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Starfield: recensione dell’epopea spaziale di Bethesda

Starfield: recensione dell’epopea spaziale di Bethesda

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Recensire un’epopea come Starfield in poche parole è un compito arduo, vista l’immensità e la grandezza dell’opera pubblicata da Bethesda. Infatti abbiamo tra le mani un titolo che , al pari dei suoi predecessori, continuerà a farsi scoprire ed a regalare sorprese per molti anni a venire.

Eppure, in un modo o nell’altro, dobbiamo analizzare il lavoro svolto dalla storica casa di Rockville. Perché questa nuova IP riesce ad essere diversa in molti aspetti rispetto a The Elder Scrolls e Fallout, ma al contempo ricalca quella classica formula amata dai fan che però sente il peso del tempo sulle spalle.

Insomma, allacciate le cinture e mettetevi comodi perché stiamo per partire per un viaggio che ci porterà tra le stelle e ci farà scoprire un titolo che vuole essere innovativo ma rimane fortemente ancorato al suo retaggio.

Recensione di Starfield

Trama

Non possiamo non iniziare la nostra recensione di Starfield partendo proprio da uno degli aspetti più forti del titolo: la trama (o forse sarebbe meglio dire le trame) e la narrazione. In questo aspetto Starfield differisce moltissimo dai suoi illustri predecessori, in quanto riesce a discostarsi da quella narrazione blanda e poco profonda tipica di Bethesda (almeno per quanto riguarda la main quest).

Gli autori della casa di Rockville hanno fatto un salto in avanti di anni luce rispetto al passato, riuscendo a tessere una trama solida e ben strutturata, accompagnata da una narrazione profonda che strizza l’occhio al cinema sci-fi. Questa profondità è accentuata ancora di più dai dialoghi che si hanno con il resto dei personaggi, che riescono ad avere una loro personalità ben definita e soprattutto utile allo sviluppo della trama e delle diverse sottotrame disponibili.

Infatti per quanto Starfield abbia una main quest davvero brillante con Constellation, il livello si alza ancora di più quando si ha a che fare con le storie delle fazioni che popolano lo spazio dei Sistemi Colonizzati. Queste quest sono delle vere e proprie gemme, dei piccoli film di fantascienza, che ci faranno ripercorrere le atmosfere di Alien, ci faranno vivere intrighi politici/corporativi o ancora ci metteranno nei panni di un ranger alle prese con delle indagini scomode. In Starfield potete essere chi volete. Letteralmente. Non è necessario essere un eroe (come in Skyrim) oppure un supercattivo, si inizia come un Carneade e si sceglie la propria strada. Potrete intraprenderle tutte. Oppure nessuna. Sarete soltanto voi.

Insomma, il team di Todd Howard è riuscito a costruire delle storie tanto credibili quanto diverse tra di loro. Una diversificazione profonda, che rappresenta al meglio la divisione che il genere umano ha attuato dopo aver lasciato la Terra ed essersi insediato nei Sistemi Colonizzati.

Un mondo che non risponde

Nonostante il giocatore possa decidere d’intraprendere la propria personalissima carriera, con un background che si riflette nella crescita del personaggio anche nei dialoghi intrapresi, le azioni compiute non avranno quasi alcun effetto sul mondo che ci circonda. Infatti, al netto di qualche scelta importante, tutto sarà vissuto in maniera passiva dalle fazioni e delle persone che popolano i Sistemi Colonizzati.

Avete appena estirpato uno dei predatori più letali dello spazio? Benissimo! Prendete qualche complimento, qualche credito, qualche dialogo unico e dimenticatevi di ciò che avete fatto. Le vostre scelte non avranno effetto sul mondo di gioco e nulla cambierà l’immutabile presente che state vivendo. Un modo di fare le cose che Bethesda si porta dietro ormai da troppo tempo, e che ora come ora risulta essere anacronistico (a dir poco).

Ambientazione

Come già accennato in precedenza, Starfield ci catapulterà all’interno dei Sistemi Colonizzati, un centinaio di sistemi stellari che sono diventati la casa dell’umanità dopo l’abbandono della Terra. All’interno di questo contesto spaziale, il genere umano non è riuscito ad unirsi sotto un’unica egida, ma si è diviso ed ha imbracciato nuovamente le armi.

La terribile Guerra Coloniale ha posto le basi per il presente di Starfield, spaccando i sistemi colonizzati in tre grandi fazioni: le Colonie Unite, Il Collettivo FreeStar e la Casata Va’Ruun. Un delicato equilibrio raggiunto a caro prezzo, pagato in sangue e morte. Questa divisione la si nota bene non soltanto attraverso la storia raccontata ad inizio gioco, ma anche e soprattutto nelle diverse scelte stilistiche di ogni fazione.

