Overwatch League recap: settimana 3, giornata 4
L’ultima giornata di questa terza settimana ha visto molti match a senso unico, che hanno portato grandi conferme (l’ottima forma dei team cinesi, la pericolosità dei Defiant e lo strapotere dei New York Excelsior) e amare delusioni (la crisi dei Valiant, l’ennesima sconfitta di Seoul). Andiamo dunque a vedere nel dettaglio cosa è successo in questa quarta giornata.
Boston Uprising 1 – Toronto Defiant 3
I Defiant annullano gli Uprising in tre delle quattro mappe mentre il team di Boston è completamente incapace di tenere a bada la potenza dei canadesi. La dominazione si vede già sulla prima mappa del match, Busan: qui i Defiant non lasciano nemmeno un centimetro di spazio alla formazione avversaria nemmeno quando vengono sottoposti ad una immensa pressione. Il primo punto va infatti ai Defiant dopo una lunga battaglia d’attrito tra le due composizioni GOATS, mentre nella parte del tempio nemmeno un Earthshatter che coglie impreparata la formazione canadese trova del seguito, e tutti i giocatori buttati a terra si rialzano senza nemmeno un graffio grazie alla magistrale prestazione di Neko con Zenyatta.
Hollywood non va molto meglio per la formazione di Boston, che nel suo attacco è abbastanza convinta, ma non riesce a sfondare la posizione difensiva dei Defiant, con Fusions che spesso si porta troppo avanti rispetto ai compagni, vanificando le possibilità di vittoria del proprio team. Durante l’attacco di Toronto, invece, Neko è sempre la star del match, raccogliendo eliminazioni a destra e a manca e chiamando i bersagli degli attacchi con grande precisione.
Su Anubis si vede la grande potenza che gli Uprising, quando sono in partita, possono sprigionare: Boston domina il primo attacco, colpendo a ripetizione gli avversari con intelligenza e costanza. Alla fine dell’attacco le kill sono meno di una decina per lato, ma si capisce benissimo l’impressionante talento della formazione degli Uprising. Anche i Defiant riescono a conquistare entrambi i punti durante il loro attacco in una maniera similmente impressionante, ma la vera prodezza arriva nel secondo round: qui gli Uprising non solo riescono di nuovo ad espugnare entrambi i punti dalle mani degli avversari (anche se con molta più fatica che nel primo scontro) ma la formazione di Boston riesce a fullholdare i canadesi senza lasciare loro nemmeno u tick del primo punto, bruciando così cinque lunghissimi minuti di timebank dei Defiant.
L’ultima mappa di questo match, Rialto, viene decisivamente vinta dai Defiant: durante il loro attacco i canadesi riescono ad isolare ripetutamente Aimgod e Fusions e, nonostante il carico non arrivi alla fine completa della mappa grazie alla prodezza del main tank degli Uprising, mancano pochi metri all’arrivo per il payload nerorosso. Durante la loro offensiva, invece, i giocatori di Boston vengono fermati per parecchio tempo nel percorso sul primo punto e tutto questo tempo perso impedisce loro, nonostante la cattura del checkpoint numero uno, di portare il carico anche solo vicino al punto di arrivo. Mappa e match vanno ai Defiant.
Hangzhou Spark 3 – Los Angeles Gladiators 1
Il match si apre su Nepal, e nonostante i Gladiators siano un osso duro, i cinesi dimostrano di avere maggior coordinazione nelle situazioni caotiche, il che permette loro di recuperare, dopo un iniziale 1 a 0 per i Gladiators, e vincere il game 2 a 1. Notevole soprattutto la performance di Guxue, che vedremo per la prima volta impiegato non solo nelle mappe Controllo.
Passiamo a Hollywood, dove gli Spark fanno un ottimo lavoro nel bloccare gli avversari nella conquista del primo punto, e successivamente nel rallentarli durante l’avanzata del payload. Soltanto quando i Gladiators riescono a neutralizzare l’operato di Guxue riescono ad avanzare con sicurezza, riuscendo a finire la mappa in overtime. A parti invertite, i Gladiators montano una difesa molto aggressiva, e riescono a loro volta a stallare per molto gli avversari sul primo punto. Nonostante gli Spark abbiano pochissimi fight a disposizione per avanzare, anch’essi riescono a raggiungere l’ultimo tratto, ma il tempo non è abbastanza per completare il percorso, che viene interrotto all’ultima curva da una caotica brawl da cui, alla fine, la spuntano i Gladiators.
Su Volskaya i Gladiators adottano una comp abbastanza insolita per la loro fase d’attacco, comprendente Widowmaker, Sombra e Hammond. Funziona alla grande sul primo punto, ma il punto B non viene concesso loro fino a che non tornano ad una formazione più tradizionale. Vediamo poi un po’ di crepe nella fase difensiva dei Gladiators. La difesa aggressiva messa in campo da questi ultimi, guidata da Winston, porta buoni risultati fino a che Roar non decide di strafare, lasciando agli avversari l’occasione di approfittarne, permettendo agli Spark di prendere entrambi i punti uno di seguito all’altro. IL secondo round di attacchi va anch’esso male per i Gladiators, che non riescono a prendere il punto A, mentre gli Spark continuano a prendere fiducia guidati dall’immenso Guxue. Ancora una volta Roar overextende, e basta un solo fight agli Spark per prendersi il punto A e il game.
