Cosa fare in caso di “Tilt” mentre si gioca ad Hearthstone
Bentrovati, players di tutta la Locanda!
In questa guida (tradotta dalla versione originale, di cui potete trovare il link alla fine dell’articolo) vi andremo a parlare di uno degli aspetti più trascurati ma, al contempo, cruciali di tutto il gioco di Hearthstone; avvicinate la vostra sedia, quindi, e tenete stretto il vostro boccale, perché oggi vi parleremo del Tilt.
Ma esattamente, che cosa significa Tilt?
“Tiltare” significa perdere la capacità di mantenere il proprio equilibrio mentale, ed in un gioco dove il fattore chiave risulta essere prendere delle decisioni, mantenere il controllo risulta essere di vitale importanza per avere successo.
In questa guida Stefan “Devt” Kreutz (Editore di GosuGamers.net) ci fornisce un’analisi su quali siano le cause principali del Tilt in Hearthstone e come possiamo giocarci attorno per migliorare il nostro gioco.
Prima di scendere nello specifico, Stefan ci racconta la sua esperienza personale su sé stesso e su come sia riuscito a raggiungere il Rank Legend nella stagione 13.
“Ho iniziato a giocare ad Hearthstone dalla versione Beta e dopo aver raggiunto il Rank di Master 3-stelle (il Rank più alto del tempo), dopo il rilascio ufficiale, ero solo lontano una stella dal Rank 1 (e quindi lontano solo sei stelle per Legend) nella stagione inaugurale. Con quasi una settimana fino alla fine della stagione e in un momento in cui la maggior parte dei player non aveva ancora assorbito a pieno le complessità del nostro gioco preferito, raggiungere Legend sarebbe stato una sciocchezza, giusto?
Purtroppo, però, mi sono fermato solamente perché ho avuto una brutta serie di sconfitte che mi fece ripiombare a Rank 3 e che distrusse la mia motivazione per il resto del mese.
Nonostante giocassi abbastanza bene da raggiungere facilmente Rank 3-5 mese dopo mese, mi ci sarebbe voluto un annetto per riuscire a raggiungere il Rank Legend; e questo, unicamente perché spesso getto la spugna una volta che raggiungo un “muro” e comincio a perdere più partite in una volta.
Ma quindi cosa era successo in realtà? Cosa è stato ciò che mi ha fatto dubitare delle mie stesse abilità e che comprometteva la mia competitività come giocatore?
Ad un certo punto, la risposta a queste domande fu chiara: si trattava del “tilt”. Il Tilt che porta a prendere decisioni sbagliate, che a loro volta portano a perdere le partite e che porta ad andare ancor maggiormente in tilt.
Alla fine, con l’aspettativa di perdere in ogni caso la partita successiva, mi sono ritirato dalla ladder per un po’ per rompere il circolo vizioso di sconfitte che mi faceva sentire sempre peggio. Fu solo fino ad un anno dopo che mi sedetti, pensai a lungo riguardo al mio stile di gioco e feci la scalata finale (che si rivelò sorprendentemente facile) fino al Rank Legend per la prima volta. “
Il Tilt, quindi, è sia la causa che il risultato del giocare male; è la causa e il risultato delle cattive decisioni che prendiamo e, cosa ancor più importante, è sia la causa che l’effetto di non riuscire a godersi a pieno il gioco. In questa guida scopriremo come:
1) identificare il Tilt;
2) capire come esso influisce sui nostri risultati;
3) come minimizzarlo o persino eliminarlo dal nostro stile di gioco.
È importante sottolineare che, nonostante nella guida verranno portate a esempio molte situazioni che troveremo in ladder, il Tilt sia un fenomeno frequente anche nei tornei, con l’unica differenza che, in questo frangente, non saremo più noi a perdere in competitività, ma sarà il nostro avversario che capitalizzerà i nostri errori derivanti dal nostro stato di Tilt.
Identificare il Tilt sembrerebbe una cosa piuttosto semplice; smettiamo di giocare non appena ci rendiamo conto di non esprimere il nostro stile gioco al massimo, giusto?
