“NERFA QUESTO!” Impressioni a caldo su D.va!
I nuovi eroi presentati al Blizzcon sono comparsi in Beta solo da poche ore e già il loro impatto si è fatto sentire non poco. Quanto il loro apporto inciderà sulle strategie è troppo presto per dirlo, certo è che tutti e tre richiedono un approccio al gioco MOLTO particolare e specifico.
Dopo aver passato una buona mezza giornata a provare D.va (clicca qui per l’approfondimento), mi sento di poter condividere con voi qualche considerazione su questa incredibile e decisamente folle tank. Partiamo da un presupposto: con D.va le parole chiave sono due: mobilità e sopravvivenza.
Una volta cominciato a comprendere i suoi punti di forza, uccidervi sarà molto, molto difficile. Sfruttando queste caratteristiche, potrete partecipare attivamente alle kill in maniera molto più costante ed efficacie di altri tank. Aggiungete a questo scenario una delle ulti più devastanti del gioco e otterrete il mix fenomenale di danni, continua pressione sul nemico e resilienza che è D.va.
Partiamo da una brevissima analisi delle abilità della nostra campionessa di Starcraft trasformatasi in pilota di robottoni rosa shocking (si, credo che prima del Blizzcon se avessi letto una frase del genere avrei reagito con un grosso: “WTF”!). Come ormai saprete, D.va possiede un’abilità passiva che la espelle dall’abitacolo del suo mech quando questo viene distrutto. A quel punto potrà combattere con una pistola fin quando l’indicatore della ulti sarà pieno, permettendole di rientrare nel robot.
Da notare che questo indicatore sale con il tempo, oltre che con i danni fatti e subiti. In ogni caso, il consiglio è di mantenere una certa cautela quando si è appiedati e colpire da media distanza, anche perché la pistola zitta zitta fa dei signori danni se ben utilizzata. Cercate inoltre di non morire in mezzo a una mischia, perché sarete preda facile del nemico una volta fuori dal mech. Ora, come molti suoi colleghi tank, anche D.va ha una skill di tipo barriera.
In confronto agli equivalenti di eroi come Reinhardt e Winston, però, matrice difensiva è decisamente meno efficace nel bloccare gli attacchi e proteggere i compagni, a causa della sua durata brevissima e del cooldown elevato. Personalmente, l’ho trovata molto utile per guadagnare tempo, usata ad esempio in combo con i muri di ghiaccio di Mei, oppure per salvarsi da una situazione di inferiorità contro eroi particolarmente potenti e/o cecchini.
La verità è che D.va è fenomenale come tank più per la sua capacità di danneggiare in maniera continua ogni assalitore con i suoi cannoni e di sopravvivere a lungo grazie all’ovviamente lunga barra della salute, che alla sua abilità di fermare i colpi in arrivo. Passiamo ora alla skill che davvero vi caverà da situazioni apparentemente senza via d’uscita: i retrorazzi.
Oltre ad essere terribilmente divertenti da usare, sono in grado di fare essenzialmente tre cose: farvi allontanare in qualsiasi direzione da un pericolo, permettervi di inseguire un nemico con estrema facilità e, in ultimo, creare una combo devastante con la vostra ulti. Infatti, autodistruzione è un colpo di potenza inaudita soprattutto se usato su un obiettivo sensibile, come un bel mucchio di nemici di scorta a un convoglio. Se sparate i vostri retrorazzi verso il suddetto mucchio subito prima di utilizzare la ulti, il vostro robot si trasformerà in una bomba atomica volante che esploderà pochi secondi dopo in mezzo ai nemici.
Personalmente, sono arrivato a fare una quadrupla kill per due volte in una mattina con questa manovra e la trovo uno dei colpi più divertenti e goduriosi da usare in Overwatch al momento. Attenzione perché una volta fuori dal mech dovrete mettervi al riparo per non finire uccisi anche voi! Ci sarebbe ancora molto da dire, ma lo spazio scarseggia! Nei prossimi giorni troverò il modo di parlarvi ancora della pro-player più pazza di Overwatch (si, è una minaccia!).
Speriamo che nel frattempo la Blizzard non la prenda alla lettera nerfando autodistruzione!