Milio: Riot presenta la biografia del nuovo campione
Dopo settimane intere di speculazioni, Riot ci ha finalmente offerto un’anteprima di Milio, il nuovo campione di League Of Legends. Per ora abbiamo tra le mani soltanto la splashart e la biografia, ma nei prossimi giorni ne sapremo di più.
Nonostante questo, abbiamo abbastanza materiale per conoscerlo meglio ed iniziare a farci un’idea sull’eventuale kit. Sappiamo per certo che usa la magia del fuoco, ma non in maniera offensiva. Infatti la usa per curare e proteggere i suoi alleati in battaglia.
Andiamo quindi a vedere i primi dettagli su questo nuovo ed interessante personaggio, che ricoprirà il ruolo di supporto in corsia inferiore.
La biografia di Milio
Un ragazzo di buon cuore
La storia di Milio è iniziata generazioni fa con Lupé, sua nonna, e Luné, sua sorella gemella — due maestre elementali che intrecciarono i loro rispettivi Assiomi di terra e fuoco per superare le prove del Vidalion e unirsi agli Yun Tal. Ma quando Luné venne scoperta a complottare contro gli Yun Tal, entrambe le sorelle vennero accusate del crimine e punite in quanto gemelle. Lupé venne esiliata nella parte più remota di Ixtal e Luné scomparve, perdendo per sempre la fiducia di Lupé.
Quando nacque Milio, la sua famiglia aveva ormai fatto tutto il possibile per trarre il meglio da quella nuova vita. Il bambino conosceva solo amore e risate, e per lui la vita nel villaggio era un paradiso — di cos’altro c’era bisogno?
Quando Milio raggiunse l’età giusta, Lupé provò a insegnare a suo nipote gli Assiomi. Il resto dei membri della famiglia aveva fallito, mentre Milio mostrò una certa predisposizione riuscendo a comprendere gli elementi in modo naturale, ma con una grande difficoltà nell’accettare le regole e la rigidità della disciplina. Delusa, Lupé rinunciò e smise di insegnare a Milio.
Autodidatta
Tuttavia il ragazzo continuò a imparare da solo. Senza la guida della nonna, si liberò delle limitazioni che lei aveva cercato di imporgli. Studiando direttamente la natura, creò istintivamente una propria serie di regole e alla fine si impadronì del fuoco – l’Assioma che sua nonna non voleva insegnargli.
Ma c’era qualcosa che turbava Milio. Il fuoco doveva per forza essere così distruttivo, nonostante avesse il potenziale di fare molto di più?
La riposta gli apparve una notte d’estate, mentre inseguiva il bagliore delle lucciole. Queste lo condussero da una delle cacciatrici del villaggio, che era ferita e incapace di muoversi. Milio cercò di stabilizzarla con l’Assioma del fuoco, ma non era sufficiente. Sapendo che la guaritrice del villaggio era troppo lontana, tentò disperatamente di trasformare l’Assioma in una forza in grado di curare.
Il fuoco che cura
Quando mise le mani sul ventre della cacciatrice per lenirne la ferita, avvertì un calore tremolante. Era così familiare e rassicurante, come se stessa toccando l’anima della cacciatrice. La sua fiamma interiore. Poi Milio iniziò ad avvertire quella stessa fiamma dentro di sé. La avvertiva negli alberi, nelle foglie… Come se ogni parte della giungla stesse prendendo vita come un accogliente falò.
Concentrando tutta la sua energia in quella sensazione, usò ciò che la natura gli aveva insegnato per manifestare quel fuoco. Apparve una creatura: piccola e timida, con grandi occhi amichevoli. Milio la pose sulla ferita della cacciatrice e percepì che la creatura, la propria fiamma interiore, la stava guarendo dall’interno.
Quella notte scoprì un Assioma del tutto nuovo, che chiamò affettuosamente “fuoco rassicurante.”
Milio tornò a casa di corsa per mostrare alla sua famiglia cos’aveva fatto. Davanti ai loro occhi manifestò un’altra fiamma rassicurante che danzava allegra sul palmo della sua mano, il suo “fuemigo”, e la sua famiglia ne fu entusiasta.
Nonna Lupé, tuttavia, fu turbata da questo risultato.
Vedendo la maestria degli Assiomi di Milio a un’età tanto giovane, Lupé capì che suo nipote era riuscito là dove il resto della sua famiglia aveva fallito. Con le sue capacità, avrebbe potuto finalmente porre fine al loro esilio e riportarli al posto che spettava loro nella casta dominante di Ixtal. Era però preoccupata dal fascino che il nipote provava per il fuoco, e da come le sue grandi capacità andavano contro gli insegnamenti tradizionali degli Assiomi.
Redenzione
Ciononostante, Lupé mise anima e corpo in quest’ultima possibilità di redenzione. Milio divenne il suo unico pensiero, lo istruì e ne affinò le capacità, preparandolo a partire per Ixaocan e finalmente liberarla dalla macchia degli errori della sorella. Milio sentiva questo peso sulle spalle, e il pensiero di lasciare la sua casa da solo lo terrorizzava. Ma dal momento che amava la sua famiglia sopra ogni cosa, avrebbe trovato il coraggio se questo avrebbe permesso di renderla felice.
In vista del viaggio, lui e la nonna crearono uno zaino speciale che Milio chiamò la sua “furnasita,” nel quale avrebbe potuto conservare il suo fuemigo inestinguibile. Poi, con un grande sorriso ma il cuore pesante, Milio a soli dodici anni si lasciò alle spalle il villaggio, portandosi dietro solo la fedele furnasita e qualche vestito nuovo realizzato dalla sua famiglia.
Percorse tutta Ixtal, facendosi strada nella giungla, dormendo sotto le stelle e facendosi amici lungo la strada, sempre inviando lettere a casa nelle quali raccontava le sue emozionanti avventure. Dopo un lungo viaggio Milio giunse finalmente a Ixaocan, dove ha iniziato il suo addestramento per affrontare il Vidalion.
Più di qualcuno ha notato “il ragazzo dalle fiamme rassicuranti”, compresa Luné, attualmente imprigionata nei sotterranei della città, in paziente attesa. Anche Milio è consapevole delle voci su di lui, ma il suo unico pensiero è unirsi agli Yun Tal e rendere orgogliosa la sua famiglia.