Enzo Bonito batte l’ex F1 Di Grassi e l’Indy Hunter-Reay alla Race of Champions!
Da quando anche il mondo dei simulatori e dei videogiochi motoristici è entrato a far parte della scena esportiva internazionale si è spesso parlato e discusso delle performance e delle potenzialità che possono contraddistinguere un pilota virtuale da uno che invece corre sulle piste vere e proprie ma era molto difficile prevedere quanto accaduto poche ore fa in Messico.
Durante l’attesissima Race of Champions, gara che vede protagonisti molti piloti celebri del monto motoristico (Formula Uno, Rally etc.), l’italiano Enzo Bonito (pilota virtuale di Sim Racing e vincitore della recente Porsche Carrera Cup Esport) ha sconfitto prima l’ex pilota di Formula Uno Lucas Di Grassi e poi anche il celebre pilota statunitense di Indycar Ryan Hunter-Reay.
Il tutto è avvenuto davanti alle decine di migliaia di spettatori presenti allo stadio Messicano “Foro Sol” dove il ventitreenne italiano ha dapprima sconfitto in una gara a tempo il pilota brasiliano Di Grassi utilizzando la sua stessa identica vettura (una Vuhl 05 ROC Edition 2019) e tagliando il traguardo con circa mezzo secondo di anticipo, per poi passare all’assalto anche del celebre Ryan Hunter-Reay, seguitissimo pilota statunitense di IndyCar che ha dovuto mangiare, suo malgrado, più di un secondo di distanza.
Quanto successo è sicuramente clamoroso, con la prima insindacabile prova che un pilota professionista di SimRacing può, almeno potenzialmente, raggiungere gli stessi livelli di competitività di un pilota reale (riuscendo anche ad essere migliore).
Questo non vuol dire che nel prossimo futuro le corse motoristiche vedranno più piloti “esport” coinvolti nel circus, ma quanto accaduto in Messico genererà un sicuro contraccolpo di cui potremmo sentire parlare già dai prossimi mesi.
Come noto infatti sono già diverse le scuderie protagoniste della Formula Uno che hanno manifestato il loro interesse nei confronti degli esport e questo perchè nella massima serie motoristica i simulatori di guida hanno un ruolo predominante.
Più di dieci anni fa la Federazione Internazionale dell’Automobile decise infatti di proibire i “test privati” e le sessioni di collaudo delle monoposto alle scuderie, al fine di bilanciare ed equilibrare la situazione tra le squadre più ricche (che avevano molti soldi per effettuare molti test, ed alcune avevano anche dei circuiti privati) e quelle più “povere” (scuderie di fascia media che non disponevano ne di molte risorse, ne tanto meno di un circuito privato).
Trovandosi impossibilitati dal regolamento a poter provare le macchine molte scuderie optarono per i simulatori, che sono ora una componente essenziale nello sviluppo di una macchina da corsa.
E chi ci può essere di migliore su piazza per provare una macchina al simulatore se non un velocissimo campione di SimRacing?
Grazie a Bonito però pare che i piloti virtuali riescano anche a vincere sull’asfalto vero… quale futuro ci riserva questo entusiasmante 2019?