La parola agli aNc: Skull e Soultrain rispondono alle nostre domande!
Gli aNc hanno confermato, ancora una volta, la prima posizione nazionale nel Progress di World of Warcraft grazie alla kill di Cenarius ottenuta prima di tutte le altre compagini della nostra community.
Importante è stato anche il loro piazzamento a livello continentale che li ha visti alla fine della corsa al 103° posto assoluto.
Per celebrare questo importante evento abbiamo avuto l’onore di poter intervistare Soultrain e SkullDemon: con loro abbiamo parlato del Pve, degli eSport, della loro corsa iridata, del presente e del passato degli aNc e di molto altro…
Sperando che questo articolo sia di vostro gradimento, vi auguriamo una buona lettura ed un buon divertimento e, ancora una volta, ringraziamo gli Ancients per aver risposto alle nostre domande!!
Ciao ragazzi e benvenuti su Powned.it! Vi facciamo i nostri più entusiasti complimenti per il risultato raggiunto. Siete contenti per come è andato questo primo raid di Legion?
S: Ciao e grazie a voi per questa opportunità.
No, il risultato è a dir poco deludente ma è figlio di molti problemi che si sono manifestati in questo primo tier, wow è un gioco sociale, dove un gruppo affiatato e solido può fare meglio di una gilda con un roster migliore, l’aver fatto peggio di una world 100 dipende da tanti altri fattori del quale parlerò nelle successive domande.
SD: Da un punto di vista legato prettamente ai risultati è impossibile nascondere la mia insoddisfazione. Tuttavia, nonostante le mie speranze e aspettative precedenti al raid abbiano dovuto fare i conti con questa dura realtà, trovo ci sia comunque qualche aspetto da salvare, specialmente da un punto di vista organizzativo e di dedizione e partecipazione al raid da parte della gilda, aspetti apparentemente scontati e superflui, ma da non trascurare per un gruppo che ha subito radicali cambiamenti da quel di Hellfire Citadel ad oggi. A conti fatti preferisco dunque guardare ad Emerald Nightmare come un half-tier di transizione, utile esclusivamente a stabilire certe gerarchie all’interno del raid, senza dare un’eccessiva importanza al rank raggiunto.
Parlando proprio dell’Incubo di Smeraldo, cosa avete da dire sulla difficoltà mitica? E’ stato davvero più semplice come raid?
S: La difficoltà dei boss è inferiore se paragonata ad alcuni dei boss più difficili di HFC, è sempre bene ricordare che i risultati in raid sono dovuti allo stato di salute della gilda, per noi questo primo tier è stata una fase iniziale di assestamento dove si è cambiato un gran numero di raider della kill di Archimonde, inoltre non tutti i raider sono riusciti a stare dietro il farm richiesto per essere in raid, e intendo sia in termini di consumabili, sia di avere party e tempo fuori dal raid per farmare le mythic+.
SD: Si, si tratta di un raid veramente facile. A mio parere la causa di ciò risiede principalmente nel tuning dei boss in relazione al loot system di questa espansione, il cui impatto è potenzialmente distruttivo sui numeri e le meccaniche studiate dalla Blizzard. Insomma, sarebbe stato più interessante assistere ad un progress senza leggendari, come previsto in origine durante la beta, e con un cap all’item level dei titanforged. Con questi accorgimenti probabilmente boss come Ursoc ed Il’Gynoth avrebbero dato più filo da torcere ad un buon numero di gilde, ma è altresì vero che non avrebbero alterato l’andamento su boss palesemente undertunati come i Dragons of Nightmare e Xavius, il boss di fine raid più facile di sempre.
“…Per quanto riguarda le altre gilde, il distacco è stato tale che non c’è stato un reale confronto, per questo il nostro obiettivo sarà quello di sempre: puntare al miglior risultato possibile e se ci si troverà a competere a livello italiano ben venga.”
Ribadendo ancora una volta l’estrema importanza della vostra corsa che vi ha portato fino alla posizione numero 103 nel continente, mi potreste dire se era questo l’obiettivo che vi eravate prefissati?