Su Route 66 i Gladiators sono ormai allo sbando: i loro attacchi si infrangono come acqua sugli scogli, e agli Spark basta pochissimo per fare meglio degli avversari, e aggiudicarsi il game, e di conseguenza il match.
Los Angeles Valiant 1 – Guangzhou Charge 3
I Charge in questo match infieriscono sul cadavere di uno dei team più amati (e anche uno dei più temuti, in alcuni Stage) della prima stagione di Overwatch League. Si parte con Ilios, nella quale i Charge, nonostante qualche ritirata strategica che li porta a cedere qualche punto percentuale in favore dei Valiant, non perdono mai una vera e propria battaglia: questo team cinese, infatti, è famoso per le sue capacità di ingaggiare e disingaggiare nei momenti giusti. I Valiant quando si tratta di scontri a pieno titolo non riescono a scalfire la corazza dei Charge, e per buona misura Hotba si diletta “mangiando” ben tre Graviton avversarie solo su questa mappa.
King’s Row è una sfida molto particolare: sia Charge che Valiant sono estremamente aggressivi nei loro attacchi ed estremamente passivi nelle loro difese, ma tra i due team c’è una grande differenza: la capacità di ritirarsi strategicamente. I Charge, infatti, riescono ad uscire vincitori dalla battaglia grazie alla loro abilità di ritirarsi nei momenti opportuni, e nonostante i Valiant arrivino ad inseguire dei membri del team avversario fino al loro spawn guadagnando un enorme vantaggio in termini di distanza raggiunta alla fine sono proprio i cinesi a spuntatrla grazie ad una grande prestazione individuale da parte di tutti i membri del team.
I Valiant vengono definitivamente stoppati su Horizon, con la formazione di Guangzhou che tiene a bada i tentativi d’assalto sul secondo punto in maniera magistrale: nonostante il team di casa sia infatti capace di conquistare il 94% del CP finale della mappa, grazie alle prestazioni di Shu con Zenyatta e Hotba con D.Va prima e, per un breve momento, Reaper, gli attaccanti vengono a più riprese scalzati dal punto di controllo di questa mappa lunare. Durante l’attacco dei Charge i Valiant non sono nè incisivi nè coordinati, con Fate che si estende troppo immediatamente non appena la mappa inizia cedendo un importante vantaggio al team avversario. Izayaki muore sempre per primo nelle teamfight e questo dona ai Charge delle enormi opportunità potendo lottare senza tener conto delle Trascendence avversarie, e conquistare anche il secondo punto è un gioco da ragazzi.
Il punto della bandiera va ai Valiant su Rialto, che riescono in modo ottimo ad arrestare l’avanzata cinese nel primo punto grazie ad un superbo lavoro di divisione del team operato da Kuki e Space. Il primo attacco dei Valiant porta il carico quasi fino alla fine della mappa, ma nonostante i tentativi dei Charge si ripetano tentando di eguagliare il risultato dei Valiant il tempo che questi ultimi fanno sprecare al team cinese sul primo punto si rivela fondamentale per il risultato finale della mappa.
New York Excelsior 3 – Seoul Dynasty 1
Il big match della serata mette contro due team che hanno monopolizzato l’attenzione su di sé la scorsa stagione, per diverse ragioni. Il match ha inizio su Ilios, dominata 2 a 0 dagli Excelsior, che soprattutto nel secondo round risultano praticamente immortali, specialmente se parliamo di Mano e di Jjonakk. Partenza impressionante da parte del team più forte della League, che mostra subito chi comanda sullo stage.
La seconda mappa è Numbani, e i Dynasty adottano una anti- GOATS comp in attacco, che va a scontrarsi contro la Tracer di Nenne. Gli Excelsior continuano a sembrare di un altro pianeta, e concedono solo due tick sul punto A alle tigri di Seoul. I Dynasty però compiono l’impossibile, e non concedono neanche quelli agli avversari: difendendosi con le unghie e coni denti, mostrano che il crogiolo di talenti che è il loro roster può anche mettere la testa a posto e giocare da team.
Su Volskaya però la difesa degli Excelsior è solida come sempre, e neanche stavolta i Dynasty riescono a prendere il punto A. I coreani si ritrovano quindi a dover ripetere l’impresa del game precedente, ma un fulmine non cade mai due volte nello stesso punto. E ai NYXL basta prendere il 33% del punto A per aggiudicarsi la mappa.
Su Dorado la determinazione di Seoul inizia a crollare, e gli Excelsior tagliano la difesa avversaria come burro, grazie alla loro abilità di separare i membri dei Dynasty e isolarli. Una strenua resistenza da parte dei coreani si vede soltanto nell’ultimo tratto, ma gli Excelsior riescono prendere anche l’ultimo checkpoint in overtime. Ancora una volta in difesa i NYXL non concedono neanche un punto, assicurandosi così la vittoria finale per 3 a 1.
Replica
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