Underworld Esports: conosciamo questa giovane realtà italiana
Nell’articolo di oggi vogliamo farvi conoscere, tramite una breve intervista, la giovane ed ambiziosa realtà italiana degli Underworld Esports. Questi ragazzi hanno tanti obiettivi in testa, e sanno come lavorare al meglio per poterli portare a termine.
Un contesto come il loro è proprio ciò che manca alla scena esportiva italiana, in quanto si dedicano a quel sub-strato competitivo amatoriale spesso snobbato. Le loro iniziative possono aiutare questa grossa fetta di community, che si ritrova spaesata in questo panorama difficile da navigare.
Ma non perdiamoci ulteriormente in chiacchiere e lasciamo la parola ai ragazzi che hanno dato vita questo splendido progetto.
Intervista ad Underworld Esports
Diamo il benvenuto alla Underworld Esports sulle pagine virtuali di Powned.it, è un piacere avervi qui!
1) Siete una realtà giovane che ha delle belle idee in testa, ma magari molti dei nostri lettori non vi conoscono. Proprio per questo motivo, diteci chi siete. Cos’è, nel concreto, Underworld Esports?
“Siamo una associazione sportiva dilettantistica che ha l’obbiettivo di formare e dare la possibilità a tutti di competere sia dal punto di vista formativo che dal punto delle competizioni stesse. Di fatto noi di Underworld diamo la possibilità ai nostri utenti/tesserati di partecipare a delle lezioni effettuate da player di spicco italiani, le quali hanno proprio lo scopo di dare gli strumenti giusti per competere ai giocatori amatoriali, ma non solo. In aggiunta la nostra associazione organizza anche dei tornei, con una divisione in 3 leghe, proprio per lo stesso motivo di prima. Dare a tutti gli strumenti per poter competere e magari diventare i proplayer del futuro. “
2) Avete le idee abbastanza chiare in testa e, da come abbiamo potuto vedere, conoscete il mondo esports in maniera approfondita. Come pensate di poter far crescere il panorama italiano? I servizi che offrite potrebbero essere d’aiuto a quel substrato di pubblico amatoriale che vorrebbe competere ma non riesce a farlo?
“Assolutamente si, anzi puntiamo esattamente a quella tipologia di pubblico. Perché ogni persona può competere ed allo stesso modo può performare l’importante è avere dedizione, impegno e soprattutto la conoscenza del gioco ed è quello che cerchiamo di trasmettere, come già detto prima, con i coaching che offriamo in modo tale da inculcare l’esperienza di quelle persone che hanno già avuto trascorsi in svariati tornei competitivi. Ma vogliamo anche dare la chance di dimostrare le proprie abilità e farsi notare tramite i nostri tornei e così creare una sorta di “campo di prova” per i player più talentuosi, in modo tale che possano trovare la strada nel competitivo italiano. “
3) Qual è la caratteristica fondamentale che vi distingue da altri che hanno provato a fare quello che state facendo? Perché il vostro progetto potrebbe essere realmente vincente? Perché un normale giocatore dovrebbe affidarsi a voi?
“Crediamo al momento di essere una fra le prime realtà, se non la prima, a fornire questi servizi in questa modalità, il format così non si è mai visto. Abbiamo una proposta che nessun altro sul mercato learning riesce a eguagliare. Inoltre già alle prime competizioni stiamo ottenendo risultati interessanti che ci fanno capire che la preparazione che forniamo è di alto livello.”
4) Oltre a tutti i servizi di cui abbiamo parlato prima, avete anche alcuni team competitivi attualmente attivi nel panorama di League Of Legends. Cosa state facendo e quali sono i piani per il prossimo futuro?
“Attualmente abbiamo un team che sta affrontano il Circuito Tormenta. L’obiettivo è arrivare nella parte alta della classifica. Sia per loro che per noi è la prima volta che esploriamo questo panorama e ce la stiamo mettendo tutta per fare sempre meglio, sia a livello di team che come associazione sportiva. Puntiamo ad arrivare un giorno a sfidare i top team italiani.”
5) Voi puntate chiaramente a far crescere il settore esports in Italia, anche se non è un’impresa semplice. Secondo voi, cosa manca nel nostro paese? Un progetto come il vostro potrebbe essere d’esempio per tutte quelle persone che vogliono buttarsi in questo mondo?
“Bisogna precisare che il settore esports in Italia non è stato mai molto considerato proprio perché mancavano piccole realtà come la nostra che vogliano mettersi in gioco ed evidenziare quanto anche in Italia si possano organizzare eventi di questo tipo e che non siano solo per un piccola cerchia ristretta di persone, Underworld può puntare a fare in modo che i giocatori più volenterosi vengano messi in risalto grazie alle competizioni a cui parteciperemo.”