • Cizzorz
  • Rain

Non sono purtroppo ancora chiare le ragioni che hanno spinto Banks ad operare tutti questi tagli, ma non sono mancate le polemiche. Tra i creator citati sopra, solo alcuni hanno manifestato totale gratitudine nei riguardi dell’ormai ex Clan, con tanti altri che hanno invece attaccato direttamente Faze ed il suo attuale “num. 1” Banks.

Il video dello streamer Swagg sul “suo futuro” in Faze Clan

Di tutta risposta, Banks ha optato per insultare questi top streamer, celebrando questo “reboot” di tutta la organizzazione come l’unica opzione vera per far tornare il brand di Faze a splendere come un tempo.

Le parole di Banks (troverete il post completo cliccando qui): 

“[…] Uno dei maggiori problemi di FaZe è stato quanto tutti fossero separati in termini di visione, valore, tipo di contenuto da trasmettere e direzione in cui si stava dirigendo la carriera. E tutto quello che posso davvero dire è che riteniamo che sia importante essere molto chiari su chi rappresenta attivamente il marchio nel modo in cui vogliamo che sia rappresentato.

Altrimenti la mer** crea confusione. Il brand è stato ovunque, in modo dannatamente casuale, con accordi a giorni alterni e persone che condividevano il nome “FaZe” ma che non interagivano mai attivamente tra loro, ed in alcuni casi neanche si parlavano… caz**“.

Continueremo a monitorare i social ufficiali del team, e tutti quelli dei top streamer buttati fuori dal roster dei creator… Cosi da riportare eventuali novità sulla questione.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

Articoli correlati: