Tornano le “code” sui server EU di WoW Classic: situazione a rischio anche nelle altre regioni
L’impressionante aumento del numero di giocatori attivi dovuto alle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19 sta mettendo a dura prova l’intera infrastruttura del WEB, con milioni e milioni di persone bloccate a casa in tutto il continente (anche se ormai la situazione di emergenza riguarda il mondo intero).
Tra questi, moltissimi sono quelli che hanno scelto di impegnare il loro tempo sul recente titolo World of Warcraft Classic, un gioco che già dopo l’estate 2019 (a pochi giorni dal suo lancio) aveva avuto imponenti problemi di coda e server “strapieni” di giocatori, e che sembra stia tornando oggi nuovamente in affanno per l’elevatissimo numero di “richieste” che arrivano a praticamente ogni ora del giorno.
Basti pensare che il server di Firemaw Domenica aveva una coda di ingresso stimata di 3/4 ore di attesa, con una situazione simile che ha contraddistinto svariati server di gioco anche durante questa settimana.
Le code e l’effetto “collo di bottiglia” che si stanno consumando in questi giorni sui server europei sembrano essere destinati a diffondersi anche negli Stati Uniti, dove già da qualche giorno sono stati segnalati diversi problemi ed eccessivi ritardi per l’ingresso in alcuni reami (come Incendius, solo per fare un esempio).
Una situazione che ha quindi portato molti utenti a chiedere a Blizzard un intervento, bloccando l’ingresso sui server già esistenti di nuove persone e promuovendo dei free transfer su server meno “popolati” che possano favorire un maggior equilibrio nel numero di giocatori presenti in ogni reame.
Al momento, siamo ancora in attesa di nuove informazioni dato che, dal fronte Blizzard, non è purtroppo giunto alcun aggiornamento. Non appena possibile, provvederemo a pubblicare nuove informazioni in merito.