Se infatti le Colonie Unite possono sfoggiare una capitale pulita ed all’avanguardia tecnologica come Nuova Atlantide, il Collettivo FreeStar ha assunto dei tratti completamente diversi. Akila City (capitale del Collettivo) sembra una città venuta fuori dal Selvaggio West, fortificata e molto meno “pulita” nel look a differenza della sua controparte. E’ una città che ancora ha ben visibile le cicatrici della guerra e che sarebbe ancora pronta ad imbracciare le armi per difendere la sua libertà.

Ma oltre alle due grandi capitali c’è la splendida Neon: un mostro in stile cyberpunk dove sono le corporazioni a farla da padrone. Il classico covo pieno di criminali dove poter far ottimi affari mettendo anche in conto di poter rischiare la pelle. Infine c’è la poverissima Cydonia, avamposto minerario che sfrutta il sottosuolo di Marte e “schiavizza” i suoi abitanti senza nessuna remora.

Abbiamo davanti una fetta di galassia davvero tanto variegata, da cui è impossibile non farsi affascinare. Sarà difficile non farsi rapire dalla bellezza dei mondi costruiti dagli artisti di Bethesda.

Esplorazione: il tallone d’Achille di Starfield

Se fino ad ora abbiamo visto una Bethesda capace di evolversi sotto molti punti di vista con Starfield, ora dobbiamo analizzare il punto più debole di questa enorme epopea spaziale: l’esplorazione. Se siete fan dei prodotti della casa di Rockville, sapete bene quanto questi spingano il giocatore ad esplorare l’ambientazione costruita con cura, quasi obbligandolo a cercare anche negli anfratti più nascosti.

Ebbene, con Starfield, questo paradigma viene completamente stravolto. Infatti l’esplorazione dei pianeti viene guidata dalle missioni e dalla narrazione, diventando di fatto uno sfondo tanto bello quanto trascurabile. Per quanto i corpi celesti siano visitabili senza dover per forza fare affidamento alle quest, non sono realmente liberi da confini ed “open world”.

Quando si atterrerà in un punto di un pianeta, il gioco genererà una macroarea da esplorare, che però ha dei limiti che sono raggiungibili anche a piedi. Sono presenti dei muri invisibili che chiudono queste aree, e costringono il giocatore a rimanere nel seminato. Non saranno nemmeno disponibili veicoli per l’esplorazione terrestre, che avverrà soltanto a piedi e sarà aiutata dal boostpack in dotazione. Un approccio ben diverso da quanto visto nei moderni giochi di esplorazione spaziale (No Man’s Sky ed Elite Dangerous in primis), e che costringe il giocatore a percorrere enormi distanze in molto tempo.

Inoltre la nave spaziale funge quasi interamente da hub per il viaggio rapido, in quanto non sarà possibile pilotarla per spostarsi sulla superfice dei pianeti. Il nostro vascello sarà utilizzabile soltanto quando si entrerà nell’orbita di un pianeta per affrontare una battaglia spaziale, per attraccare ad una stazione o per decidere in quale punto atterrare.

Mancanza delle mappe

Un’esplorazione quindi mozzata, sacrificata e resa macchinosa dal continuo passaggio in diversi sottomenù poco intuitivi e leggibili. Infine bisogna dire che mancano delle mappe dettagliate dei luoghi che visiteremo, cosa che renderà ancora più difficile orientarsi all’interno del gioco. Una mancanza non da poco, un errore da matita rossa, che non ci aspetta da una casa sempre attenta ai dettagli come Bethesda.

Speriamo che il team di sviluppo posa implementare almeno le mappe delle location principali tramite degli aggiornamenti e/o dei DLC successivi, in quanto in questo modo si perde gran parte dell’esperienza che Starfield può offrire.

Strutture procedurali

All’interno delle macroaree create casualmente su ogni pianeta ci saranno, a fare da cornice, diverse strutture da poter scoprire ed esplorare. Queste saranno completamente procedurali, ed inizialmente vi faranno davvero sentire il piacere della scoperta e del viaggio verso l’ignoto.

Con il passare delle ore, però, si inizierà a notare una certa ripetizione nell’architettura e nello stile di questi edifici. Ci ritroveremo sempre davanti a a crio-laboratori abbandonati, miniere e fabbriche pullulanti di nemici, che però non offriranno nulla di nuovo dopo un po’ di tempo.

Tutto risulterà essere sempre uguale a se stesso, facendo aumentare nel giocatore quel senso di ripetitività dato da un sistema procedurale che non funziona proprio benissimo. Questo va a snaturare ancora di più il piacere dell’esplorazione dei pianeti che, come detto in precedenza, diventano solo un bellissimo contesto che fa da sfondo alle varie quest che il giocatore sta affrontando.

Gameplay: il cuore dell’azione

Al centro dell’esperienza di Starfield vi è, senza ombra di dubbio, lo shooting e la fasi action. Come più volte detto da Todd Howard in fase di presentazione, infatti, sarà davvero impossibile finire una run senza aver sparato nemmeno un colpo o averne inferto uno con un’arma corpo a corpo.

