xQc si apre con i suoi fan: “dei team mi hanno contattato per la Overwatch League”
“xQc” Langyel é sicuramente il giocatore più controverso nella breve storia della Overwatch League. Con ben due sospensioni alle spalle ed un team, i Dallas Fuel, che l’ha lasciato a casa, il canadese ha guadagnato molto seguito ma anche molti detrattori.
Molti hanno creduto che la sua carriera come giocatore professionista fosse finita dopo il rilascio dalla squadra texana, ma secondo Felix le cose non stanno così:
“Come ho detto oggi, ho già parlato con dei team per quanto riguarda la Season 2, ma alla fine credo starà a me decidere se voglio rientrare o meno. Anzi, [la decisione] potrebbe essere anche della Blizzard.”
Così come per quanto riguarda tutti gli altri movimenti di giocatori, anche in questo caso la Blizzard avrebbe l’ultima parola, ma non ci sono ragioni per rifiutare un nuovo ingresso di Lengyel nella League. Il giocatore non é mai stato bandito dalla scena professionistica, e tutte le sue punizioni sono state scontate con le modalità espresse dalla casa californiana.
Felix ha anche espresso la sua volontà di partecipare alla coppa del mondo come rappresentante della sua nazione, il Canada. Con la nazionale, l’anno scorso xQc ha anche vinto il premio Most Valuable Player ed ha aiutato il paese nordamericano a scalare la vetta, arrivando secondo solo alla Corea del Sud.
Le due sospensioni del giocatore, però, pesano ancora sul suo curriculum. La prima é sopraggiunta durante la Fase 1, appena dopo la sconfitta contro gli Houston Outlaws: dopo una provocazione scherzosa del tank avversario “Muma” Wilmot il canadese ha risposto durante una sua livestream in un modo ritenuto omofobico contro il giocatore apertamente gay degli Outlaws, e questo gesto gli é costato duemila dollari di multa e una sospensione, estesa poi dal team fino alla fine della prima fase di gioco.
La seconda sospensione é arrivata durante lo Stage 2, quando Langyel ha definito i caster dell’evento “cancri” e ha usato l’emote nota come TriHard7 in modo ritenuto discriminatorio, costandogli un ulteriore multa da quattromila dollari ed una sospensione per quattro match.
Dal giorno della sua estromissione dai Fuel, avvenuta poco dopo la seconda sospensione, xQc si é detto più interessato alla sua carriera come streamer che a quella di giocatore professionista, ma la scarsità di main tank di livello all’interno della League unita all’innegabile talento del ventiduenne canadese potrebbero valergli un nuovo biglietto per giocare da professionista. Sempre che riesca a tenere a freno la lingua.