IShowSpeed Furioso: SWATTING in Diretta nella sua casa da 10 MILIONI

IShowSpeed Furioso: SWATTING in Diretta nella sua casa da 10 MILIONI

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Il noto YouTuber IShowSpeed è stato nuovamente preso di mira da un attacco di SWATTING, sollevando gravi preoccupazioni sulla sicurezza degli streamer e portando l’influencer a lanciare un appello contro questa pericolosa pratica.

Lo SWATTING, una minaccia costante per i grandi nomi dello streaming, ha colpito ancora una volta uno degli streamer più seguiti del panorama YouTube. Per chi non ne fosse a conoscenza, lo swatting consiste nell’effettuare una chiamata falsa ai servizi di emergenza, spesso la polizia, fornendo l’indirizzo di un individuo ignaro. Il risultato è un intervento tempestivo delle forze dell’ordine che fanno direttamente irruzione in casa, armate e pronte a fronteggiare una situazione di emergenza.

Durante una recente diretta, IShowSpeed è stato colto di sorpresa mentre la sua chat e gli spettatori assistevano alla scena, condividendo la sua frustrazione e il timore per la propria incolumità.

SWATTING per IShowSpeed, paura per la propria vita: “mi hanno puntato le armi addosso”

In un momento di tensione palpabile, IShowSpeed ha interrotto la diretta: “O mio Dio, O mio Dio, O mio Dio. Ragazzi, per la mia sicurezza, nel caso accada qualcosa (non chiudo la webcam – n.d.r.). Non può essere vero,” ha dichiarato Speed prima di prendere le distanze dalla sua postazione di streaming, con il cuore in gola.

È particolarmente rilevante sottolineare che questa ennesimo caso di swatting avviene pochissimi giorni dopo che IShowSpeed aveva mostrato con orgoglio la sua nuova casa da 10 milioni di dollari, segnando il passaggio a una nuova fase della sua vita.

Non è il primo caso di swatting nel mondo degli streamer. Nell’agosto del 2022, IShowSpeed si è trovato con le mani ammanettate dopo un attacco simile in diretta. Anche altri noti streamer come Adin Ross e xQc hanno sperimentato episodi simili, con la polizia armata che ha fatto più volte irruzione nelle loro case durante le dirette.

Dopo l’episodio, IShowSpeed ha condiviso un aggiornamento attraverso Snapchat, mettendo in guardia i suoi spettatori sugli pericoli dello swatting. “Mi hanno appena fatto uno swatting. Vorrei conoscere chi c’è dietro questa cosa. È davvero sbagliato. Non fatelo mai più nella vita, ragazzi. Avrei potuto veramente morire. Mi hanno puntato delle armi addosso. Non fatelo mai più.”

Questo incidente ha rinnovato la chiamata all’azione da parte dei creatori di contenuti popolari, che chiedono misure più efficaci per prevenire il pericoloso fenomeno dello swatting e proteggere la sicurezza degli streamer durante le loro trasmissioni in diretta.

Che ne pensate community? Come al solito la discussione è assolutamente aperta!

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NairamGATE, il cheater streamer prima aggredisce Kyborg alla MGW, e poi parla di “complotto” al CERBERO PODCAST

NairamGATE, il cheater streamer prima aggredisce Kyborg alla MGW, e poi parla di “complotto” al CERBERO PODCAST

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30/11/2023 14:56 di Marco "Stak" Cresta
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Nel corso della recente edizione della Milan Games Week, il celebre content creator di Call of Duty Kyborg è stato aggredito dal cheater streamer Nairam, mentre il primo era impegnato a lavorare nello stand della sua org, il team DSYRE.

Per chi non lo sapesse, Kyborg è il creatore di “Arachidi & Cheaters“, un format Twitch/YouTube all’interno del quale lo streamer di Dsyre “smaschera” i cheater, ovvero i giocatori che utilizzano i “trucchi” per ottenere un vantaggio nelle partite in multiplayer.

Tra i tantissimi “cheater” scoperti da Kyborg c’è per l’appunto Nairam, anche lui streamer (con partner di Twitch, ndr), accusato da Ky di essere un imbroglione quasi un anno fa. A seguito delle accuse, e di numerose “minacce ed intimidazioni” dirette a Kyborg, alla fine fu proprio Nairam ad ammettere di aver utilizzato cheat, confermando quindi lo straordinario intuito “dell’anticheat umano”.

Cosa è accaduto tra Kyborg e Nairam durante la Milan Games Week 2023? 

E veniamo quindi alla Games Week, fiera andata in scena la scorsa settimana durante la quale si è consumata forse la “prima aggressione” tra partner di Twitch della storia dell’entertainment digitale italiano. Evidentemente sicuro di trovare Kyborg a lavoro allo stand di Dsyre, Nairam ha quindi deciso di andare a “risolvere” le cose “faccia a faccia”… Prima intimando a Kyborg di “uscire fuori” dal Padiglione, poi offendendolo pesantemente, ed infine aggredendolo con uno schiaffo dritto in faccia dello streamer di Dsyre.