Una scelta che non dipende interamente dal giocatore, visto che i nemici saranno sempre molto aggressivi e votati al combattimento. Tra creature aliene ostili, mercenari, pirati spaziali e chi ne ha più ne metta, ci si ritroverà sempre ingaggiati in una lotta di qualche tipo.

Lo shooting ed il combattimento in generale riescono ad essere molto soddisfacenti, grazie ad un sistema già rodato in Fallout 4 e limato ulteriormente per essere più coerente con la struttura sci-fi del titolo. A questo aggiungete l’importantissima feature del boostpack, che da solo contribuisce a rendere i combattimenti ancora più profondi del passato. Inoltre il boostpack cambia completamente l’approccio nei combattimenti a gravità zero, dove usare le armi balistiche è fortemente sconsigliato a causa del rinculo che vi farà volare all’indietro.

Grazie a questo, infatti, sarà possibile navigare gli spazi in modo completamente diverso dal solito. Si potrà sfruttare di più la verticalità delle mappe, create ad hoc per dare ai giocatori molte più possibilità in più. Purtroppo l’IA di Bethesda continua a non essere al passo con i tempi, e non farà troppo altro rispetto al nascondersi dietro le coperture e provare delle timide manovre di accerchiamento. Questo faciliterà di molto i combattimenti, concedendo più spazi di manovra anche contro nemici di livello molto più alto.

Gameplay: il loot ed il crafting

Come da tradizione, il sistema di loot svolge un ruolo fondamentale all’interno di Starfield. I nemici e le mappe offriranno ai giocatori una mole di materiali, equipaggiamenti e risorse enorme, che metteranno a dura prova le capacità dell’inventario dei nostri personaggi, compagni di viaggio e navi.

Gli oggetti utilizzabili (come tute spaziali, caschi, zaini ed armi) avranno una classificazione in rarità, che andrà ad influenzare direttamente le caratteristiche dell’oggetto in questione ed il suo valore in una possibile rivendita.

A questo unite un sistema di crafting molto profondo, mutuato e migliorato da quanto visto in Fallout 4. Tra progetti di ricerca e modifiche varie, gli appassionati avranno davvero milioni di possibilità con cui sbizzarrirsi e creare tutto ciò che il gioco gli concede. Fortunatamente non si tratta di un sistema che bisogna utilizzare obbligatoriamente, ma starà alla discrezione dei giocatori scegliere se usarlo o meno.

Gameplay: il cantiere navale

Se il sistema di crafting risulta essere immenso e profondo, lo stesso si può dire del cantiere navale. L’editor, infatti, ci darà la possibilità di creare il vascello dei nostri sogni, tramite la vasta scelta di oggetti puramente estetici e funzionali al volo ed al combattimento. Parliamo di possibilità di una capacità di personalizzazione quasi illimitata, che può stravolgere e modificare non soltanto l’aspetto e le prestazioni della nave, ma anche la sua architettura interna. Insomma, una vera manna dal cielo per gli appassionati del genere, che avranno pane per i loro denti e probabilmente perderanno le ore per creare la nave perfetta in ogni singolo dettaglio.

Gameplay: il sistema di volo

Per quanto il sistema di volo sia limitato esclusivamente a pochi momenti nel corso dell’avventura, riesce ad essere una feature ben realizzata e divertente per quanto estremamente semplice. Il tutto ruota attorno alla corretta gestione dell’energia della nave, che dovrà essere destinata a questo o quel sistema in base alla necessità del momento. In uno scontro, ad esempio, dovrete dare massima priorità agli scudi deflettori, non dimenticando di dare il giusto peso alle armi di cui è dotato il vostro vascello.

Ma non è tutto. Anche il motore ha bisogno di essere preso in considerazione, in quanto sarà cruciale avere una buona mobilità per provare ad evitare più colpi possibili. Inoltre, se le cose si mettono veramente male, potete deviare tutta l’energia verso il gravimotore e tentare un salto disperato verso un sistema vicino e mettere al sicuro la pellaccia.

Realizzazione tecnica

Come aspetto finale di questa nostra disamina, prendiamo in considerazione tutto l’impianto tecnico di Starfield, forse quello che destava più preoccupazione tra il pubblico. Dopo circa 50 ore di gioco, possiamo dirvi che Bethesda ha fatto un ottimo lavoro dal punto di vista grafico, che esalta il Creation Engine 2 pur con tutti i suoi limiti.