S: L’obiettivo era replicare almeno e migliorare il ranking di HFC, la concorrenza in Italia si limitava a una gilda, i Disband Confirmed, che quantomeno aveva preso sul serio l’idea di darci del filo da torcere, altri invece si sono presi il loro tempo puntando sul tenere in piedi baracca, cosa che alla fine in un certo senso li ha premiati.
Alla siamo state le uniche due gilde che hanno cercato di ottenere dei risultati apprezzabili, ed è grazie a questo che attiriamo sempre nuovi players.
SD: In verità non era stato dichiarato un vero e proprio obiettivo. L’intento era banalmente ribadire il primato italiano e fare il meglio possibile a livello mondiale. Realisticamente questa frase può essere tradotta in “raggiungere la top 100”, in quanto, essendo stata soltanto sfiorata durante Hellfire Citadel, è rimasta una questione in sospeso. Proveremo sicuramente a rifarci con Nigthold.
Siete partiti a bomba, una serie incredibile di kills che vi ha portato davanti a Cenarius in lotta per la Top70 mondiale ma poi qualcosa ha rallentato la vosra corsa; vi piacerebbe condividere con la community il punto della situazione prima, durante e dopo Cenarius?
S: Ci sono delle inesattezze, il primo rallentamento c’è stato da Ursoc dove abbiamo avuto evidenti problemi di dps, da li in poi sarebbe stato impossibile recuperare un ranking sotto la 100 mondiale, inoltre il buff a Il’Gynoth ha rallentato ulteriormente l’arrivo a quello che è in assoluto il boss più difficile del tier, Cenarius.
La comp richiesta per questo boss e fail personali sulle radici hanno decretato poi il rank finale, dopo Cenarius c’è solo il farm e le split run heroic.
SD: Errore! Durante il progress su Cenarius non siamo stati in lotta neanche per la top 100. La partenza “a bomba” non deve trarre in inganno: ben prima di Cenarius avevamo già subito eccessivi rallentamenti da Ursoc per evidenti problemi di dps e nel corso della seconda settimana l’hotfix di Il’Gynoth ci ha costretti a rifare progress su un boss già killato. I try sono di fatto partiti domenica 9, nettamente in ritardo per una top 100. Siamo scivolati ulteriormente più in basso a causa di prestazioni insufficienti del raid e del tempo speso a provare con un setup che evidentemente non ci si addiceva. Sebbene la maggior parte delle gilde al mondo abbia eseguito il fight con 5 healer, la scelta di passare a 6 è stata per noi determinante in modo positivo, tant’è vero che nella prima serata siamo entrati nell’ultima fase più volte di tutti i giorni precedenti messi assieme e la kill è arrivata a metà serata dell’indomani.
Certamente il quit di un player come Lorgok non ha aiutato, ma posso assicurare che le cause principali sono le due descritte. Il post Cenarius è stato solo sollievo, sollievo per la fine di un incubo. In tutti i sensi!
Abbiamo appunto visto che due giocatori non compaiono più nella vostra gilda su WoW progress…nello specifico Lorgokz e Questecure: la perdita di questi due player che genere di ripercussioni avrà sul futuro degli aNc e come vi sentite per il prossimo tier?
S: Questecure è il nostro uomo di punta e confido tornerà in gilda anche perchè non ha mai smesso di dare il suo supporto, inoltre lo amiamo alla follia.
Lorgok è invece un dps che per quanto capace è rimpiazzabile, fosse stato un tank o un healer probabilmente avremmo fatto una brutta fine, come ho anche detto allo stesso Lorgok, avevo delle riserve sul riprenderlo in gilda, il patto se vogliamo chiamarlo così era che avrebbe tenuto un basso profilo.
Il risultato è stato che non solo non ha tenuto un basso profilo ma anzi è riuscito in poche settimane a farsi odiare da metà raid, mettendo becco su qualsiasi cosa, non rendendosi conto che per essere propositivi senza diventare fastidiosi bisogna avere modi discreti e compatibili al proprio ruolo in raid.
SD: Si tratta di quit dalle dinamiche estremamente differenti, di cui WoW progress non tiene traccia. Se da un lato abbiamo un capitolo chiuso, dall’altro troviamo un caso di faccende personali che andranno risolte in separata sede e non è bello rendere pubbliche, nel rispetto di tutti, anche se noto che ultimamente gli sproloqui si sprecano.
