Il #BigSorry incident: il lato oscuro degli e-sport!
Martedì 10 Febbraio ore 18:00, l’amministratore del team MeetYourMakers pubblica: “Prima di tutto vogliamo ringraziare Richard Lewis e il Daily Dot per aver messo in luce un punto debole nella nostra struttura manageriale. Qualche volta ci si affida alle persone sbagliate e ne siamo responsabili più di quanto non ci piaccia ammettere”.
Il riferimento è al manager Sebastian “Falli” Rotterdam e all’incidente con il midlaner Marcin “Kori” Wolski. Infatti, il rientro del giovane player (di cui avevamo parlato qui) non è stato affatto dovuto alla sua volontà. Come possiamo leggere nel rapporto ufficiale alle Riot, Kori ha dichiarato di non trovarsi a suo agio negli MYM a causa dell’atmosfera che si respirava all’interno del team e a causa di un’amministrazione non in linea con i suoi desideri. Il polacco avrebbe inoltre specificato di essere intimorito dalle reazioni del proprio manager e dell’amministratore (Khaled “Khaled” Naim) e per questo avrebbe rapidamente intrapreso la via della fuga dal paese.
A questo evento è susseguita la conversazione telefonica con il manager del team che, dopo aver tentato di persuadere il player con le “buone” (ovvero con parole che premessero su sensi di colpa e mancanze di responsabilità), è passato a vere e proprie minacce. Rotterdam avrebbe infatti palesato la propria volontà di perseguire Wolski per vie legali, citandolo per violazione dei termini del contratto. Ma non soddisfatto dal risultato ottenuto, in preda ad una rabbia incalzante, avrebbe addirittura minacciato di far espropriare la casa alla madre del pro-player in qualità di cofirmataria del contratto per gli MYM. In questo modo, il ragazzo, stretto tra incudine e martello, avrebbe deciso di rientrare nel team addossandosi pubblicamente ogni colpa e ogni responsabilità dell’accaduto.
Dopo due giorni dalla pubblicazione dell’evento sul web, sono i compagni di squadra i primi a rilasciare qualche commento. Infatti, rivolgendosi ai fan del team tramite i social network, chiariscono la questione e si dimostrano protesi a difendere i diritti del neo diciottenne vittima delle azioni del manager. Fortunatamente, arriva uno spiraglio di luce. A seguito delle dichiarazioni alla Riot e degli accertamenti effettuati, Sebastian Rotterdam viene licenziato dal suo ruolo di manager e si avvia una procedura legale ai danni della gestione del team. Inoltre, lo stesso Rotterdam decide di tentare di far ammenda tramite delle pubbliche scuse (#BigSorry, oggi icona dell’incidente). Il risultato è ovvio: la community in tumulto non accetta che un pro-player debba essere trattato in questa maniera.
A risolvere la questione sarà la Riot: il direttivo del team viene multato per €5000 a seguito di questa grande mancanza di controllo nell’attività manageriale. Jason “jasonoliver” Yeh, membro del team Riot, ha evidenziato il percorso decisionale che ha portato a questa somma che molti considerano una “punizione light”: “Sappiamo bene che questa multa non basterà a soddisfare chi sperava in una punizione più dura per gli MYM, ma dietro quell’importo c’è un grande lavoro di valutazione di diversi fattori. Innanzitutto, dobbiamo considerare che le azioni di Rotterdam, e la conseguente mancanza di protezione da parte del team ai propri giocatori, ha creato un declino di professionalità di tutto il team. Il team però ha provveduto a recuperare un po’ di questa con il licenziamento del manager a seguito della chiarificazione di tutti i punti che hanno portato all’evento. Infine, va detto che, nonostante ciò non giustifichi le minacce o le intimidazioni, Wolski ha realmente messo in difficoltà l’intero team. La sua decisione di lasciare la squadra avrebbe potuto compromettere la carriera di ogni singolo player, soprattutto in un momento di vicinanza al torneo principale per League of Legends.”