Il motore proprietario di Bethesda è stato sfruttato fino all’osso per offrire un’esperienza bella da vedere che, pur non essendo rifinita in ogni piccolezza, lascia a bocca aperta (anche aiutata dal lato artistico del titolo). La luce dinamica è stata studiata alla perfezione dagli sviluppatori, che l’hanno resa reale pur non utilizzando la tecnologia RTX. Questa riesce a cambiare drasticamente l’estetica dei corpi celesti, degli esterni e degli interni in varie situazioni di luminosità. Una precisione maniacale in ogni singola fonte di luce, che porge il fianco soltanto alla realizzazione delle ombre non sempre precisissima, ma che esalta le superfici, gli oggetti ed i materiali in un modo mai visto prima d’ora in un titolo di Bethesda.

Una realizzazione tecnica di portata enorme, specialmente se si considerano i compromessi a cui si è scesi per ottimizzare al meglio il titolo su console. Su Xbox Series XStarfield viaggia tranquillamente a 30fps fissi che, stranamente, non fanno sentire la mancanza dei 60. In alcuni punti e nelle situazioni più concitate possono capitare dei cali di frame saltuari, ma non siamo mai arrivati ad avere dei crash o dei freeze totali del gioco.

All’interno della produzione sono tuttavia presente alcuni sporadici bug, perlopiù visivi, che ogni tanto vanno a minare la solidità tecnica di Starfield, che in ogni caso rimane il titolo tecnicamente più curato della storia di Bethesda.

Conclusioni

In definitiva, Starfield è un capolavoro o un flop? Ad essere sinceri, non è nessuna delle due cose. E’ un titolo ottimo sotto diversi punti di vista, ma per altri risulta essere un gioco “nato vecchio”. Questo perché Bethesda non riesce a discostarsi da una formula tanto rodata e vincente quanto vetusta e non al passo con le esigenze dei giocatori più giovani e non.

Starfield è un territorio di comfort per i vecchi appassionati dei GDR, quelli a cui piace essere guidati ed immergersi in una storia capace di far emozionare anche i cuori più duri. E’ come un’antica tradizione a cui si è particolarmente affezionati, ma di cui si riconoscono i limiti e gli aspetti incompatibili rispetto al tempo in cui viviamo adesso. Starfield è il paradiso degli appassionati dei giochi Bethesda, ed al tempo stesso potrebbe essere un’esperienza non brillante per chi è cerca un open world a tutti gli effetti.

Insomma, noi ci sentiamo di promuovere questa enorme epopea spaziale sotto molti punti di vista, ed al contempo vi consigliamo d’immergervi nel suo mondo fatto di storie e personaggi che meritano di essere ascoltati.

VOTO: 8,5

Macchine top sugli indiani in Sportaza

Macchine top sugli indiani in Sportaza

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27/03/2024 12:02 di Marco "Stak" Cresta
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Gli indiani sono un tema piuttosto raro nelle slot machine. Molte macchine dedicate a questo tema sono presenti sul sito https://sportazaaccedi.it, che appartiene a Sportaza.

Dreamcatcher

Il gioco ha cinque rulli con 30 linee fisse. Ritratti di nativi americani, animali sacri, tamburi, asce, utensili e altre immagini appaiono sullo sfondo di un tepee su un prato verde. L’acchiappasogni sostituisce tutti i simboli tranne lo scatter che ha la forma di un’aquila in volo. Questo pittogramma attiva i giri gratuiti. Ogni wild che esce durante questi giri aumenta il valore del moltiplicatore aggiuntivo.

La macchina ha un mini-gioco tematico, disponibile nella modalità principale. Durante questo, l’utente di Sportaza riceverà vincite istantanee cliccando sugli acchiappasogni sullo schermo. La macchina ha un RTP del 96,05% ed è disponibile sia su PC che su dispositivi mobili.

Wolf Hunt

Il campo di gioco della macchina GameArt presenta tribù nordamericane e animali locali vicini tra loro. Utilizza cinque rulli; le combo possono essere raccolte in 25 direzioni. Il ruolo di wild è ricoperto da un lupo, mentre lo scatter ha la forma di un ritratto di una donna indiana. Il gioco prevede due opzioni favorevoli:

– Giri gratis con simboli giganti.

– Ripetizione con una serie di simboli alternativi e la possibilità di vincere un jackpot a quattro livelli.

Inoltre, dopo aver centrato una combinazione pagante, l’utente di Sportaza può lanciare un gioco di carte a rischio. La video slot ha una volatilità media, con un RTP del 96,15%.

Tomahawk

Con il lancio della video slot del provider Worldmatch, il giocatore di Sportaza fa la conoscenza di tre rappresentanti della tribù indiana. Sui cinque rulli sono accompagnati da animali, attributi nazionali e icone di carte. La statua di legno viene utilizzata come wild. Questo totem porta fortuna e aiuta a collezionare combo pagate più spesso. Sostituisce tutte le immagini, tranne l’aquila che si libra nel cielo blu e il nativo americano che tira la corda dell’arco e si prepara a sparare.