In generale perdere chi è comunemente ritenuto fondamentale o quantomeno parte integrante del gruppo è sgradevole, ma le ripercussioni non sono mai drastiche, n’è mai lo saranno. Proprio per questo motivo gli obiettivi in vista di Nighthold non cambiano. Anzi, con l’esperienza infelice di Emerald Nightmare ci sentiamo più sicuri, determinati e pronti a non ripetere alcune scelte e decisioni errate.
Sul fronte italiano abbiamo visto i Disband Confirmed provare a starvi dietro sui primi boss ma, almeno vedendo la situazione attuale, i DC sono stati superati da QL e BtB che sono arrivati molto arrembanti e contemporaneamente: non è la prima volta che vediamo una situazione del genere.
Perché, secondo voi, spesso le compagini italiane mancano di costanza?
S: Le gilde italiane sono molto delicate, normalmente tutti si credono i primi della classe e la colpa è sempre degli altri, un gruppo officers che si rispetti deve dare conto e mediare eventuali scelte fatte durante i raid, come ad esempio togliere dalla comp persone che non riescono a coprire il loro ruolo in modo decente etc.
Inoltre in certi casi quando la kill non arriva, soprattutto quando si raida molto le persone si demotivano e smettono, in altri casi invece vanno in altre gilde, se poi i problemi sono reali allora devi inventarti una soluzione rapidamente e se non lo fai rischi il disband.
SD: Bella domanda, avrei molto da scrivere ma cercherò di essere sintetico. In principio ogni qualsivoglia gilda è costituita da persone, perciò al loro interno sono spesso presenti piccoli problemi comunissimi anche nella vita dovuti ad atteggiamenti e comportamenti irrispettosi ed incoerenti con l’impegno preso – tengo a sottolineare questa espressione – nei confronti di tutti gli altri compagni. Sembra un dettaglio da poco, ma se alla base non si ha un gruppo coeso, soprattutto nel reparto con maggiori responsabilità dal punto di vista gestionale e decisionale, ossia quello officer, la skill del raid diventa un aspetto talmente secondario da risultare ininfluente nel raggiungimento di obiettivi.
A mio avviso, la mancanza di costanza è soltanto figlia di ciò. I quit e gli imprevisti sono ciclici e, per quanto costituiscano oggettivamente un impedimento, in un tale contesto si limitano ad essere di contorno.
Non sono a conoscenza di che cosa abbia realmente colpito i Disband Confirmed, ma avendo avuto a che fare con alcuni degli attuali membri in passato non mi stupirei se avessero avuto problemi di questa natura.
“Pve ed eSport…questi fattori sono caratterizzati da una notevole lentezza e “meccanicità”, qualità proibitive per risultare attraenti ai più nell’attuale concezione di eSport”
Cosa cambiereste al PvE di World of Warcrfat?
S: Il PVE di WOW è sempre lo stesso, i problemi che si incontrano non dipendono dal formato e la blizzard ha sempre e solo cambiato il numero di players necessari all’end game.
Legion ha esasperato il sistema di loot, rendendo randomica la vestizione di un personaggio, potenzialmente una persona potrebbe giocare per mesi e non vestirsi al meglio per puntare a essere inserito in un contesto di progress, viceversa chi ha la fortuna o il tempo può avere i leggendari bis e un equip 880 già dopo la prima settimana mythic, e la differenza è abissale.
In questo momento bisogna risolvere il problema dei leggendari, e fare 12 ore di mythic+ al giorno non è la soluzione.
SD: Come accennato poco fa il loot system di questa espansione è, a mio avviso, il primo aspetto da modificare o limitare per rendere il farm meno stressante e dipendente dalla casualità , così da rendere effettivamente l’idea di non star buttando 3 ore del proprio tempo in mythic+ completamente a caso. In secundis è oggettivamente necessario un miglior bilanciamento tra le classi. Per il resto trovo che il PvE su WoW allo stato attuale non abbia grossi difetti e chei cambiamenti necessari siano già stati effettuati in WoD.
Anzi, ammesso possa rientrare nella categoria PvE, gradirei assai se fosse rimosso il Looking for Raid, vero tumore di questo gioco dall’esatto momento in cui è stato implementato in Cataclysm. Evito di spiegare le numerosi ragioni dietro questa mia affermazione onde evitare di dilungarmi davvero eccessivamente.
