Microsoft firma anche con Nvidia, e sui social Activision dedica un “meme d’avvertimento” a Sony

Microsoft firma anche con Nvidia, e sui social Activision dedica un “meme d’avvertimento” a Sony

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Dopo il raggiungimento di un accordo decennale con i giapponesi di Nintendo, Microsoft riesce a portare a casa un’altra importante firma da parte di una delle aziende più importanti di tutto il settore.

Il gigante di Redmond ha infatti ottenuto un’altra partnership decennale, questa volta con il colosso del tech Nvidia.

Come noto Nvidia ha a disposizione il servizio in abbonamento “GeForce Now“, grazie al quale i giocatori, sfruttando direttamente i PC dotati di scheda video RTX, possono divertirsi sui titoli anche da altri dispositivi come Mac, TV, dispositivi Android, iPhone e iPad.

Il 21 febbraio, Microsoft e Nvidia hanno annunciato un nuovo accordo di gioco, aggiungendo potenzialmente titoli Activision Blizzard al servizio in abbonamento.

Grazie al raggiungimento di questo accordo, molto presto potremo disporre di titoli come Call of Duty godendo anche di questo servizio “aggiuntivo”.

Perchè per Microsoft questi accordi (Nvidia e Nintendo) sono essenziali? 

Come riferito dallo stesso Presidente di Microsoft Brad Smith, e dal CEO di Microsoft Gaming Phil Spencer, queste partnership dimostrano la volontà da parte del team di Xbox di migliorare l’offerta per i giocatori, e di voler contribuire alla crescita di tutto il settore legato al gaming.

In questo modo, Microsoft vuole dimostrare ai vari organi di controllo europei e nordamericani, che la sua acquisizione di Activision Blizzard non rappresenterà una minaccia per il settore dei videogiochi; quanto più una vera e propria opportunità.

Activision “stuzzica” Sony sui social: “vi state mettendo da soli i bastoni fra le ruote”

Non è mancata poi anche una frecciatina social indirizzata a Sony da parte di Activision, che potrebbe però in realtà nascondere un avvertimento per l’azienda giapponese…

Nel meme sembra infatti che Activision (e quindi Microsoft, ndr) stia “suggerendo” a Sony di accettare la partnership decennale che è stata proposta anche a loro; in questo modo non correrebbero il rischio di “restare senza i titoli di Call of Duty” su PlayStation.

Questo potrebbe potenzialmente accadere in una singola circostanza… Sony non dovrebbe accettare la partnership decennale, ed al contempo i vari Antitrust dovrebbero approvare l’acquisizione di Activision da parte di Microsoft. Sarebbe lo scenario peggiore per Sony, perché Microsoft non avrebbe più alcun ragionevole motivo per rendere disponibili anche su PlayStation i suoi titoli.

La “frecciatina” in ogni caso giunge direttamente dai piani altissimi di Microsoft, visto che il meme è stato pubblicato dall’account della CCO di Activision Blizzard, Lulu Cheng Meservey

Non appena saranno disponibili nuovi aggiornamenti in merito alla faccenda, non esiteremo a riportarli qui su Powned.

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I leak su Call of Duty 2026 e 2027 inaccurati: Tom Henderson “smonta” le teorie dei colleghi

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14/05/2024 20:19 di Marco "Stak" Cresta
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Nel corso degli ultimi giorni all’interno della community di Call of Duty si è parlato tantissimo dei titoli in arrivo per il franchise nel 2026 e nel 2027, grazie a dei presunti leak svelati da alcuni data miner su X.

Secondo questi infatti, sarebbero stati trovati dei file di Call of Duty chiamati “Anvil” e “Devilwood“, apparentemente riferiti a dei veri e propri nuovi progetti. Stando a quanto riportato dai leaker, Anvil sarebbe un titolo sviluppato da Infinity Ward e basato sul celebre Call of Duty: Ghosts.

Devilwood sarebbe invece un titolo di Sledgehammer, incentrato e basato interamente sulla storia di Advanced Warfare.

Nonostante sia già noto che Infinity Ward lavorerà sul CoD 2026, e che Sledgehammer si occuperà di quello del 2027, il noto leaker ed insider Tom Henderson ha bollato come “improbabili” e “del tutto inventate” queste teorie.

Tom Henderson sui Leak di Call of Duty 2026 e 2027: “inattendibili ed imprecisi”

Dopo l’intervento di Tom, gli stessi leaker hanno effettivamente riconosciuto di aver diffuso delle notizie “inesatte” e “poco accurate”, scusandosi con tutti gli appassionati per l’accaduto.

A questo punto, possiamo quindi bollare come “fake” tutte le voci e le teorie sui progetti “Anvil” e “Devilwood”. In attesa ovviamente di scoprire nuovi leak accurati ed autentici relativi al futuro di Call of Duty.