Tuttavia, il Tilt non si annuncia da solo o avviene facendo il botto (anche se alcune volte succede). Più spesso di quanto ci aspetteremmo, il Tilt entra nel nostro gioco in maniera molto graduale, facendocelo accettare quasi come una parte del nostro normale stile di gioco. Pensieri come “Sapevo che avrebbe avuto quella carta” oppure “Chiaramente mi trovo ad affrontare la classe che countera il mio mazzo” e simili, sono i primi indicatori che le nostre emozioni stanno prendendo il sopravvento sulla nostra razionalità. La partita comincia a sembrarci scorretta, quasi predeterminata (qualcuno ha presente i colpi perfetti del Lanciatore di Coltelli?) o comunque indirizzata a favore del nostro avversario. Il fatto è che Hearthstone è un gioco che, con la sua componente randomica, può portare facilmente un giocatore a subire il Tilt in quanto gli esseri umani sono (sfortunatamente) molto bravi a vedere degli schemi predeterminati dove invece non c’è nulla; un po’ come quando perdiamo tre lanci di moneta di seguito e diamo per assunto che perderemo anche il prossimo e questo modo di pensare, contrariamente alla nostra coscienza razionale, rappresenta il Tilt nella sua forma più pura. Una volta che saremo in grado di identificare questi particolari momenti, saremo sulla buona strada per identificare cosa ci manda esattamente in tilt.
Come promesso, dobbiamo capire come ridurre il Tilt ed ecco qui la prima regola:
“Identifica la vera casualità per poi accettarla”
Questo significa capire quando il risultato di un’azione non è influenzata dalle nostre decisioni (o quelle del nostro avversario) e il fattore randomico di Hearthstone ci ricorda attivamente di questo aspetto.
La “vera” casualità, ad esempio, può essere rappresentata dal nostro avversario che lancia la magia Missili Arcani; oltre che ridurre i potenziali target della magia prima di castarla, dobbiamo capire che il nostro avversario non ha il controllo sulla distribuzione dei danni. Se accade che il nostro avversario riesca “perfettamente” ad eliminare i nostri 2-3 servitori, questa è stata solo una botta fortuna. Nessuna predeterminazione, nessuna abilità, solo fortuna.
Se il nostro avversario Guerriero, ad esempio, ha tenuto tutte le carte senza cambiarne una dall’inizio della partita e si ritrova l’Ascia Ardente in mano (come sempre), questa non è “vera” casualità e potremmo potenzialmente utilizzare le informazioni che il gioco ci ha fornito per giocarci attorno. Il classico “Chiaramente doveva avere l’Ascia Ardente” non ci aiuterà e non sarà corretto nei confronti del nostro avversario; questo perché il nostro avversario ne ha inserite (molto probabilmente) due copie nel suo mazzo, il che significa che abbia buone probabilità di iniziare con una di esse se non ha neanche avuto necessità di cambiare una carta dalla sua mano iniziale. Se facessimo attenzione a questo genere di cose potremmo sfruttarle a nostro vantaggio e non ci ritroveremmo in tilt.
Quindi cerchiamo di pensare attivamente alla casualità e categorizziamola in quella vera e quella falsa (stiamo parlando di quegli effetti randomici che noi possiamo alterare o attorno ai quali possiamo giocare) per rimanere calmi e giocare nella maniera migliore.
Ma torniamo ad identificare il Tilt. Una delle maniere con cui si può identificare il Tilt consiste nel pensare se ci interessi chr qualcuno ci specti o addirittura se stessimo facendo uno streaming in quel momento. Probabilmente capiremmo che noi giochiamo diversamente quando qualcun altro ci guarda o ancora diversamente quando qualcuno può guardare e sentire ogni nostra reazione. Così, ogni volta che capiamo che non vorremmo nessuno attorno a noi, spesso è perché inconsciamente sappiamo che stiamo giocando male o perché siamo troppo negativi e reagiamo male ad alcune situazioni di gioco. In questi casi dovremmo capire di essere in tilt e chiudere la sessione.
Quando poc’anzi dicevamo che il Tilt è difficile da identificare, si intendeva che fosse difficile da identificare per noi; un osservatore esterno capirebbe molto velocemente che noi siamo in tilt, che stiamo giocando in maniera sub-ottimale e potrebbe persino incominciare ad interrogarsi su questo. Quindi, il pensiero “Se qualcuno mi guardasse giocare così, penserebbe che sto giocando male?”, per quanto semplice possa sembrare, potrebbe aiutarci a capire quando siamo effettivamente in tilt. Di conseguenza, giocare come se qualcuno ci stesse guardando, è un modo per fronteggiare il Tilt.
