Sopravvissuti dell’olocausto giocano a Call of Duty WW2 insieme a diversi streamer israeliani per sensibilizzare i più giovani
Call of Duty, olocausto – Un format del tutto originale, ed assolutamente interessante, quello proposto in Israele dal canale You Tube Zikaron Basalon per ricordare l’olocausto e lo sterminio degli ebrei perpetrato dai nazi-fascisti durante la seconda guerra mondiale…
Diversi noti streamer israeliani sono stati infatti affiancati da alcuni sopravvissuti dell’olocausto mentre giocavano su Call of Duty WW2, titolo di Activision ambientato proprio durante il secondo conflitto mondiale.
La motivazione che ha spinto gli organizzatori verso questa iniziativa è una ed è molto chiara: sensibilizzare, sensibilizzare il numero più alto possibile di giovani sulle atrocità commesse dai regimi razzisti quasi 80 anni fa.
Stando all’ultimo rapporto pubblicato dall’Agenzia McCann infatti, sarebbe elevatissimo il numero di adolescenti israeliani che non ha mai incontrato un sopravvissuto dell’Olocausto. Pensate che il 78% non ne ha mai incontrato uno, mentre quasi il 50% degli israeliani di età compresa tra 18 e 29 anni è completamente all’oscuro del massacro di Babi Yar.
Il fine di questo evento è quindi quello di rendere il ricordo dell’Olocausto più accessibile per i giovani della Gen Z, e vede la partecipazione di ben 5 noti influencer israeliani. L’evento si chiama Fighting to Remember ed ha visto i protagonisti giocare alla campagna di Call of Duty: WWII seduti accanto ad alcuni sopravvissuti dell’Olocausto.
Giocare a COD WW2 per sensibilizzare i più giovani sul dramma dell’Olocausto
Mentre gli influencer giocavano, i sopravvissuti hanno quindi raccontato fatti ed episodi relativi al periodo della loro prigionia, una testimonianza diretta dei barbari crimini commessi dai nazi-fascisti durante gli anni di guerra.
Il sopravvissuto Shimon Greenhouse ha ad esempio ricordato: “Hanno fatto irruzione nel ghetto (i nazisti, ndr) e ci hanno portato in piazza. Hanno indicato cinque persone, mio padre era una di loro. Abbiamo fatto cinque passi avanti e, da dietro, li hanno uccisi tutti. Mio padre è caduto su di me e io ero coperto del suo sangue”.
Partecipando alla diretta del produttore di IGN Israel Danny-Ly Tiser, un altro sopravvissuto ha raccontato: “Una certa notte di settembre, durante il capodanno ebraico, sono arrivati i tedeschi ed hanno preso mio nonno e due sorelle. Tutti loro sono stati uccisi ad Auschwitz”.
Un modo sicuramente nuovo di “fare informazione” e per “sensibilizzare” i più giovani, che speriamo possa incidere sulle coscienze di tantissimi under 30.
- Articolo realizzato in collaborazione con la community di riferimento di Warzone d’Italia (Clicca qui per entrare su Facebook – Clicca qui per seguire la community su Instagram)
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