Una disputa legale è in corso fra il team europeo e quello americano, con al centro dell’attenzione il jungler Dennis “Svenskeren” Johnsen, ex membro degli SK Gaming, retrocessi in Challenger Series al termine della stagione appena conclusa. Entrambe le parti si sono espresse sulla situazione, dando due versioni dei fatti completamente diverse.
Gli H2K hanno affermato di avere già un contratto preliminare legalmente vincolante con il giocatore, ovvero un documento che obbliga alla stipula di un contratto vero e proprio in un momento successivo. Sempre a loro detta, i Team SoloMid si sarebbero inseriti in un secondo momento, nonostante fossero stati avvisati del vincolo fra le parti, e avrebbero provato a sottrargli il giocatore, facendo leva sulla loro maggiore importanza e disponibilità economica.
La dirigenza della squadra europea avrebbe poi pubblicato un duro comunicato nei confronti dei rivali degli States, spiegando le cose dal punto di vista e mettendo gli antagonisti di fronte alla realtà dei fatti, annunciando inoltre il ricorso alle vie legali, che potete trovare qui.

I TSM non sono stati a guardare e, attraverso il proprio fondatore, Andy “Reginald” Dinh, sono passati al contrattacco, dichiarando di aver sempre proceduto in maniera regolare ed affermando che i rivali avessero utilizzato metodi irriguardosi e illegittimi per assicurarsi i servigi del giocatore,  arrivando persino all’intimidazione.
Qui potete vedere la versione dei fatti fornita dal Team SoloMid.

Successivamente anche Richard, CEO degli H2K, ha promulgato un comunicato, in cui ribadisce come la ragione stia dalla parte del suo team ed anche la reiterata scorrettezza dell’organizzazione americana, che non ha mancato di pubblicare conversazioni strettamente personali.

Come andrà a finire? Avranno ragione i TSM, colosso degli eSports, oppure i piccoli H2K? Non resta che attendere che Riot si pronunci; al momento pare che il giocatore oggetto della disputa sia sotto contratto per il team americano e che lo vedremo partecipare all’IEM di San Josè.