Dalla Svezia il primo stop alle scommesse sugli Esports!
Una pesante battuta d’arresto per il mondo delle scommesse negli esports arriva direttamente da uno dei suoi “stati culla“, la Svezia.
Secondo gli ultimi rapporti pubblicati dal Swedish Gambling Authority infatti, la Svezia imporrà delle nuove importanti restrizioni per tutti i bookmaker che si occupano di esport. Nello specifico, la SWG ha spiegato che la limitazione sulle scommesse riguarderà tutte quelle discipline che vedono i minorenni protagonisti, dentro e fuori dal campo.
La paura della SGA è che si verifichi nuovamente il fenomeno del Game Fixing, ovvero quando un atleta o un team “vende” la propria partita a favore degli scommettitori, una pratica già abbondantemente conosciuta all’interno del mondo degli sport tradizionali dove evidentemente l’età non deve aver avuto un ruolo determinante (si vedano i tanti scandali che hanno colpito solamente il mondo del calcio negli ultimi 20 anni, ndr).
Secondo SGA la giovanissima età della stragrande maggioranza dei protagonisti degli esports è un qualcosa di molto pericoloso se rapportato al mondo delle scommesse, perché un ragazzo di soli 17 o 18 anni potrebbe non avere ancora quella formazione tale da discernere cosa è giusto da cosa, al contrario, non solo è sbagliato ma è anche perseguibile penalmente.
Sempre secondo la Swedish Gambling Authority vi è poi un’altra questione che ha ulteriormente spinto lo stato svedese a correre ai ripari: ovvero il pericolo che molti minorenni vengano a contatto con il mondo delle scommesse esports, un qualcosa che di questi tempi potrebbe essere molto più difficile da monitorare rispetto al passato vista anche l’esistenza di monete virtuali che non richiedono obbligatoriamente la presenza di un conto bancario.
A dare manforte all’autorità svedese per il controllo del gioco d’azzardo vi è poi stata anche la Russia, con alcuni esponenti del parlamento che hanno proposto di vietare tutte le scommesse sul mondo degli esports.
In Russia infatti, è legale scommettere sulle sfide esports, a patto che nessuna di queste abbia come protagonisti degli atleti minorenni.
Un colpo durissimo quindi, per il quale sia i principali bookmakers svedesi, sia quelli russi rappresentati dal Bookmakers Self-Regulatory Organization, promettono battaglia.
Cosa ne pensate community? E’ sicuramente giusto escludere dalle potenziali scommesse tutte quelle sfide e quelle partite che hanno come protagonisti dei giocatori e delle giocatrici minorenni, ed è anche sicuramente giusto e legittimo ribadire il totale divieto di scommessa a chiunque non abbia ancora commesso, almeno, il 18° anno di età.
Ma ci sembra allo stesso tempo davvero anomalo che si arrivi a bandire, per intero, tutto il mondo esports da quello delle scommesse.
Fonte: Business Insider