Ruined King: prime impressioni sul gioco di Riot Forge
Da qualche giorno stiamo provando Ruined King, il nuovo gioco di Riot Forge, ed oggi vogliamo darvi le nostre prime impressioni in merito. Questo articolo non è una recensione, dato che ancora non abbiamo avuto modo di concludere questo viaggio a Bilgewater.
Questo GdR a turni non si discosta molto da quanto visto in altre opere, ma riesce ad innovare alcuni aspetti importanti nel combat system. Inoltre offre un livello di sfida piuttosto importante, persino a difficoltà normale.
Infine, il punto forte di questo titolo è la sua coinvolgente storia, che potrete godervi anche senza pensare troppo al gameplay tramite un’opzione pensata ad hoc.
Prime impressioni su Ruined King
La storia senza spoiler
Appena avvierete Ruined King per la prima volta, verrete accolti da un breve filmato introduttivo, ambientato circa mille anni prima delle vicende narrate. Questa clip ci da il contesto dell’avventura che andremo a vivere, facendoci capire cos’è successo alle Isole Benedette poi diventate Isole Ombra.
L’inizio del gameplay, invece, ci porta a Bilgewater nella magione di Miss Fortune. Sarah ha sconfitto ed ucciso Gangplank (che aveva assassinato sua madre) e si è autoproclamata regina dei pirati. Ma il regno della nostra protagonista è disturbato da dei misteriosi spettri, che preannunciano una Mietitura in arrivo.
Sarah conosce bene questo infido nemico, visto che lo ha affrontato e contenuto insieme ad Illaoi durante la battaglia di Porto Grigio. Questo caso, però, sembra diverso dal solito e la minaccia pare ancora più grave. Per affrontare il nuovo pericolo avrà bisogno di una mano, ed infatti ad affiancarla ci saranno Illaoi, Braum, Yasuo ed Ahri.
Narrazione
La storia di Ruined King è uno dei punti cardine del gioco creato da Airship Syndicate, ed è forse il suo lato migliore. Le vicende vengono narrate attraverso delle scene di dialogo statiche, ma molto belle e ben scritte per la maggior parte delle volte. Si possono anche approfondire i rapporti tra i personaggi ascoltando delle conversazioni extra, disponibili ai punti di ristoro durante le pause.
Questi dialoghi non sono importanti ai fini della trama, ma vi daranno alcune curiosità in più e vi aiuteranno a conoscere a fondo i nostri protagonisti.
Inoltre, nelle parti più importanti della trama principale, potremo vedere dei filmati (che poi filmati non sono) che strizzano prepotentemente l’occhio al mondo dei fumetti e delle graphic novel. La sapiente direzione artistica di Joe Madureira ha influenzato le scelte degli sviluppatori, cosa che apprezziamo moltissimo.
Il tutto è condito da un doppiaggio italiano di ottimo livello, che enfatizza spesso i dialoghi per farci calare ancora di più nella storia. C’è stata qualche incertezza nelle pronuncia di alcuni nomi (Gangplank su tutti), ma sono piccolezze che non intaccano troppo la qualità generale.
Tutto sommato la narrazione di Ruined King è molto godibile, anche per chi non ha mai giocato a League Of Legends e non conosce la sua lore.
Gameplay
Ruined King è un GdR a turni, che prende ciò che c’era di buono nei suoi predecessori ed introduce un concetto innovativo nel combat system: il sistema delle corsie. Ogni personaggio potrà usare due tipi d’attacco, quello istantaneo (che colpisce subito e non ha costi o tempi di ricarica) e quello di corsia.
Le abilità di corsia sono generalmente più potente di quelle istantanee, ma costano mana e richiedono tempo per essere attivate. Proprio per questo motivo, ci viene in soccorso il sistema delle corsie. Il campo di battaglia è “diviso” (figurativamente) in tre corsie: quella dell’equilibrio (centrale), quella della velocità (superiore) e quella del potere (inferiore).
Quando scegliamo di lanciare un’abilità da corsia, dovremo anche scegliere quale corsia utilizzare. Quest’ultima influenzerà il nostro attacco, rendendolo più veloce nel tempo di cast (corsia della velocità) oppure complessivamente più potente ma con più tempo di cast (corsia del potere). La corsia dell’equilibrio, invece, vi permette di lanciare le abilità nel modo in cui sono state pensate, senza modifiche di sorta.
Questa meccanica offre molta dinamicità strategica al gameplay, che sarà diverso per ogni tipo di nemico che andrete ad affrontare. Gli avversari, infatti, dovranno essere studiati minuziosamente in quanto potrebbero avere degli effetti nascosti disattivabili solo con determinati tipi di abilità lanciate in una determinata corsia.
Proprio a causa di questa costante attenzione che deve essere posta sui nemici, la sfida offerta risulta abbastanza importante anche a difficoltà normale. Se siete dei neofiti del genere e non amate perdervi tra i numeri, potete usare la modalità storia, grazie alla quale potrete affrontare i combattimenti senza troppi patemi d’animo.
Inoltre vi sono anche tantissime abilità da sbloccare salendo di livello, ed anche un sistema di rune che per il momento non abbiamo approfondito troppo.
Un po’ troppo grinding
Nonostante il gameplay strategico offerto da Ruined King faccia spremere le meningi ed offra molte opportunità per vincere uno scontro, a volte si deve fare ricorso al grinding per superare delle aree. Alcuni nemici avranno un livello abbastanza alto, e se non tenete il passo sarete sconfitti in pochissimo tempo.
Fortunatamente, se volete grindare, i punti di riposo vi vengono in soccorso. Infatti, ogni volta che andrete a riposare, tutti i nemici vicini rinasceranno. Una scelta di gameplay abbastanza importante, che prende ispirazione dal sistema dei falò di Dark Souls.
Per quanto a molti piccia il farming portato all’estremo, secondo noi è un difetto piuttosto marcato. Questo, infatti, mette a repentaglio il corretto svolgimento della campagna principale ed allunga di un bel po’ la durata del gioco che non è comunque esigua (dopo 10 ore non siamo nemmeno a metà del gioco n.d.r.).
Comparto tecnico ed artistico
Sul comparto tecnico di Ruined King possiamo dire davvero poco. Chiaramente non è un gioco tripla A, ma sicuramente è stato ben realizzato per quello che è il suo genere. La qualità grafica è abbastanza buona e le ambientazioni sono diversificati bene, nonostante le ambientazioni siano soltanto due di fatto (Bilgewater e le Isole Ombra).
Nelle nostre dieci ore di test non abbiamo notato bug, rallentamenti o crash di qualsiasi genere. Abbiamo potuto provare solo la versione Xbox One, su una Xbox One X.
Ciò che colpisce di più, invece, è la direzione artistica che c’è dietro il gioco. La mano di Joe Madureira si sente, ed alcuni scorci offerti da gioco lasciano senza fiato. Anche lo stile grafico dato ai ritratti dei personaggi durante i dialoghi è sorprendente, anche di più rispetto al loro modello in game.
Voi che ne pensate? Avete già provato Ruined King? Fateci sapere la vostra nei commenti!