Amouranth torna su Twitch dopo gli abusi, ora lei è al sicuro ed il marito è in terapia – un lieto fine?
Nella giornata di ieri vi avevamo raccontato gli spaventosi retroscena che si celavano dietro alla figura di Amouranth, spesso presentata come una donna moderna e spregiudicata, ma che in realtà nascondeva una sofferenza pluriennale.
Streamer di successo, content creator milionaria per Onlyfans ed ora anche moglie vittima di un marito possessivo, geloso, veniale e spregevole sotto molteplici aspetti – Amouranth non smette di far parlare di sé, attirando purtroppo anche moltissime critiche.
Critiche che anche in questo periodo così difficile non hanno accennato ad arrestarsi, al contrario aumentando di mole ogni giorno di più. Ma prima di tutto gli aggiornamenti.
Amouranth, una storia dal finale dolceamaro per la streamer più famosa
Dopo essere tornata in diretta su Twitch rompendo un silenzio durato oltre 48 ore (CLICCANDO QUI LA CLIP), Amouranth è tornata ad aprirsi con la sua community, comunicando che le cose stavano andando lentamente meglio.
In particolare la streamer sarebbe in questi due giorni riuscita a riprendere il controllo sulle sue finanze – fino a pochissimo tempo fa in custodia del compagno – e sulla sua vita e la sua casa. L’uomo, secondo quanto riportato da Amouranth, sarebbe attualmente “in cerca d’aiuto” (inteso dal punto di vista psicologico), mentre lei sta ancora cercando di fargli causa.
Nonostante il racconto e le prove fornite dalla streamer, sono tuttavia moltissimi gli utenti che credono che questa sia un’altra delle geniali montature della ragazza per accalappiare più numeri, un po’ come fece dichiarando che avrebbe chiuso il suo account Onlyfans, avvenimento poi smentito dalla streamer, ma che ha lasciato tanti utenti sconcertati.
Insomma, la questione è sicuramente seria e per questo motivo necessiterebbe di ulteriori sviluppi che possano in qualche modo aiutarci a capire meglio la situazione, fornendo prove inconfutabili ogni oltre critica – anche se in questi casi, forse, rimanere nell’ignoranza sarebbe addirittura meglio.
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