Kyborg ha prontamente e giustamente denunciato Nairam, con la situazione che verrà a questo punto sviscerata e risolta in un’aula di tribunale.

Il bugiardo Nairam affonda in diretta sul Cerbero Podcast

Non contento delle deplorevoli azioni di cui si è reso protagonista, Nairam ha categoricamente negato tutta la vicenda durante la recente e completissima diretta del Cerbero Podcast, minacciando “contro denunce” per diffamazione e falso. Potreste sentirvi a questo punto spaesati, ed a ragion veduta… Come si può negare fino a questo punto l’evidenza? 

Come si può parlare di “complotto” ordito ai suoi danni da parte di Dsyre per “creare contenuti“? Perchè durante l’ottima diretta del Cerbero, Nairam ha anche tirato in mezzo uno dei team più importanti, autorevoli e seri della scena italiana… il Team Dsyre.

Nello specifico, c’è un passaggio in cui Nairam insinua che i “testimoni oculari” di Kyborg facciano parte del personale di Dsyre in quel momento impegnato in fiera.

Tralasciando il fatto che tutto questo “non è vero“, e che i testimoni di Kyborg non hanno nulla a che fare con Dsyre ma sono normalissimi ospiti della fiera, la cosa che fa più incazzare è che il “Nairam complotto” va ben oltre… Con Nairam stesso che alla domanda di Simone del Cerbero cosa dici in merito al fatto che ci sono dei testimoni oculari di Dsyre a favore di Kyborg?” risponde: “eh ti sei risposto da solo… sono di Dsyre…“. Una chiara insinuazione del fatto che Dsyre possa essere coinvolta in questo “complotto” ordito contro di lui.

Cosa succede adesso? 

La situazione proseguirà certamente per vie legali, anche se Kyborg aveva manifestato la sua volontà a “ritirare la denuncia” davanti ad un gesto di pubbliche scuse di Nairam. Gesto che, come facilmente prevedibile, non è arrivato.

In parallelo, siamo certi che tutta questa vicenda riguarderà ancora per diversi giorni la “quotidianità” del settore degli esports, e più in generale dell’entertainment digitale. Nairam va certamente permabannato da Twitch, ed andrebbe anche allontanato permanentemente da qualsiasi fiera che riguarda i videogiocatori. Questo fatto può potenzialmente rappresentare un brutto precedente (specialmente se non dovessero esserci delle conseguenze per chi ha aggredito), che purtroppo arriva dopo mesi e mesi di minacce, di insulti, e di atti di bullismo sempre a direzione “unica”, ovvero da Nairam su Kyborg.

Fare quadrato attorno a Kyborg, ora più che mai

Forse a qualcuno ancora sfugge, ma il “content” di Kyborg è un qualcosa di estremamente particolare ed unico. Kyborg “fattivamente” sgretola i progetti lavorativi degli imbroglioni, e distrugge ogni sogno di gloria del cheater di turno. La figura di Kyborg necessita quindi, e necessiterà in futuro, di un livello di attenzione maggiore, proprio perché, come per i giornalisti d’inchiesta, il lavoro di Kyborg lo pone “in primissima fila” contro i personaggi più disgustosi, violenti e tossici della community.

Personalmente ho sempre temuto che qualcosa di simile potesse accadere, specialmente dopo aver visto la quantità impressionante di “odio” che ha ingiustamente colpito Ky, un caro amico oltre che uno straordinario collega. Kyborg deve sentirsi libero e sicuro di poter accusare chiunque voglia fintanto che è legittimato ad avere dei dubbi. Senza porsi il problema che il cheater in questione possa ricercare vendetta, o che l’accusato di turno possa sfruttare la sua “fanbase” per delle ondate di odio contro Kyborg.

Non c’è alcuna possibilità di appello in questa situazione. Nessuna. Nairam ha “sporcato”, ed ora Nairam “dovrà ripulire”, con i modi, i tempi, e le misure che verranno disposte da un giudice.

  • Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Facebook )

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Il Ritorno di TFUE: Dall’Addio alla Nuova Avventura su KICK

Il Ritorno di TFUE: Dall’Addio alla Nuova Avventura su KICK

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20/11/2023 09:53 di Amin "Gosoap" Bey El Hadj
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In un colpo di scena nel mondo dello streaming, Tfue, ex icona di Twitch, ha annunciato ufficialmente il suo ritorno trionfale dopo una breve pausa, firmando un contratto con la piattaforma rivale di Twitch, Kick, per riportare il suo carisma e la sua creatività sotto i riflettori di tutto il mondo.

