Apex, bloccare i server cinesi per evitare la fine di PUBG?
In questi giorni sta costantemente avanzando all’interno della community di Apex Legends la richiesta di molti di bloccare su dei server specifici tutti i player che giocano dalla Cina, al fine di evitare che il numero di cheaters e di hacker possa aumentare ulteriormente.
Molti giocatori di Apex Legends sono anche “ex” di PUBG, altro titolo Battle Royale che ha più volte rischiato di perdere la quasi totalità della sua utenza a causa degli imbroglioni che infestavano il gioco.
Dopo pochi mesi dal suo rilascio infatti, su PUBG iniziarono a comparire sempre più cheaters (con svariate centinaia di migliaia di account bannati) e, secondo quanto riferito all’epoca dagli sviluppatori, la maggior parte di questi giocava dalla Cina: proprio per questo all’epoca venne chiesto a Blue Hole di procedere con il blocco di tutti i server cinesi, richiesta respinta dalla casa madre per una lunga serie di motivi, su tutti probabilmente anche la questione morale legata ad un blocco di questo tipo.
A pagarne le conseguenze sarebbe sicuramente la community cinese, composta ovviamente per la stragrande maggioranza da giocatori onesti e che si ritroverebbe catapultata in sfide pesantemente influenzate dall’utilizzo di hack e cheat; questo però potrebbe porre una nuova attenzione al problema all’interno di tutta la scena esportiva del gigante asiatico.
Sono molti i giocatori cinesi che manifestano il loro dissenso rispetto a questo fenomeno dilagante, ed in tanti si sono anche detti disposti a giocare su dei server con un ping più elevato, purché sgombro da qualsiasi tipo di imbroglio.
L’elevato numero di cheaters in questa regione potrebbe trovare risposta nel fatto che, sempre in Cina, pare sia molto semplice (ed economico) reperire questi programmi malevoli, con prezzi che variano da 1 fino a 450 Dollari.
Bisognerà vedere ora come Respawn affronterà il problema e come deciderà di intervenire.
La storia di Apex Legends non può e non deve essere paragonata a quella del 2018 di PUBG, ma la questione relativa all’abuso di hack e cheat (a prescindere poi da quale sia la community che ne abusa maggiormente) resta comunque una paura abbastanza concreta nei ricordi di molti giocatori e per questo merita attenzione.
Cosa ne pensate voi? Sareste favorevoli ad un blocco sui server cinesi al fine di evitare un ipotetico aumento del numero dei cheaters?