Come molti streamers affermano, il nostro gameplay migliora moltissimo se spieghiamo cosa stiamo facendo in quanto ci costringe a pensare due volte alle nostre azioni invece che giocare col pilota automatico. Ovviamente non stiamo dicendo che dobbiamo parlare col nostro muro (forse avete un gatto?), ma riflettere sulle nostre giocate ha il beneficio sia di migliorare il nostro stile di gioco, sia di mantenere il nostro equilibrio.
Sinora siamo scesi nel dettaglio circa gli effetti del Tilt negativo, ma bisogna sottolineare anche come si possa ricadere anche nel cosiddetto Tilt positivo. Le cose vanno come dovrebbero, vinciamo ogni lancio di moneta, ci capitano matchups contro mazzi che counteriamo facilmente per tutta la sessione e vinciamo per disconnessione l’unica partita che stavamo per perdere. La vita è bella, Hearthstone è divertente e noi siamo dei grandi trionfatori. Proprio come per la sensazione che proviamo quando perdiamo molti game immeritatamente, anche vincere troppo ci può mandare in tilt.
Infatti saremo portati a pensare meno al nostro stile di gioco, cominceremo a pushare il board finendo con overextendere (perché siamo in serie di vittorie e abbiamo battuto gli ultimi cinque avversari al turno 6) oppure smetteremo di giocare attorno alle minacce nemiche che rischiamo di subire, proprio come la sopracitata Ascia Ardente.
Il Tilt positivo è ancora più difficile da identificare perché ci fa sentire così dannatamente bene! Il rovescio della medaglia, però, è che stiamo giocando male come se fossimo in preda ad un Tilt negativo e quindi risulta necessario calmarsi per poter giocare di nuovo in maniera corretta. Chiaramente non stiamo dicendo di non divertirsi con Hearthstone ma, se si vuole avere successo, capire quando siamo troppo fortunati è una delle abilità fondamentali da mettere a fuoco.
Ora sappiamo perché il Tilt sia un fattore negativo per il nostro stile di gioco e come identificarlo. Il prossimo step logico, quindi, è tentate di ridurre il Tilt. Meglio non utilizzare la parola “eliminare” in riferimento al Tilt, in quanto può risultare praticamente impossibile.
Prima di procedere, sfortunatamente, dobbiamo fare un incipit: nessun suggerimento potrà rimuovere le probabilità di andare in tilt e non c’è nulla che funziona per tutti!
Questi sono dei suggerimenti che per l’autore della guida hanno funzionato (come per alcune persone con cui ha condiviso questi suggerimenti) e che anche se non dovessero funzionare e diminuire la nostra probabilità di andare in tilt, uniti alle situazioni descritte nella guida, ci potrebbero aiutare a trovare una soluzione soggettiva. Quindi vi invitiamo a condividere nei commenti i vostri metodi personali.
-
Prima di qualunque altra cosa: programmiamo a parte il tempo di gioco
Sta a significare che è più conveniente iniziare le nostre sessioni con un obiettivo e sapendo esattamente quanto tempo vogliamo investire in questa sessione (parleremo di quando interrompere una sessione più avanti). Cerchiamo di minimizzare le distrazioni e focalizziamoci sia sul nostro stile di gioco che su quello dei nostri avversari: quanto ci stanno mettendo per giocare le loro carte, cosa potrebbero avere in mano, quali carte potrebbe contenere il resto del loro mazzo ecc.
Tentiamo di focalizzarci sul gioco il più che possiamo e tentiamo di ottenere più informazioni possibili che ci vengono offerte dal gioco stesso e dal nostro avversario. Ora molti di voi criticheranno questo suggerimento sostenendo che guardare un programma in TV o navigare su internet possa essere d’aiuto per loro (specialmente quando il nostro avversario arriva fino alla corda), ma meno tempo dedichiamo alle nostre valutazioni e più saremo propensi ad assecondare i nostri istinti e andare in pilota automatico, finendo col giocare in maniera più intuitiva che razionale. Mentre tutto ciò potrebbe sembrarci una cosa buona, portandoci a prendere “buone” decisioni, come abbiamo imparato non sempre esse potrebbero essere delle mosse nel nostro pieno interesse.
