Ancora passi falsi di Activision: annunciata la settimana di prova gratuita di MW2, ma c’è un limite di tempo

Ancora passi falsi di Activision: annunciata la settimana di prova gratuita di MW2, ma c’è un limite di tempo

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Multiplayer Gratis – Dopo le numerose polemiche che hanno riguardato la scelta di Activision di “camuffare” per “nuova mappa Ritorno” quella che a tutti è sembrata una banalissima modalità “mini Royale“, tornano ad infuriare le critiche da parte dei giocatori.

Questa volta i player hanno deciso di attaccare Activision per la singolare scelta di limitare il tempo di gioco nella “prova gratuita”. Come noto Activision propone dei weekend di prova in cui tutti i giocatori, anche quelli che non dispongono di MW2, possono gratuitamente accedere ai contenuti del multiplayer.

Fino ad oggi queste attività hanno permesso ai giocatori di godere del multiplayer per 3, 4 o finanche 5 giorni di fila; durante i quali i player potevano comodamente sbloccare e livellare tutte le armi presenti nell’armaiolo (in multiplayer è molto più facile/veloce livellare le armi rispetto a Warzone, ndr).

Questa cosa diventa assolutamente cruciale oggi, visto che da tempo è stato reso noto che tutti i contenuti di MW2 verranno trasferiti in blocco anche su MW3, armi comprese.

Multiplayer di MW2 gratis per tutti, ma per un tempo limitatissimo

In Activision però, hanno preferito “limitare” l’accesso al multiplayer a meno di 3 ore di gioco totali (2.5 per l’esattezza). I giocatori potranno quindi assolutamente godere di tutti i contenuti del multiplayer, ma potranno farlo solamente per 150 miseri minuti.

Per quanto riguarda i contenuti veri e propri, sappiamo che saranno disponibili, dal 13 al 20 Settembre:

  • 12 mappe (tra cui anche Punta Mar, Strike e DRC – Zone 1)
  • 11 modalità (tra cui le classiche team deathmatch, kill confirmed, hard point e domination)

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I leak su Call of Duty 2026 e 2027 inaccurati: Tom Henderson “smonta” le teorie dei colleghi

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14/05/2024 20:19 di Marco "Stak" Cresta
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Nel corso degli ultimi giorni all’interno della community di Call of Duty si è parlato tantissimo dei titoli in arrivo per il franchise nel 2026 e nel 2027, grazie a dei presunti leak svelati da alcuni data miner su X.

Secondo questi infatti, sarebbero stati trovati dei file di Call of Duty chiamati “Anvil” e “Devilwood“, apparentemente riferiti a dei veri e propri nuovi progetti. Stando a quanto riportato dai leaker, Anvil sarebbe un titolo sviluppato da Infinity Ward e basato sul celebre Call of Duty: Ghosts.

Devilwood sarebbe invece un titolo di Sledgehammer, incentrato e basato interamente sulla storia di Advanced Warfare.

Nonostante sia già noto che Infinity Ward lavorerà sul CoD 2026, e che Sledgehammer si occuperà di quello del 2027, il noto leaker ed insider Tom Henderson ha bollato come “improbabili” e “del tutto inventate” queste teorie.

Tom Henderson sui Leak di Call of Duty 2026 e 2027: “inattendibili ed imprecisi”

Dopo l’intervento di Tom, gli stessi leaker hanno effettivamente riconosciuto di aver diffuso delle notizie “inesatte” e “poco accurate”, scusandosi con tutti gli appassionati per l’accaduto.

A questo punto, possiamo quindi bollare come “fake” tutte le voci e le teorie sui progetti “Anvil” e “Devilwood”. In attesa ovviamente di scoprire nuovi leak accurati ed autentici relativi al futuro di Call of Duty.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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27 milioni di report inviati dai giocatori XBOX: meno del 10% sono “veri e legit”

27 milioni di report inviati dai giocatori XBOX: meno del 10% sono “veri e legit”

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14/05/2024 20:19 di Marco "Stak" Cresta
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Attraverso l’ultimo aggiornamento del documento Xbox Transparency Report, Microsoft ha svelato alcune interessantissime informazioni che riguardano il sistema dei report, e gli effettivi “ban/punizioni” emesse sui giochi Xbox.

