Dalla Cina le prime restrizioni per i minori: stop ai giochi dalle 22 alle 8 del mattino!
Dalla CNN di Hong Kong giungono pesantissime novità per quel che riguarda il mondo dei videogiochi e degli esports in Cina.
Sembra infatti che il Governo del gigantesco stato asiatico abbia deciso di instaurare un vero e proprio coprifuoco per i videogiocatori minorenni, che non potranno accedere ad alcun titolo una volta superate le ore 22.
Il divieto a giocare si estenderà ogni giorno fino alle 8 del mattino, ora in cui secondo i giornalisti della CNN dovrebbe scadere il limite cosi da garantire a tutti i giocatori di poter nuovamente imbattersi nelle proprie sessioni di gioco.
Secondo quanto riferito da alcune agenzie governative (una su tutte Xinhua), il fine di questa nuova regolamentazione è quello di rendere lo spazio di Internet “chiaro” e strutturato per proteggere la salute fisica e mentale dei minori, andando anche a spiegare che l’amministrazione cinese sta cercando di collaborare con le autorità nazionali per istituire un sistema di registrazione con nome reale nei videogiochi, cosi da permettere sempre un chiaro riconoscimento del giocatore dietro l’avatar.
Ma non è tutto. Per limitare ulteriormente l’accessibilità ai videogiochi da parte del Governo, è stato inoltre annunciato che tutti i minori potranno giocare solamente 3 ore al giorno nei weekend e durante le festività, un ulteriore colpo pesantissimo inferto alla stragrande maggioranza dei titoli che, anche dai minorenni vengono specialmente giocati la sera e proprio durante i giorni di vacanza.
Le limitazioni non saranno però solamente inerenti gli orari, ma andranno a colpire anche il portafoglio delle software house produttrici di videogiochi: all’interno di queste nuove proposte per regolamentare gli orari di gioco per i minori sono stati anche inseriti dei nuovi “cap” al budget, cosi da evitare eccessive spese date dalle microtransazioni.
Nello specifico, è stato spiegato che gli utenti più giovani, compresi in una fascia d’età tra gli 8 e i 16 anni, potranno spendere massimo 25 Euro al mese, budget che raddoppia a 50 Euro al mese per chi invece ha tra i 16 ed i 18 anni.
Il governo cinese ha comunque ricondotto tutte queste manovre al fine di limitare e contrastare la dipendenza da videogiochi che sta colpendo molti giovani cinesi ed anche del resto del mondo e come spesso accade in queste situazioni, ha preferito una politica fortemente coercitiva di limitazioni senza fare alcuna differenza tra giocatori, invece magari di preferire una massiva campagna di sensibilizzazione atta a far conoscere ai più giovani il modo più sano di giocare ai videogames.
Voi cosa ne pensate di questa situazione? Limitereste anche in stati come l’Italia l’utilizzo dei videogames, o credete che un’azione del genere sia eccessivamente proibitiva? La discussione, come sempre, è apertissima!