Inoltre, una cosa da non tralasciare è che, focalizzandosi solamente su Hearthstone, abbiamo più facilità a renderci conto del momento in cui non ci si sta più divertendo.
-
Conteggiamo in sconfitte, non in vittorie
Molta gente cerca di scalare la ladder pensando: “Se guadagno 5 stelle ogni giorno, raggiungerò Legend nell’arco di tre settimane”, oppure cercano di vincere un certo numero di partite al giorno.
Mentre tutto ciò è corretto da un punto di vista matematico, questo metodo implica che subiremo una sensazione di frustrazione nel momento in cui non riusciremo a raggiungere il numero di vittorie che ci siamo prefissati o quando non faremo altro che fare su e giù in ladder per lunghi periodi di tempo.
Invece di fare in questa maniera, è meglio stimare quante sconfitte ci servono per raggiungere Legend. Proprio così! Avete capito bene.
Risulta, infatti, che cinque sconfitte al giorno (pari a 150 sconfitte al mese) ci potrebbero mettere in una situazione di 250 vittorie contro 150 sconfitte, che equivale al 62,5% di win rate, il quale dovrebbe essere sufficiente per raggiungere Legend ogni mese.
Ora promettiamoci di perdere cinque partite al giorno fino ad arrivare a Legend, in maniera tale da avere un doppio effetto: 1) minimizzare la paura di perdere (in quanto si accettano le sconfitte come parte della scalata); 2) ottenere un motivo per cui battersi anche quando si attraversa una brutta giornata.
Se si perdono tre delle nostre cinque partite, sapremo che dovremo solo perderne altre due per portare a termine il nostro lavoro giornaliero, il che ci porta a tranquillizarci in quanto si pone un limite alla frustrazione derivante dal gioco che non sta andando come vorremmo noi.
Conteggiare le sconfitte invece delle vittorie, porta ad un approccio al gioco più positivo, mantenendo lontano il rischio di andare in tilt.
-
Teniamo traccia delle nostre grandi vittorie e dei matchups sfavorevoli che vinciamo
Lí per lì può sembrare una cosa semplice, ma quando ci chiedono delle nostre partite più memorabili, molti di noi finiranno col citare sconfitte schiaccianti e sconfitte che sembravano ingiuste o predeterminate sin dall’inizio (vedi sopra).
Ogniqualvolta ci prepariamo per scalare la ladder o per un torneo, facciamo uno sforzo per ricordare le partite dove siamo potuti essere noi la causa di un Tilt; quelle partite che vinciamo con pochi click, poche scelte e che si concludono in pochi minuti o quelle partite in cui il nostro avversario ha pescato una mano iniziale orribile e finisce col perdere anche con il 65% di probabilità di vincere in quel matchup.
Nonostante l’uso dei deck tracker per tenere traccia di questi dati, è consigliabile prendere nota e/o fare screenshots di questo genere di grandi anomalie solo per ricordare a noi stessi che non sono sempre i nostri avversari ad essere fortunati alle volte.
Tenere traccia delle volte in cui vinciamo contro un mazzo che countera il nostro ci aiuterà anche a ridurre la frustrazione quando ci troviamo più volte di fila ad affrontare i nostri counter: sapremo (e ci ricorderemo) di averli già battuti prima e quindi saremo coscienti di poterli battere ancora!
Proprio come per il conteggio delle sconfitte, porre maggiore enfasi sulle volte in cui siamo stati fortunati è una maniera semplice per lavorare su sé stessi e raggiungere migliori risultati in prospettiva.
Concludendo, il Tilt non può essere totalmente eliminato, ma si può affrontare e gestire. Se poniamo attenzione alle nostre partite e capiamo cosa ci fa andare in tilt, il nostro rischio di tiltare, e con questo anche i nostri risultati, dovrebbero migliorare sensibilmente. Infine è strettamente consigliato di mantenere alto il nostro buon umore durante quelle partite nelle quali possa sembrare che il match sia già predeterminato. E chi lo sa, forse questo piccolo miglioramento sarà quel quid in più che vi permetterà di raggiungere il Rank Legend o vincere il vostro prossimo torneo.
Augurandoci che questa guida risulti utile per migliorare il vostro stile di gioco, vi diamo appuntamento alla prossima guida.
Fonte: http://www.gosugamers.net/hearthstone/features/41288-how-to-deal-with-tilt-in-hearthstone