E-sport e olimpiadi: nuovi passi in avanti verso il pieno riconoscimento
Si è tenuto proprio in questi giorni a Singapore l’Olympic Esports Week (OEW) 2023, il primo evento di questo genere organizzato dal Comitato Olimpico Internazionale. Annunciato lo scorso novembre, l’OEW è un’iniziativa progettata per sostenere lo sviluppo degli e-sport all’interno del Movimento Olimpico e per coinvolgere la community del gaming a livello competitivo.
Si tratta di un nuovo passo in avanti verso il pieno riconoscimento degli sport elettronici tra le discipline olimpioniche, una proposta già avanzata da anni e sulla quale le diverse istituzioni interessate stanno riflettendo con grande attenzione. Ma di cosa si tratta?
Il dibattito sull’inserimento degli e-sport tra le discipline olimpiche
Negli ultimi anni si è assistito a un crescente dibattito riguardo all’inclusione degli e-sport tra gli sport olimpici. Gli sport elettronici, che comprendono competizioni di videogiochi a livello professionale, hanno guadagnato infatti una grande popolarità in tutto il mondo, attirando milioni di spettatori e generando ricavi significativi, portando molte persone a considerarli come una forma legittima di sport e a chiedere la loro inclusione all’interno dei Giochi Olimpici.
Dopo i primi dinieghi assoluti, nel tempo il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha mostrato un crescente interesse verso gli e-sport: nel 2017, per esempio, è stato organizzato un forum sull’argomento, invitando rappresentanti del settore dei videogiochi, giocatori professionisti, organizzatori di eventi e altre figure chiave per esplorare le possibilità di collaborazione tra il CIO e il movimento e-sport, mentre nel 2018, c’è stata una prima inclusione, ma solo come disciplina dimostrativa, nei Giochi Asiatici del 2018 a Jakarta e Palembang, in Indonesia. Nel 2019, poi, il Consiglio Olimpico d’Asia ha annunciato la creazione di una Federazione degli E-sport Asiatici, riconosciuta dal CIO, attiva nella promozione e nello sviluppo degli sport elettronici nella regione asiatica.
Sulla questione emergono tutt’oggi opinioni contrastanti: alcuni sostengono infatti che gli e-sport meritino di essere considerati sport, poiché richiedono abilità fisiche e mentali, competizione, allenamento e strategie di squadra, mentre secondo altri si tratta solo di una forma di intrattenimento digitale da non associare al concetto tradizionale di sport, tuttavia sembra che la direzione intrapresa sia indirizzata verso un connubio sempre più stretto tra i due mondi.
Perché gli e-sport dovrebbero essere inseriti tra le discipline olimpiche
Gli e-sport, o sport elettronici, rappresentano una forma di competizione basata sui videogiochi. Negli ultimi anni, questa categoria di passatempi ha guadagnato una popolarità senza precedenti, attirando un vasto pubblico di appassionati e generando enormi ricavi nell’intera industria dell’intrattenimento.
I giochi competitivi includono una vasta gamma di generi, tra cui sparatutto in prima persona (FPS), giochi di strategia in tempo reale (RTS), giochi di combattimento, giochi di ruolo online multiplayer (MMORPG), fino ad arrivare, secondo alcuni, a giochi di casino come carte e le tradizionali roulette, che coinvolgono in prima linea non soltanto chi approccia questi svaghi per fini ludici ma anche giocatori professionisti pronti a sfidarsi sul tavolo verde sfruttando le nuove tecnologie digitali.
Tra i motivi per cui gli e-sport dovrebbero essere inseriti tra le discipline olimpiche, vi è senza dubbio la loro struttura simile agli sport tradizionali, con squadre e tornei organizzati a livello locale, nazionale e internazionale, ma anche il fatto di richiedere particolari abilità competitive e strategiche del tutto simili a quelle che devono mettere in campo gli atleti tradizionali. Le competizioni principali di e-sport, peraltro, sono spesso trasmesse in streaming online o in televisione e attirano milioni di spettatori in tutto il mondo, rappresentando un movimento in forte crescita anche tra gli appassionati di sport.
La scelta di Singapore come sede dell’OEW non è una novità per il paese asiatico, che in passato ha già ospitato eventi di grande rilievo come i Giochi Olimpici Giovanili inaugurati nel 2010. Ma cosa ha rappresentato realmente l’OEW in termini di visibilità per gli e-sport? L’evento può essere considerato come una piattaforma unica che ha permesso di celebrare l’eccellenza dei giochi virtuali e di accendere i riflettori su una categoria che non può più essere solo derubricata a una mera forma di divertimento.
Dal tiro con l’arco con Tic-tac Bow al baseball con Wsbc eBaseball: Power Pros, passando per gli scacchi con Chess.com, il ciclismo con Zwift, la danza con Just Dance e molto altro ancora, l’evento ha portato alla ribalta diverse discipline elettroniche nell’ambito della fase finale dei giochi, ma ha anche offerto una panoramica interessante dei migliori sport virtuali, con esibizioni delle ultime innovazioni, sessioni educative e partite di esibizione in altri videogame. Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto anche l’opportunità di cimentarsi in una zona free-to-play, senza contare che oltre alle competizioni ufficiali sono stati organizzati anche spettacoli di videogiochi come Rocket League, Tennis Tavolo Virtuale, Arena Games Thriathlon, Street Fighter 6 e Nba 2K23.
Trasmesso in streaming su Olympics.com e sui canali social dei Giochi Olimpici, l’OEW 2023 ha permesso a tutti gli appassionati di e-sport di seguire da vicino le emozioni delle finali e di immergersi nel mondo dei giochi virtuali, ma al tempo stesso ha anche evidenziato la portata del fenomeno avvicinando ulteriormente le istituzioni olimpiche. Un importante segnale che lascia ben sperare i fautori dell’inserimento degli e-sport in una delle prossime Olimpiadi, a coronamento di un percorso guidato dalle evoluzioni tecnologiche degli ultimi anni.