Le Carte di Hearthstone: Vol’Jin
Bentornati ad una nuova puntata di “Le Carte di Hearthstone“. In questa puntata parleremo della nuova leggendaria del Prete introdotta con l’espansione “Goblin vs Gnomi”, Vol’jin!
Lo Shadow Hunter (cacciatore oscuro) Vol’jin è l’attuale capoguerra dell’Orda e capo della tribù dei Lanciascura (Darkspear).
La sua storia e quella della sua tribù iniziano in un piccola catena di isole nella Valle di Rovotorto (Stranglethorn Vale) sotto la guida del maestro, nonché padre, di Vol’jin, il potente Witch-Doctor Sen’jin.
In questo periodo il “clan” troll era sotto costante tensione derivante dalle numerose invasioni di Murloc, ed in seguito ad una tremenda invasione da parte degli umani si ritrovarono decimati.
Solo con l’aiuto di Thrall (capoguerra al tempo) e degli orchi, i troll rimasti riuscirono a salvarsi ma tra le vittime si contava anche il capotribù Sen’jin, il ché portò alla successione per diritto di Vol’jin al comando dei Lansciascura. In debito con il capoguerra per averli salvati, Vol’jin giurò fedeltà e servizio all’Orda in nome della tribù.
Dopo che Thrall e i suoi se ne andarono, anche la tribù abbandonò la valle e salpò per il continente di Kalimdor dove si stabilì alle Isole Echo, lungo la costa orientale di Durotar.
Purtroppo per Vol’jin e i suoi le minacce non erano cessate; si ritrovarono in poco tempo attaccati dalla flotta del grand’ammiraglio dell’alleanza Daelin Proudmoore, padre di Jaina, e furono costretti ad evacuare le Isole Echo con l’aiuto Rexxar, Rokhan e Chen Stormstout. Durante questa battaglia Vol’jin mise la sua saggezza a disposizione dell’Orda e offrì consiglio a Rexxar e Rokhan nelle azioni da compiere sino all’agognata vittoria.
Nuovamente i Lansciascura potettero tornare sulle proprio isole ma una nuova ed ennesima minaccia si presentò e questa volta era interna. Zalazane era membro della tribù e miglior amico di Vol’jin sin da quando entrambi erano piccoli. Egli venne portato alla pazzia dal proprio potere ed inizio ad utilizzare magia voodoo per controllare le menti degli altri membri della tribù, in modo che lo servissero.
Vedendo la propria tribù pian piano cedere al controllo di Zalazane, Vol’jin decise di abbandonare nuovamente le isole assieme ai troll incolumi rimasti e rifugiarsi sulla costa di Durotar, dove fondò il Villaggio Sen’jin, luogo dal quale organizzare un contrattacco per riprendersi le Isole e liberare i troll sotto il controllo del nemico. I servigi di Vol’jin però furono richiesti ad Orgrimmar dal capoguerra Thrall, dovette così lasciare la missione di riconquista a Gadrin, uno dei suoi migliori consiglieri.
Durante il periodo che vide Vol’jin impegnato al servizio dell’Orda ad Orgrimmar, furono numerosi i tentavi di riconquista delle Isole Echo ma nessuno si rivelò efficace, fino a che non fu proprio Vol’jin stesso che, con l’aiuto di un’armata di orchi (e soprattutto con l’aiuto dei loa), riuscì a sconfiggere Zalazane a riprendersi le proprio isole.
Durante gli eventi del cataclisma, lo Shadow-Hunter prestava ancora servizio ad Orgrimmar, ma ad un nuovo capoguerra, Garrosh Hellscream, nominato da Thrall. Tra i due non scorrevano buoni rapporti in quanto Vol’jin riteneva Garrosh non degno del ruolo, mentre quest’ultimo considerava i Troll una razza inferiore, non meritevole dell’Orda. Questo portò alla dipartita di Vol’jin da Orgrimmar verso casa, facendogli considerare seriamente se ritirare la tribù dall’Orda, nonostante sapesse che non era la mossa migliore.
La tensione che vi era tra i due si amplificò ancor di più durante l’invasione del continente di Pandaria quando la crescente brama di potere e conquista di Garrosh portò l’Orda a compiere atti meschini che andavano contro i principi di essa. Vol’jin tentò un’ultima volta di far ragionare il capoguerra ma la discussione non portò a niente di buono, anzi portò al tentato assassinio verso il troll da parte di un sicario, mandato da Garrosh stesso. Il crescente malumore nelle altre razze Orda sommate a questo evento portarono agli eventi della rivoluzione, capeggiata proprio da Vol’jin che era sopravissuto. Insieme a Thrall, Lor’themar, Sylvanas, Baine e alle forze dell’Alleanza, questa volta alleate (scusate il gioco di parole), le forze della rivoluzione marciarono su Orgrimmar, dalla quale erano oramai state esiliate tutte le razze tranne gli orchi e pochi goblin, per liberare l’Orda dal comando di Garrosh e fermare la sua follia. Gli eventi dell'”Assedio di Orgrimmar” si conclusero con la prigionia di Garrosh e il posto vacante di capoguerra venne preso proprio da Vol’jin, nominato da Thrall e gli altri leader dell’Orda.
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Passando all’effetiva carta, essa è considerata un’ottima leggendaria ed è oramai quasi un auto-include inogni mazzo prete. Il suo grido di battaglia è unico e permette di cambiare la vita di Vol’jin con quella di un altro minion, permettendo dei trade favorevoli e combo efficaci (Vol’jin + Holy Smite per esempio). Questa carta da sola ha completamente rivoluzionato il match-up più difficile per il prete, che era Handlock, rendendolo molto più equo ed in generale ha smussato la curva di mana del prete.