Secondo il mio punto di vista, il PvE può sicuramente rientrare nella grande dinamica degli eSports perchè pur non essendoci uno scontro frontale tra due gruppi di persone c’è comunque una “gara di velocità” che richiede applicazione, dedizione, affiatamento tra i componenti della squadra: cosa ne pensate voi?
S: E’ senza dubbio un interpretazione corretta, è un gioco di squadra che non può prescindere da una preparazione che alle volte dura mesi, sotto c’è un lavoro non indifferente per cercare di spremere al meglio le capacità dei singoli e armonizzarle per ottenere il risultato, negli anni i maggiori problemi si sono avuti con singoli che si credevano + importanti del gruppo, con il risultato di affondare i propri compagni che insieme a loro sputavano sangue ogni sera, proprio per questo bisogna imparare a essere tolleranti e non innescare discussioni, inoltre serve qualcuno che tenga sotto controllo tutti questi aspetti durante il raid e un gruppo officer che organizzi le cose extra-raid.
SD: Sono d’accordo per gli stessi motivi, ma è altresì vero che tutti questi fattori sono caratterizzati da una notevole lentezza e “meccanicità”, qualità proibitive per risultare attraenti ai più nell’attuale concezione di eSport.
Se poteste proporci un torneo PvE da fare live…come vorreste che lo organizzassimo?
S: Per come è fatto il gioco non è possibile fare tornei, il progress mythic ha bisogno di tempi e concentrazione impossibili da conciliare con un evento live simile a quelli organizzati al Blizzcon, un progetto serio potrebbe essere coinvolgere streamers o membri di gilde famose in in video interviste per farne conoscere il lato nascosto.
Inoltre un botta e risposta in video è senz’altro un modo molto più naturale di rispondere a eventuali domande.
SD: Con “torneo PvE” mi tornano alla mente le live race delle gilde top che si sono viste anche a qualche Blizzcon. Credo che per mettere in competizione più gruppi all’interno di dungeon o raid questo format sia l’unico attuabile!
Nel prossimo tier, sarete ancora primi? Chi temete maggiormente dei vostri avversari italiani?
S: Abbiamo dimostrato in questo tier che il nostro peggior nemico siamo noi stessi, tutti i problemi avuti dipendono da problemi nati in seno alla gilda. Per quanto riguarda le altre gilde, il distacco è stato tale che non c’è stato un reale confronto, per questo il nostro obiettivo sarà quello di sempre: puntare al miglior risultato possibile e se ci si troverà a competere a livello italiano ben venga.
SD: Allo stato attuale non vedo avversari. I Quantum Leap dall’esterno mi sembrano in fase di ricostruzione dopo le difficoltà dello scorso tier, mentre i Back to Basics sono la sorpresa di questo tier perciò mi è difficile dare una valutazione. In ogni caso chi tra le due arriverà seconda verrà di conseguenza vista come la principale antagonista, ma da qui a Nighthold tutto può cambiare e chissà , magari anche i Disband Confirmed riusciranno a fare qualcosa di valido.
Ultima domanda/battuta…nel T20 vogliamo la Top100 mondiale: dovete farci la promessa che ci riuscirete e se questa cosa non dovesse succedere dovrete pagare pegno.
Potrete decidere il “cosa” ma il “chi” dovrà subire il vostro pegno lo decidiamo noi: il Pollo (Bertels, ndr).
Proposte sul cosa?
S: Sono d’accordo, vestiamo il pollo da pollo, con cresta piume e becco e facciamolo streammare così per una settimana, mmhmm ho già l’acquolina…
SD: Mi spiace, ma il Pollo non può subire nulla. Al massimo può far disbandare qualche gilda! (Nota della redazione: Skull ha ragione da vendere…vai Pollo, mostra alla community come sai “disbandare” le gilde con classe)!
Grazie per essere stati con noi ragazzi! Alla prossima e buona fortuna per il vostro futuro!!
S: Ancora grazie e speriamo di potervi stupire positivamente il prossimo tier!
SD: Grazie a voi, è stato un piacere partecipare a questa intervista.