L’uccello ti permette di ottenere dieci giri gratis. Per farlo, devi raccogliere tre scatter in un solo giro. Se i simboli scatter risultano essere quattro o cinque, si attiva un moltiplicatore di vincita aggiuntivo x2 e x3 rispettivamente. Tre ritratti di un indiano che tira con l’arco attivano un giro di premi tematico.

Hunter’s Spirit

La coloratissima slot con cinque rulli e 20 linee di pagamento presenta una serie di pittogrammi tradizionali per il genere: Indiani, animali, denominazioni delle carte. L’installazione con il teschio di un animale svolge il ruolo di wild. Sostituisce le figure mancanti nella combo e raddoppia la vincita. Se sono presenti più simboli, i moltiplicatori vengono sommati. In questo modo, il valore del moltiplicatore aggiuntivo può arrivare a x16.

Un tepee viene utilizzato come scatter. Quando sui tre rulli centrali cade contemporaneamente questa icona, il partecipante viene premiato con 10 giri gratis. Durante questi, le meccaniche cambiano favorevolmente per il giocatore. La combo di premi viene congelata sullo schermo. Poi viene lanciato il respin, che dà all’utente la possibilità di ottenere vincite ancora più grandi. Il gioco include un gioco di rischio. In esso è possibile mettere in gioco sia l’intero premio finale che il 50% di tale importo. L’RTP dello sviluppo è del 96%.

Spiriti della fortuna

La slot machine Betixon porta il giocatore in un insediamento di nativi americani. Cinque rulli ruotano sullo sfondo di tepee, cactus e rocce pittoresche. I ritratti degli indiani e le denominazioni delle carte formano combo di tre, quattro e cinque elementi in 25 direzioni. L’acchiappasogni con il ritratto di un cavallo ha due caratteristiche:

– Sostituisce le immagini mancanti nella combinazione.

– Rimane sul campo e sposta una cella a sinistra a ogni giro.

Il totem protettivo su sfondo blu è un simbolo scatter. Tre scatter aprono l’accesso al bonus con giri gratuiti. Nel corso dei giri gratuiti alle vincite viene applicato un moltiplicatore aggiuntivo. Tutti gli importi vengono aumentati di tre volte.

Sono Legali i Siti Casinò non aams?

Sono Legali i Siti Casinò non aams?

Profilo di Stak
06/03/2024 12:00 di Marco "Stak" Cresta
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L’esplorazione del mondo dei casinò online si accompagna spesso a interrogativi sulla loro legalità, specialmente quando si tratta di siti casinò non AAMS, ora noti come ADM. Questa distinzione è cruciale per gli appassionati di gioco d’azzardo online in Italia, dove la regolamentazione e la sicurezza sono al primo posto nelle preoccupazioni dei giocatori. L’importanza di navigare in spazi di gioco autorizzati e sicuri non può essere sottovalutata, data la crescente offerta di piattaforme di gioco che operano al di fuori del quadro regolamentare italiano. Attraverso questo articolo, ci proponiamo di esaminare a fondo la legalità dei siti di casinò non AAMS/ADM, offrendo ai lettori una guida chiara su come districarsi in questo complesso scenario. Il nostro obiettivo è quello di fornire un’analisi dettagliata che possa servire da bussola per chi cerca di comprendere meglio quali siano le opzioni legali e sicure per il gioco d’azzardo online in Italia.

Cosa significa AAMS/ADM e perché è importante?

L’AAMS, acronimo di Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, rappresentava fino a poco tempo fa l’ente governativo incaricato di regolamentare e controllare il mercato del gioco d’azzardo in Italia. Con l’evoluzione del settore e l’obiettivo di consolidare le funzioni di regolamentazione sotto un’unica entità, l’AAMS è stata integrata nell’ADM, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Questo cambio non ha soltanto implicato una modifica nominale, ma ha segnato un rafforzamento dell’approccio italiano verso una regolamentazione più stringente e inclusiva del gioco d’azzardo, sia fisico che online.

Il ruolo dell’ADM è cruciale per garantire un ambiente di gioco sicuro, legale e responsabile. Attraverso l’emanazione di licenze, l’agenzia assicura che ogni operatore nel mercato italiano rispetti rigorosi standard di affidabilità, trasparenza e protezione dei giocatori. Questo meccanismo di licenze ha l’obiettivo di prevenire fenomeni di dipendenza, frodi e riciclaggio di denaro, proteggendo così i consumatori e l’integrità del settore del gioco d’azzardo.

La distinzione tra siti autorizzati ADM e siti non AAMS/ADM è fondamentale per i giocatori italiani. I siti con licenza ADM sono soggetti a controlli periodici, devono seguire normative severe sulla gestione dei dati personali e sul gioco responsabile, e offrono garanzie di sicurezza per i depositi e le vincite dei giocatori. Al contrario, i siti di casinò non AAMS/ADM operano senza il permesso dell’agenzia italiana, eludendo le normative nazionali. Sebbene possano attrarre con promesse di bonus maggiori o requisiti di scommessa apparentemente più vantaggiosi, rappresentano un rischio significativo in termini di sicurezza e legalità.

