Psyonix e la necessità di un anno zero. Parla il CEO dei Rogue!
Articolo completamente a cura di Luca Della, tradotto dall’articolo ufficiale che potete trovare qui.
Rocket League è un videogioco che sta vedendo il suo settore Esport crescere a dismisura. Nuovi team, multigaming, organizzazioni e sponsor si stanno interessando in questo gioco, alcune osservano, altre rischiano e scommettono sull’opera di Psyonix. Ma dietro la crescita, sotto gli occhi di tutti, è tutto rosa e fiori? Psyonix si è sempre mostrata come una casa di produzione molto legata al proprio prodotto, trattandolo come un figlio, ma allo stesso tempo è come una madre ancora giovane, insicura dei propri passi e di ciò che è giusto fare per far crescere al meglio la propria creatura.
L’amministratore delegato dei Rogue parla proprio di questo argomento in una intervista, citando luci ed ombre che, secondo lui, caratterizzano la crescita di questo gioco.
PREMESSE
Abbiamo sempre visto come, tra ogni stagione delle RLCS, le formazioni delle squadre cambiano, ma questa volta non sono stati solo i giocatori a trasferirsi, ma anche le organizzazioni a cambiare. Una di esse ha lasciato definitivamente la scena, un’altra sta cercando di vendere i propri giocatori, al contrario di altre che li hanno abbandonati al loro destino.
Tutto ciò non era però inaspettato. Secondo le fonti vicine agli organizzatori delle RLCS, attorno a novembre 2018 sono arrivate pesanti lamentele da parte delle organizzazioni riguardo alla mancanza di adeguati compensi e comunicazione tra Psyonix e giocatori. Alcune associazioni si sono poste delle domande riguardo il loro futuro negli esport, e alcune hanno preso la decisione di abbandonare le competizioni dopo gli ultimi tornei ed eventi.
Non ci sono però solo brutte notizie: recentemente TeamSoloMid ha firmato un contratto con WeDemGirlz per le prossime RLCS. Un’altra grande sorpresa viene dai Rogue, che hanno comprato i FlyQuest addirittura rafforzandoli con l’entrata di un nuovo giocatore, Kronovi, un dei più famosi nel panorama competitivo.
LA SCOMMESSA DI VILLAREAL
Nonostante quello che il CEO dei Rogue, Frank Villareal, descrive come un anno difficile per il gioco, egli crede moltissimo nelle potenzialità di Rocket League. Durante una recente intervista con Kevin Knoke, vicepresidente dei ReKTGlobal, Villareal parlò così a riguardo del suo ottimismo e delle sue scelte sul gioco: “Dopo le delusioni dell’ultima stagione, siamo pronti a cambiare”.
I Rogue, infatti, dopo la sesta stagione, sono stati retrocessi alle Rival Series.
“Vogliamo trovare un team che abbia già esperienza nelle RLCS, e che allo stesso tempo abbia le capacità di diventare un top team nordamericano. Ormai il livello di forza tra Europa e Nord America si è avvicinato, e grazie all’arrivo di grandi giocatori, quasi tutte le squadre sono migliorate. Stiamo cercando di trovare un team che possa arrivare a quel livello.”
I Rogue sono presenti su Rocket League già da un anno e mezzo ma, dal debutto ottimistico ed il sesto posto alle RLCS Season 3 nel marzo 2017, la squadra è solo peggiorata, stagione dopo stagione, nonostante i cambi di roster per evitare ciò.
Villareal ha così deciso di puntare con più decisione su Rocket League, trovando un accordo con i FlyQuest, il quale gli è fruttato due giocatori e un manager. Dato che i giocatori mantengono la loro posizione nel torneo, la squadra dei Rogue ha i requisiti necessari per la reintroduzione nelle RLCS. Come anticipato, il team ha aggiunto alla sua formazione Cameron “Kronovi” Bills, precedentemente ai G2 Esports, completando così il roster con uno dei più famosi ex-campioni delle RLCS. Con l’aggiunta di questo nome importante, Villareal spera di poter aumentare le aspettative e la fanbase dei Rogue e di Rocket League stesso.
LA REALTA’
Questi movimenti arrivano, però, in un momento precario per Rocket League. Come riportato, a novembre molte organizzazioni si sono riunite per chiedere alla Psyonix un piano preciso di come intendono affrontare la scena competitiva sul lungo termine, dato che le premesse sono incerte.
Le fonti di allora parlavano di alcune organizzazioni che avrebbero abbandonato la loro collaborazione con Psyonix durante la pausa, e così è accaduto: i FlyQuest hanno chiuso l’affare con i Rogue, Ghost Gaming è impegnata affinchè i propri giocatori trovino una nuova sistemazione, exceL non ha confermato il suo schieramento per la Rival Series, ed i compLexity gaming, dopo la retrocessione, non hanno ancore le idee chiare sul loro futuro, grazie anche al cambio del loro capitano, ora nei Mousesesport. Anche i Fnatic hanno purtroppo sciolto il loro team dopo essere stati retrocessi, promettendo di riguardare il loro coinvolgimento nella scena di Rocket League.