Tfue, originariamente uno dei creatori di punta su Twitch, aveva annunciato il suo ritiro nel giugno del 2023 attraverso un video pubblicato su YouTube, lasciando i suoi fan in attesa di un suo possibile ritorno.

La sua carriera, inizialmente lanciata dalla popolarità di Fortnite nel 2018, lo aveva visto giocare professionalmente per diversi anni, firmando anche un breve contratto con FaZe Clan.

Dopo il suo addio temporaneo, Tfue si era ritirato dai riflettori dei social media, desideroso di “vivere la sua vita”, come aveva spiegato nel suo ultimo video.Da quel momento sono passati 5 lunghi mesi e nella serata tra ieri ed oggi, finalmente, lo streamer ha annunciato ufficialmente il suo ritorno in diretta su KICK.

Il ritorno di Tfue: Fortnite riaccoglie la sua stella più amata

Nel video, si vede Tfue fare ritorno al vecchio setup, indossando fieramente un cappello di Kick per sottolineare il nuovo capitolo della sua carriera: lo streaming su una piattaforma differente.

“Cosa c’è, ragazzi? Sono tornato”, dichiara Tfue nel video, un annuncio che ha rapidamente fatto il giro dei social media, accumulando oltre 200.000 visualizzazioni e quasi 1.000 commenti in appena mezz’ora. La reazione in rete è stata travolgente, con molti dei suoi colleghi streamer esprimendo entusiasmo per il suo ritorno. SypherPK ha commentato: “Grande vittoria. Voglio vederti sulla mappa originale prima che scompaia.”

Streamer di spicco come TimTheTatman, Symfuhny e Clix hanno affiancato i fan nel congratularsi con Tfue per il suo ritorno nel mondo della creazione di contenuti.

Con la firma su Kick, Tfue si appresta a riscrivere le regole del gioco nello streaming, portando il suo carisma unico su una nuova piattaforma e aprendo un nuovo capitolo emozionante nella sua avventura virtuale.

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R.I.P. Omegle, il Sito Chiuso ufficialmente dopo 14 anni

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09/11/2023 10:48 di Amin "Gosoap" Bey El Hadj
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Il noto sito di video-chat, Omegle, ha gettato la spugna dopo una lunga lotta contro tentativi di censura. Il suo creatore ha annunciato la chiusura, ponendo fine a 14 anni di esistenza online.

Omegle è sempre stato un paradosso: un luogo concepito per unire e allo stesso tempo dividere gli utenti. In teoria, doveva collegare casualmente persone in videochiamate per favorire nuove amicizie. Nella pratica, spesso ciò significava vagare senza meta in un gruppo di adulti speranzosi di trovare qualcuno con cui “parlare”.

Quando utilizzato correttamente, Omegle poteva portare gioia attraverso incontri sorprendenti e interazioni positive, incrementando l’autostima. Dall’altra parte, poteva trasformarsi facilmente in uno strumento negativo.

Diversi gruppi attivisti hanno scatenato una recente crociata contro il sito, con varie organizzazioni che lo ritenevano insicuro per i minori. Il tutto ha giunto ad una conclusione l’8 novembre, quando il fondatore di Omegle, Leif K-Brooks, ha annunciato la chiusura in un commovente messaggio.

L’annuncio: Omegle Chiuso, le riflessioni di Brooks sulla “costante raffica di attacchi” subiti dal sito e sulla sua fine inevitabile

“Nel corso degli anni, le persone hanno usato Omegle per esplorare culture straniere, ottenere consigli sulla propria vita da altri utenti imparziali e spesso alleviare sentimenti di solitudine e isolamento”, ha spiegato Brooks. Tuttavia, ha riconosciuto anche gli abusi dannosi di Omegle.

“Praticamente ogni strumento può essere usato per il bene o per il male, ed è particolarmente vero per gli strumenti di comunicazione, a causa della loro flessibilità intrinseca”. Nonostante ciò, ha respinto fermamente l’idea di eliminare completamente qualcosa che aveva il potenziale per il bene solo perché c’era anche il rischio di male.

“È come chiudere un Parco pubblico perché ci sono criminali che lo frequentano”, ha spiegato provocante. “O, distruggere l’intero universo perché contiene anche il male.”

Brooks ha ammesso che lo “stress e la spesa” necessari per combattere per mantenere Omegle attivo li avevano alla fine logorati, sottolineando un conflitto più ampio e importante. “La battaglia per Omegle è persa, ma la guerra contro Internet continua”, ha concluso, avvertendo di una possibile esperienza più “sana”.

“Con tutto il cuore, ringrazio chi ha utilizzato Omegle per scopi positivi e chi ha contribuito al successo del sito in qualsiasi modo. Mi dispiace profondamente di non aver potuto continuare a lottare per voi.”

Voi cosa ne pensate community? La discussione, come sempre, è assolutamente aperta!

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