Per i giocatori italiani, scegliere un sito di casinò autorizzato dall’ADM significa optare per una via legalmente sicura e protetta, dove l’esperienza di gioco si svolge nel rispetto dei più alti standard di integrità e responsabilità. La consapevolezza e l’informazione sono alleati preziosi per navigare con sicurezza nel mondo del gioco d’azzardo online, riconoscendo l’importanza vitale delle licenze ADM nell’assicurare un’esperienza positiva e conforme alle leggi italiane.

La legalità dei casinò online non AAMS/ADM in Italia

La questione della legalità dei casinò online non AAMS/ADM in Italia si colloca in un contesto normativo ben definito, che mira a tutelare i giocatori e a prevenire il gioco d’azzardo illegale. La legge italiana, attraverso l’articolo 38 del Decreto Legge 98/2011 convertito con modificazioni dalla Legge 106/2011, stabilisce un quadro regolatorio chiaro per il gioco d’azzardo online, affidando all’ADM il compito di rilasciare le licenze e di vigilare sulle attività di gioco.

I siti di casinò che operano senza la licenza ADM, comunemente riferiti come non AAMS/ADM, si trovano in una zona grigia dal punto di vista legale: non essendo regolamentati dall’ente italiano, eludono le stringenti norme imposte ai siti licenziati. Questo comporta non solo una minore protezione per i giocatori in termini di sicurezza dei fondi e di gioco responsabile, ma solleva anche questioni legali riguardanti la loro accessibilità sul territorio italiano.

La legislazione italiana prevede, infatti, misure restrittive nei confronti dei siti di gioco non autorizzati, come il blocco degli accessi da parte dei fornitori di servizi internet (ISP) e l’inclusione in apposite liste nere. Tuttavia, nonostante gli sforzi delle autorità, molti giocatori italiani riescono ancora ad accedere a questi siti tramite VPN o altri strumenti che bypassano i blocchi geografici.

Dal punto di vista del giocatore, partecipare a attività di gioco su piattaforme non AAMS/ADM non è considerato un reato, ma comporta rischi significativi. L’assenza di regolamentazione implica, per esempio, che in caso di controversie o di mancato pagamento delle vincite, il giocatore non abbia garanzie legali su cui appoggiarsi per difendere i propri diritti.

La legalità dei casinò online non AAMS/ADM in Italia rappresenta un tema complesso, intriso di sfide regolatorie e di considerazioni sulla sicurezza dei giocatori. La scelta di affidarsi a siti regolamentati dall’ADM diventa, dunque, non solo una questione di conformità legale, ma anche di garanzia di sicurezza e affidabilità, fondamentali nell’esperienza di gioco online.

I rischi e i benefici dei siti di casinò non AAMS/ADM

La scelta di frequentare siti di casinò non AAMS/ADM da parte degli utenti italiani comporta una serie di rischi e benefici che meritano un’analisi approfondita. Questi siti, operando al di fuori della regolamentazione italiana, offrono esperienze di gioco che si discostano significativamente da quelle proposte dai casinò online autorizzati dall’ADM.

Rischi dei siti di casinò non AAMS/ADM

  1. Sicurezza dei dati e delle transazioni finanziarie: Uno dei principali rischi riguarda la sicurezza dei dati personali e delle transazioni finanziarie. I siti non AAMS/ADM potrebbero non adottare gli stessi standard di sicurezza dei siti autorizzati, esponendo i giocatori a potenziali frodi e furti di identità.
  2. Assenza di protezione legale: In caso di contenziosi, i giocatori italiani hanno poche o nessuna garanzia di risoluzione attraverso canali legali. Essendo i siti non regolamentati dall’ADM, i giocatori si trovano in una posizione di svantaggio nel far valere i propri diritti.
  3. Rischio di dipendenza: I siti non AAMS/ADM potrebbero non seguire le stesse linee guida sul gioco responsabile imposte ai casinò autorizzati. Ciò significa minori restrizioni sul deposito e sulle scommesse, potenzialmente conducendo a comportamenti di gioco problematici.

Benefici dei siti di casinò non AAMS/ADM

  1. Bonus e promozioni: Uno degli aspetti più allettanti dei siti non AAMS/ADM è rappresentato dai bonus e dalle promozioni spesso più generosi rispetto a quelli offerti dai siti regolamentati. Questi incentivi possono includere bonus di benvenuto, giri gratuiti e promozioni speciali.
  2. Varietà di giochi: Alcuni siti non AAMS/ADM possono offrire una più ampia varietà di giochi, inclusi titoli non disponibili sui siti autorizzati dall’ADM. Questo aspetto può attrarre giocatori alla ricerca di nuove esperienze di gioco.
  3. Maggiore accessibilità: Per alcuni giocatori, i siti non AAMS/ADM possono risultare più accessibili, soprattutto se cercano specifiche opzioni di gioco o metodi di pagamento non supportati dai casinò regolamentati in Italia.