Villareal ha scelto di non rispondere alle domande sui retroscena con Psyonix per quanto riguarda i rapporti, ma continua a confermare il suo pensiero e quello dei Rogue sul potenziale futuro di Rocket League. Egli fa riferimento soprattutto alla facilità di avvicinarsi al gioco e alla sua capacità di intrattenimento, definendo Rocket League un gioco che “avrà sempre il suo posto”.
“Crediamo fortemente nel gioco.Rocket League ha avuto un 2018 difficile, penso sia giusto dire che non abbiamo avuto un numero sufficiente di tornei e di copertura rispetto alle nostre aspettative. Ma è uno dei giochi più accessibili ai nuovi giocatori e spettatori degli e-sport. Ha regole semplici e si capisce quasi immediatamente cosa succede. A noi piace investire in giochi che hanno il potenziale per portare nuovi spettatori agli e-sport.”
LA RISPOSTA DI PSYONIX
In mezzo alla polemica sollevata dalle organizzazioni, Psyonix ha annunciato un programma che introduce oggetti sponsorizzati in-game, in modo da dare parte del guadagno alle organizzazioni. Si vocifera che questo progetto possa partire alla fine delle prossime RLCS, che ancora non hanno una data stabilita, e durante gli annunci di novembre non c’è stata traccia di quali siano le organizzazioni coinvolte, quali item ne faranno parte e come verranno divisi i guadagni.
Villareal si è rifiutato di commentare i piani di Psyonix, ma ha confermato di aver osservato una reazione positiva da parte dei fan riguardo gli oggetti sponsorizzati in altri giochi, come Rainbow Six Siege, che ha un alto numero di oggetti collegati a varie organizzazioni tra cui Rogue, TeamLiquid, FaZeClan Immortals. Ogni organizzazione riceve circa il 30% dei guadagni dalla vendita dei propri oggetti,e inoltre, gli oggetti a marchio Ubisoft e Rainbow Pro League contribuiscono direttamente al montepremi dei tornei ufficiali.
“E’ sicuramente piacevole quando i produttori contattano le organizzazioni per creare dei prodotti sponsorizzati” dice Villareal. “Un gioco in cui abbiamo investito molto è Rainbow Six Siege, dove possiamo trovare ciondoli, mimetiche per armi e personaggi a tema Rogue. Abbiamo capito che per i fan, poter usare i nostri oggetti, sapendo anche che ci aiutano direttamente, aumenta il legame con il team.”
COSA CI ASPETTA
É appena iniziato il 2019, e la prossima RLCS non è ancora stata annunciata ufficialmente, anche se diverse novità interessanti sono state annunciate, tra cui la partecipazioni di due team sudamericani per la prima volta. Fortunatamente, il vuoto di questi mesi sarà riempito da diversi tornei, dal più recente WSOE vinto dagli F3, al primo dei quattro tornei del DreamHack, il Leipzing, anch’esso con 100mila dollari di premio. Inoltre, i recenti cambiamenti da parte dei Rogue hanno riscosso grande successo, chiamando a sè nuovi fan ed ed interesse nel gioco, nella speranza che il nuovo anno porti buoni risultati.
“Non sappiamo ancora molto su cosa faremo oltre i primi mesi del 2019, ma vi assicuro che inizieremo col botto” dice ancora Villareal. “Siamo molto felici ed eccitati dalla reazione degli utenti e dalle competizioni in arrivo. Anche sui social abbiamo avuto un riscontro enorme rispetto agli altri anni, e sembra che i fan di Rocket League siano impazienti quanto noi. Anche le nostre previsioni sulle visualizzazioni del WSOE si sono rivelate errate, in quanto già dalle fasi preliminari si è riscosso un enorme successo. Si può dire che quest’anno le cose sono partite bene per Rocket League.Ci piace rischiare e scommettere su giochi nuovi, che solitamente non hanno competizioni sponsorizzate per i primi anni, nè pensano ad averne. Ci piace metterci in gioco dove vediamo che c’è del potenziale inespresso, che può rapidamente sbocciare in una community forte. Noi continueremo ad assumerci questi rischi per cercare quei giochi che, con il loro potenziale, possono aumentare la scena e-sportiva mondiale.”
IN CONCLUSIONE
La visione di Villareal ci permette di capire meglio come sta crescendo questo gioco, sotto tutti gli aspetti. La stagione è iniziata al meglio, con le ottime visualizzazioni del WSOE4, ed un entusiasmo sopra le aspettative, che fanno ben sperare, insieme anche agli annunci di Psyonix relative ai suoi piani, e l’arrivo del tanto atteso cross-platform. Che sia l’anno zero per Rocket League?