Secondo quanto riferito nel documento, nei soli 6 mesi finali del 2023 sarebbero stati inoltrati a Microsoft 27.400.000 report riguardanti segnalazioni per cheating, insulti nella chat vocale e situazioni simili.

Di tutte queste milioni di segnalazioni, ben 12,7 milioni sono quelle riguardanti comunicazioni in-game, mentre le “punizioni” totali sono state ben 10.3 milioni.

Il problema, se di “problema” si vuol parlare, è che delle più di 10 milioni di punizioni emesse nell’ultimo semestre del 2023, soltanto 2,1 milioni di queste provenivano effettivamente dalle segnalazioni dei giocatori… Stiamo quindi parlando di meno del 10% del totale.

Tante segnalazioni per pochissime punizioni: troppo “buona” Microsoft, o troppo “cattivi” i giocatori? 

Nonostante le quasi 30 milioni di segnalazioni, le punizioni effettive sono state solamente 2 milioni… I conti “non tornano”, nel senso che: o il sistema di Microsoft è evidentemente molto più “permissivo” di quello che pensiamo, o l’affidabilità dei report è pressoché inesistente.

Di quest’ultimo tema abbiamo parlato in uno speciale apposito, nel quale segnalavamo il “rischio” dell’abuso di report da parte di giocatori “rosikoni” e “principianti, ancora poco abituati a distinguere un giocatore legit da un cheater.

Nonostante questo però, Microsoft ha anche confermato che i suoi sistemi di difesa automatici (che sono quindi proattivi e totalmente slegati dalle segnalazioni degli utenti) hanno individuato e controllato in autonomia la quasi totalità dei casi sospetti (si parla proprio di quasi il 100%, ndr).

Pensate che dei milioni di controlli effettuati dai sistemi interni di Microsoft, quasi 700 mila sono quelli inerenti cause di molestie o bullismo online. Sono invece ben 7.32 milioni i controlli effettuati in autonomia per verificare che i giocatori ed i loro account non fossero iniettati di cheat, o colpiti da frodi/conti non autentici.

Ci domandiamo a questo punto quale possa essere ancora il senso delle “segnalazioni/report”, fermo restando che siamo (quasi) assolutamente certi si tratti, almeno per la maggior parte, di report sbagliati o “inaccurati”.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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Con il nuovo Black Ops 6 anche un perk provvisto di “wall-hack” temporaneo

Con il nuovo Black Ops 6 anche un perk provvisto di “wall-hack” temporaneo

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10/05/2024 20:32 di Marco "Stak" Cresta
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L’ultima scoperta dei leaker di Call of Duty farà sicuramente discutere, perché riguarda un elemento di gioco che potrebbe (e sicuramente lo farà) far infuriare migliaia e migliaia di player in tutto il mondo.

Stiamo parlando del perk “Operative“, una specialità presumibilmente appartenente al nuovo Call of Duty in uscita nel 2024, grazie al quale avremo la possibilità di vedere i nemici attraverso i muri.

Esattamente come con un “wall-hack”, saremo in grado di individuare il bersaglio anche se questo sarà nascosto dietro ad una struttura.

Ovviamente il potere non durerà in modo permanente, ma solo per un tempo limitato dopo il respawn dell’avversario. Sempre il perk Operative sembra anche dotato di due ulteriori bonus: ci fornirà un indicatore quando un nemico è “fuori” dalla nostra visuale, e farà in modo che non restino i “death skull” una volta abbattuti i nemici.

Il post dei leaker sul nuovo presunto perk di Black Ops 6

Come ogni altro contenuto proveniente dal lavoro dei dataminer/leaker, anche con questo bisogna avere molta cautela. Si tratta infatti di file che potrebbero variare (in tutto, o in parte) prima del loro definitivo rilascio, o che potrebbero anche non arrivare mai alla fase di pubblicazione.

L’attendibilità del leaker in questione è comunque comprovata, e quindi potete star certi che il perk Operative è comunque un contenuto “autentico” di Call of Duty.

Seguiranno sicuramente nuovi aggiornamenti. Restate sintonizzati con Powned per non perdere neanche un singolo speciale dedicato.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook)

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