La decisione di giocare su siti di casinò non AAMS/ADM dovrebbe essere presa dopo un’attenta valutazione dei rischi e dei benefici. Sebbene l’attrattiva di bonus generosi e di una vasta selezione di giochi possa sembrare allettante, è fondamentale considerare le implicazioni in termini di sicurezza, protezione legale e responsabilità nel gioco. La priorità per ogni giocatore dovrebbe essere sempre quella di garantire un’esperienza di gioco sicura e piacevole, preferibilmente su piattaforme che offrono solide garanzie a livello legale e di sicurezza.

Come riconoscere un sito di casinò affidabile e legale

Nell’universo del gioco d’azzardo online, la capacità di distinguere tra siti affidabili e legali e quelli potenzialmente pericolosi è fondamentale per garantire un’esperienza sicura e piacevole. Per gli italiani che navigano in questo mondo, conoscere i criteri essenziali di valutazione può fare la differenza. Ecco alcuni consigli pratici e criteri da tenere in considerazione.

Verifica della licenza

  • Punto di partenza imprescindibile: Assicurati che il casinò online possieda una licenza valida rilasciata da ADM (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli) o da altre autorità di gioco rispettabili a livello internazionale, come la Malta Gaming Authority (MGA), la UK Gambling Commission (UKGC) o la Curacao eGaming. La presenza di una licenza è un chiaro indicatore di legalità e affidabilità, poiché significa che il sito è soggetto a rigorose verifiche e standard operativi.

Esame delle recensioni online

  • Ascolta la comunità: Le recensioni e i feedback degli utenti sono fonti preziose di informazioni. Siti di recensioni affidabili, forum e community possono offrire insight realistici sulle esperienze di gioco, sulla qualità del servizio clienti e sulla tempestività dei pagamenti. Tuttavia, è importante approcciarsi con un certo scetticismo, discernendo tra recensioni genuine e quelle potenzialmente manipolate.

Misure di sicurezza e protezione dei dati

  • Crittografa la tua sicurezza: Un casinò online sicuro utilizza tecnologie avanzate di crittografia dei dati, come SSL (Secure Socket Layer), per proteggere le informazioni personali e finanziarie degli utenti. Verifica la presenza del lucchetto accanto all’URL del sito, un indicatore visivo che la tua connessione è sicura.

Qualità del servizio clienti

  • Un pilastro di supporto: Un casinò affidabile offre un servizio clienti eccellente, con vari canali di assistenza come live chat, email e telefono, disponibili 24/7. La rapidità e l’efficacia nella risoluzione di domande e problemi sono segnali di un sito che pone i giocatori al primo posto.

Politiche di gioco responsabile

  • Impegno verso il gioco consapevole: I siti legali e affidabili promuovono attivamente il gioco responsabile, offrendo strumenti di autoesclusione, limiti di deposito e informazioni di supporto per coloro che possono avere problemi di gioco d’azzardo.

Opzioni di pagamento sicure e verificate

  • Transazioni trasparenti e protette: Un’ampia varietà di metodi di pagamento sicuri, dalla carta di credito ai portafogli elettronici e alle criptovalute, è segno di un casinò online serio e affidabile. Le procedure di deposito e prelievo dovrebbero essere chiare, con tempi di elaborazione ragionevoli e senza commissioni nascoste.

Riconoscere un sito di casinò online affidabile e legale richiede attenzione e informazione. Seguendo questi criteri, gli italiani possono navigare con maggiore sicurezza nel mondo del gioco d’azzardo online, garantendosi un’esperienza divertente ma, soprattutto, protetta. Ricorda sempre che il gioco d’azzardo deve essere un’attività di puro divertimento, senza mai compromettere la tua sicurezza finanziaria o personale.

Bandle Tale: una rilassante avventura tra gli Yordle

Bandle Tale: una rilassante avventura tra gli Yordle

Profilo di Rios
19/02/2024 14:34 di Mario "Rios" Cristofalo
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Bandle Tale, ultima creatura di Riot Forge, è un gioco davvero particolare nel suo genere. E’ un RPG rilassato, che non vuole travolgere il giocatore con l’azione, bensì lo immerge in un’atmosfera comoda, ironica e coloratissima.

E nonostante sia figlio del mondo di League Of Legends, il titolo si distacca dai grandi personaggi dell’universo di Riot, permettendo all’utente di costruire la propria storia con un eroe personalizzabile. Avremo a che fare con alcuni tra gli yordle più celebri, ma non saranno loro i protagonisti dell’avventura.

Ma non perdiamoci ulteriormente in chiacchiere ed andiamo a conoscere meglio questo particolare gioco nella nostra recensione completa.