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27 milioni di report inviati dai giocatori XBOX: meno del 10% sono “veri e legit”

27 milioni di report inviati dai giocatori XBOX: meno del 10% sono “veri e legit”

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14/05/2024 20:19 di Marco "Stak" Cresta
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Attraverso l’ultimo aggiornamento del documento Xbox Transparency Report, Microsoft ha svelato alcune interessantissime informazioni che riguardano il sistema dei report, e gli effettivi “ban/punizioni” emesse sui giochi Xbox.

Secondo quanto riferito nel documento, nei soli 6 mesi finali del 2023 sarebbero stati inoltrati a Microsoft 27.400.000 report riguardanti segnalazioni per cheating, insulti nella chat vocale e situazioni simili.

Di tutte queste milioni di segnalazioni, ben 12,7 milioni sono quelle riguardanti comunicazioni in-game, mentre le “punizioni” totali sono state ben 10.3 milioni.

Il problema, se di “problema” si vuol parlare, è che delle più di 10 milioni di punizioni emesse nell’ultimo semestre del 2023, soltanto 2,1 milioni di queste provenivano effettivamente dalle segnalazioni dei giocatori… Stiamo quindi parlando di meno del 10% del totale.

Tante segnalazioni per pochissime punizioni: troppo “buona” Microsoft, o troppo “cattivi” i giocatori? 

Nonostante le quasi 30 milioni di segnalazioni, le punizioni effettive sono state solamente 2 milioni… I conti “non tornano”, nel senso che: o il sistema di Microsoft è evidentemente molto più “permissivo” di quello che pensiamo, o l’affidabilità dei report è pressoché inesistente.

Di quest’ultimo tema abbiamo parlato in uno speciale apposito, nel quale segnalavamo il “rischio” dell’abuso di report da parte di giocatori “rosikoni” e “principianti, ancora poco abituati a distinguere un giocatore legit da un cheater.

Nonostante questo però, Microsoft ha anche confermato che i suoi sistemi di difesa automatici (che sono quindi proattivi e totalmente slegati dalle segnalazioni degli utenti) hanno individuato e controllato in autonomia la quasi totalità dei casi sospetti (si parla proprio di quasi il 100%, ndr).

Pensate che dei milioni di controlli effettuati dai sistemi interni di Microsoft, quasi 700 mila sono quelli inerenti cause di molestie o bullismo online. Sono invece ben 7.32 milioni i controlli effettuati in autonomia per verificare che i giocatori ed i loro account non fossero iniettati di cheat, o colpiti da frodi/conti non autentici.

Ci domandiamo a questo punto quale possa essere ancora il senso delle “segnalazioni/report”, fermo restando che siamo (quasi) assolutamente certi si tratti, almeno per la maggior parte, di report sbagliati o “inaccurati”.

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Con il nuovo Black Ops 6 anche un perk provvisto di “wall-hack” temporaneo

Con il nuovo Black Ops 6 anche un perk provvisto di “wall-hack” temporaneo

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10/05/2024 20:32 di Marco "Stak" Cresta
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L’ultima scoperta dei leaker di Call of Duty farà sicuramente discutere, perché riguarda un elemento di gioco che potrebbe (e sicuramente lo farà) far infuriare migliaia e migliaia di player in tutto il mondo.

Stiamo parlando del perk “Operative“, una specialità presumibilmente appartenente al nuovo Call of Duty in uscita nel 2024, grazie al quale avremo la possibilità di vedere i nemici attraverso i muri.

Esattamente come con un “wall-hack”, saremo in grado di individuare il bersaglio anche se questo sarà nascosto dietro ad una struttura.

Ovviamente il potere non durerà in modo permanente, ma solo per un tempo limitato dopo il respawn dell’avversario. Sempre il perk Operative sembra anche dotato di due ulteriori bonus: ci fornirà un indicatore quando un nemico è “fuori” dalla nostra visuale, e farà in modo che non restino i “death skull” una volta abbattuti i nemici.

Il post dei leaker sul nuovo presunto perk di Black Ops 6

Come ogni altro contenuto proveniente dal lavoro dei dataminer/leaker, anche con questo bisogna avere molta cautela. Si tratta infatti di file che potrebbero variare (in tutto, o in parte) prima del loro definitivo rilascio, o che potrebbero anche non arrivare mai alla fase di pubblicazione.

L’attendibilità del leaker in questione è comunque comprovata, e quindi potete star certi che il perk Operative è comunque un contenuto “autentico” di Call of Duty.

Seguiranno sicuramente nuovi aggiornamenti. Restate sintonizzati con Powned per non perdere neanche un singolo speciale dedicato.

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