Recensione di Bandle Tale

La nostra storia

La trama di Bandle Tale non ci metterà, come detto in precedenza, nei panni di uno degli storici campioni di League Of Legends, ma ci darà la possibilità di plasmare il nostro piccolo yordle personale.

Attraverso un editor semplicissimo, infatti, avremo la possibilità di dare forma all’amico pelosetto dei nostri sogni. Una volta fatto questo, verremo catapultati in una storia non troppo complessa, ma ricca di colpi di scena e gestita alla perfezione.

Il nostro yordle avrà infatti un compito molto serio da svolgere: riparare i portali magici che collegano tutta Bandle City, distrutti dopo una festa con una dinamica poco chiara. Il personaggio che avrete in mano è uno yordle maglierista, capace d’incanalare la magia attraverso gli strumenti da cucito. Un’abilità piuttosto caratterizzante, che si ripercuote con forza anche sul gameplay. Nonostante questa missione importante, la storia narrata non si prende troppo sul serio.

Gli autori di Lazy Bear Games hanno voluto dare un tono molto leggero all’avventura, rendendola fruibile anche a quei giocatori che non sono avvezzi al mondo del MOBA di Riot Games. I fan di LoL avranno comunque pane per i loro denti, in quanto il gioco ci permetterà di conoscere più da vicino alcuni tra gli yordle più famosi di Runeterra (Tristana, Veigar, Corki ecc.).

Gameplay

Se la narrazione di Bandle Tale, punto forte della produzione, è rilassata e poco pretenziosa, lo stesso si può dire sul fronte del gameplay. Infatti ogni tipo di giocatore può affrontare il gioco senza alcuna difficoltà, vista l’assenza di combattimenti, puzzle o azione frenetica.

Il titolo di Lazy Bear Games si basa soltanto su alcune meccaniche che, per quanto ripetitive, risultano divertenti e soddisfacenti. Queste varieranno con il passare delle ore (ne servono circa 60 per completare tutto), permettendoci di sbloccare nuovi abilità per il nostro personaggio attraverso un albero ricco ma comunque classico per gli RPG. Possiamo comunque dire che il gameplay di Bandle Tale si può riassumere nell’ottenere determinati oggetti o specifici materiali in una zona. Le mappe non sono troppo vaste e si esplorano in fretta, pur essendo condite con diversi punti d’interesse, NPC e segreti da scovare.

L’avanzamento all’interno della storia è legato alle abilità che si potranno sbloccare tramite l’apposito albero di cui sopra, che però richiederanno di ripetere delle azioni di volta in volta. Questo rallenta non poco il ritmo del gameplay, per quanto salire di livello sia piuttosto facile.

Non proprio convincente è il sistema di movimento nello spazio (almeno con la tastiera), che spesso risulta essere un filino macchinoso e richiede una precisione non di poco conto nel combinare i tasti WASD per andare nella direzione giusta. Inoltre risulta essere poco chiara l’assegnazione dei compiti, che non permette di orientarsi bene tra le varie quest proposte.

La casa-zaino

Un elemento caratterizzante del gameplay di Bandle Tale è, senza ombra di dubbio, la casa-zaino di Ozzy. Questa sarà un’area completamente personalizzabile ed espandibile a proprio piacimento, permettendo al giocatore di creare un ambiente fatto su misura. Inoltre, al suo interno, saranno presenti dei particolari tappeti magici che daranno accesso ad una serie di funzioni uniche: dalla cucina, al mercato alle vere e proprie feste.

Feste che sono il vero cuore pulsante della creatura di Lazy Bear Games, e sono il fiore all’occhiello della casa-zaino. Questi party per yordle dovranno essere personalizzati ogni volta con attrazioni differenti, a seconda del tipo di festa che vogliamo organizzare. Importante anche la scelta della musica e della luce dell’ambiente, che dovrà per forza essere diversa per attrarre un pubblico mai uguale.

Una variante nel gameplay utile per spezzare la monotonia, che però è anche utile all’avanzamento della storia. Infatti le feste permetteranno di ottenere felicità liquida, che servirà per creare il filoportale, materiale indispensabile per ripristinare quei collegamenti tra le isole distrutti all’inizio della storia.

Conclusioni

Bandle Tale è un gioco diverso, che si distacca da quanto visto fino ad ora con i titolo di Riot Forge. E’ un titolo utile per evadere dai ritmi folli dei videogiochi moderni, un posto comodo dove rilassarsi e godersi un po’ di tranquillità con gli adorabili yordle.

Per quanto l’intento di Lazy Bear Games sia coraggiosa ed apprezzabile, è chiaro che Bandle Tale non sia adatto a tutti. Il gameplay privo di combattimenti ed azione potrebbe risultare monotono e ripetitivo (ed in parte lo è), anche se si lascia giocare senza troppe pretese. Un’avventura a cui dare almeno una chance, almeno per conoscere più da vicino il misterioso mondo degli yordle.

VOTO: 7